05 novembre, 2008

lettera a luca zaia 2°

Ricevo da Filippo Bottini una lettera inviata al Ministro Luca Zaia e la pubblico, non prima però di sottolineare che la mia non è nemmeno stata pubblicata sul sito del Ministro, e non ho avuto alcuna risposta. Passati 30 giorni ... scriverò al Ministro Brunetta!
Gentile ministro,
conduco da molti anni una azienda agrumicola a Lentini in Sicilia.Nel mese di Febbraio 2008 una spaventosa gelata ha causato ingentissimi danni sia ai frutti pendenti che alla fioritura presente sulle piante ed in molti casi alle piante stesse.
L'assessorato regionale ha rapidamente delimitato il danno e inviato tutto al suo ministero,dove il decreto dorme da sei mesi il sonno del giusto in attesa della Sua firma.
Vorrei approfittare di questo spazio per ricordarle che Lei è il ministro di tutti gli agricoltori italiani, non solo di quelli che producono da Firenze in su.
Con i miei migliori saluti. Filippo Bottini

5 commenti:

  1. Egregio Dottore Vigo, Gentili Commentatori del Blog,
    premetto che redigo la presente pro domo mea e, per quest avolta, senza ottemperare ad alcun incarico se non a quello dettato dalla mia personale coscienza.
    Causa il patrocinio reso ad un mio assistito, di recente ho avuto modo di ricreare le mie tediose ore di immeritato riposo leggendo gli scritti pubblicati sul presente Blog al cui Moderatore vanno i miei più sentiti ringraziamenti per l’onore che mi conferisce nell’avere la pazienza d’ospitarmi.
    Or bene, la mia attenzione è stata di recente attratta da due lettere che l’Egr. Dott. Vigo nonché il Gent. Sig. Bottini hanno avuto la premura di inviare all’Ecc.mo Sig. Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per segnalare la sussistenza in vita della Regione Siciliana e degli Agricoltori che la abitano e la coltivano.
    Omettendo qualsivoglia considerazione di carattere personale mi permetto di portare alla Loro cortesissima attenzione quanto segue:
    1)-l’incipit del sito internet del Sig. Ministro è il seguente: I MIEI PRIMI CENTO GIORNI CON IL VENETO NELLA TESTA E NEL CUORE;
    2)-le lettere inviate da alcuni Cittadini italiani, pubblicamente leggibili sul medesimo sito all’indirizzo web “http://www.lucazaia.it/it/index.php?s=scrivimi”, hanno tutte o quasi parole di apprezzamento per l’operato del Sig. Ministro.
    Due indicatori che, me tapino, delineano preoccupanti risvolti operativi pur non disperando che Noi Meridionali si possa rappresentare l’eccezione a conferma di tali regole.
    L’auspicio mio personale è che i giorni successivi ai primi cento possano esser forieri di nuove pulsioni sentimentali che inducano il Sig. Ministro a convogliare le proprie affettuose attenzioni verso quelle terre che disegnano gli estremi confini a Sud del Paese, terre di uomini colti e coltivatori.

    Vogliano perdonare l’ordinaria semplicità della mia retorica ed accogliere i miei saluti più cordiali.
    Avv. Salvatore Blogghetti.

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  2. Ricordate il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, che a riguardo del formaggio grattugiato con topi morti disse:

    “Quando il consumatore va al supermercato deve scegliere prodotti locali e di stagione.

    E meno lavorata è la materia prima e meglio è”. E riferendosi al formaggio grattugiato: “Ormai la gente vuole tutto pronto e così rischia di prendere un prodotto scadente o non sicuro. La gente vuole le buste. Si è persa l’abitudine di prendere un bel pezzo di Grana e di grattugiarlo”.

    Ebbene il formaggio deve essere una sua fissazione perchè ecco il suo nuovo progetto:

    Centomila forme di Parmigiano reggiano e altrettante di Grana padano sono state ritirate dal mercato.
    La misura, attuata attraverso l'Agea, è la prima di una serie a tutela del comparto, che versa in una profonda crisi.

    "Le forme verranno acquistate a prezzi di mercato - ha spiegato Zaia - e saranno poi distribuite agli indigenti, sempre a prezzi di mercato, attraverso il canale delle onlus e delle associazioni di volontariato"

    Perchè non pensa anche a noi vedi colture mediterranee (ortofrutta in genere).

    Mi fermo.

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  3. Desideravo rendere noto, tanto per far notare agli addetti ai lavori e a chi ci "governa",che da qualche anno, sta accadendo un altro fatto che nel giro di uno due o al max 3 anni, darà quasi certamente un colpo di grazia all'agrumicoltura siciliana. Il nord Africa, (vedi Marocco, Tunisia, ecc.) sta ricevendo sia dall'Italia che dalla Spagna, migliaia di piante d'arancio di nuove varietà, e per ridurre i costi di trasporto (la nave) ed a favore della quantità di piante trasportate, queste vengono private del pane di terra, solo per la durata del viaggio, per poi immediatamente essere messe a dimora. Allora immaginate il numero impressionante di nuovi impianti e le conseguenze economiche che ne deriveranno appena inizierà la produzione.

    Gentili commentatori desideravo sapere le vostre opinioni in merito, al fine magari, di dare qualche suggerimento a chi, putacaso, potrebbe fare qualcosa e sempre putacaso, ci onora della sua attenzione anche attraverso VIGOPENSIERO.

    Grazie e buonasera a voi tutti

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  4. Sul commento di Beppe è bene specificare che le forme di parmigiano e grana padano sono stati comprati con i soldi di tutti gli italiani, quindi anche con le tasse degli allevatori dei
    nebrodi o dell'altopiano ibleo ecc
    che non mi sembra che con il loro
    formaggio fanno soldi a palate.
    Noi abbiamo un modo per aiutare i
    nostri allevatori, visto che non lo fanno gli altri. Compriamo solo prodotti meridionali.
    Molti prodotti del nord hanno già il vantaggio di essere proposti al grande pubblico dalla pubblicità continua e martellante.
    Scegliamo i nostri prodotti, in questo modo i soldi rimangono nel
    nostro territorio, i nostri giovani possono trovare più facilmente il lavoro nella loro terra.

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  5. L'acquisto di duecentomila forme di grana e parmigiano per un costo
    di 50 milioni di euro, sarà destinato a famiglie indigenti, non si capisce di quale area geografica. Il signor Ministro ha deciso di aiutare anche il comparto dell'ippica, attualmente in crisi.

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