Queste sono alcune immagini riprese stamane alla mostra pomologica degli agrumi.
La mostra è stata apprezzata dagli operatori e dai tecnici.
C'eravamo in tanti.
Personalmente aspetto sempre che qualcuno faccia la carta vocazionale, ma fino ad oggi nessuna istituzione l'ha realizzata, eccezion fatta di quella del 1978, che ovviamente non può più essere tenuta in considerazione.
Durante la mostra il dott. agr. Vittorio Lo Giudice (gli ho detto che avrei scritto di lui) mi ha "tirato le orecchie" per quel post sulle vendite a "peso" e a "colpo".
Avrei preferito che rispondesse sul blog, e pertanto lo invito a farlo. Il blog non è censurato, e può commentare chiunque, così come chiunque può mandarmi "contributi" e li vedrà pubblicati.
L'anima del blog sono i lettori. Altrimenti il blog a che serve?
Dimenticavo: ci hanno dato in omaggio una pubblicazione dove sono riportate tutte le varietà di agrume. Chi ne volesse copia può richiederla all'Istituto Sperimentale (oggi CRA).
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
e perche ti ha tirato le orecchie? Cos'è stato scritto che non andava scritto? Cosa si è scritto di sbagliato?
RispondiEliminaLa necessità di individuare aree vocate alla produzione delle diverse varietà di agrumi è importante: stamani bastava guardare la differenza fra agrumi della medesima "cultivar" provenienti dalla Basilicata e dalla nostra regione per notare la differenza! Tuttavia desideravo riflettere su un'altro aspetto a mio avviso non trascurabile. L'attività di ricerca è fondamentale ed indispensabile ma deve necessariamente prevedere momenti di sintesi che possano contribuire a determinare scelte ponderate da parte degli agrumicoltori. Pensiamo veramente che le decine di varietà Tarocco - le cui differenze sono spesso difficilmente apprezzabili anche da noi produttori - possano avere una reale differenziazione sul mercato tale da consentire al consumatore di distinguerle l'una dall'altra? Ricerca sì, quindi, ma ogni tanto si abbia il coraggio di eliminare qualcosa! Grazie per l'attenzione. Pino Basso
RispondiEliminaAnch'io guardando tutte quelle varietà ho pensato la stessa cosa.
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