Ho scoperto che in pochi sanno cosa significa "u catabbentu".
Niente a che fare con il Metafert, nè con il PAI; è una cosa ben più innocente, e di antica data.
Quando ero bambino, non c'erano programmi televisivi il pomeriggio d'estate, nè playstation, nè nintendo, nè pc (altrimenti avrei inventato il PAI casereccio alla panna).
Giocavamo tutti i pomeriggi con gli aquiloni. Stavamo fino all'imbrunire, e quando riavvolgevamo i fili nella matassa, gli aquiloni erano umidi.
A volte li perdevamo oltre la zona de "il mulino", qui a Trecastagni.
Gli aquiloni li costruivamo noi stessi, con la carta velina e le canne tagliate "ad arte".
"U catabbentu" era quel filo di congiunzione fra la parte superiore e quella inferiore, proprio dove veniva attaccato il filo della matassa. L'importanza del posizionamento del "catabbentu" faceva sì che l'aquilone stesse in equilibrio, o peggio che cadesse inclinandosi indietro, o troppo in avanti.
E da piccoli "u catabbentu", quindi, era importantissimo.
Oggi l'ho voluto ricordare e far conoscere a tutti, oggi che siamo in giorni festivi e più o meno spensierati (con le arance appese....)
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Evidentemente ai nostri amministratori "u catabbentu" lo hanno posizionato malissimo. La connessione tra la loro parte superiore e quella inferiore è fatta in modo pessimo tanto da non dar loro nessuna forma di equilibrio ( e lo hanno dimostrato ampiamente) .Il problema però è che siamo noi a rischiare di cadere inclinati in avanti.
RispondiEliminaNino
Molto interessante .... speriamo che il nuovo anno ci porti un pò di ABBENTU burocratico.
RispondiEliminaGiovanni Grasso poeta - geometra di Linera in una poesia " ’U iuornu e ‘a notti ", cita il catabbentu :
RispondiElimina" Ora mi pari c’assai sta parrannu,
a propositu di quannu fu criatu lu jonnu,
lu Signuri criau macari ‘u firmamentu,
cu tantu di stiddi e cumeti cu lu catabbentu " (stralcio) !
Eccezionale.