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Copia/incolla

Senza titolo 1Non so chi ha messo la pulce nell’orecchio del Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, ma sta di fatto che giovedì 28 gennaio scorso ho mandato la lettera a Luca Zaia, rendendola pubblica sul blog, con la proposta di acquistare i succhi di arancia da mandare ad Haiti in beneficenza, e … Sabato mattina in una riunione dove non c’era un tecnico ed un vero conoscitore dei problemi agrumicoli, Raffaele Lombardo dichiara la stessa cosa. Leggete la pagina del quotidiano LA SICILIA di ieri, qui a sinistra.
C’erano tutti, dall’Assessore Bufardeci, al suo potente accompagnatore alla dott.ssa Barresi, e decine di Sindaci.
Ma produttori, tecnici del settore … NIET!
E come se l’è uscito dal cappello questa cosa il Governatore?
Chi legge e fa copia/incolla del blog? 
Che alla Dirigenza Assessoriale il blog sia letto … lo si sa, ma che le idee del blog, al pari delle proteste, 86362292possano venir fatte proprie … beh … ne corre.
Mi sta bene uguale! Almeno qualcosa si muove!
Lasciamo stare ciò che ha dichiarato il pessimo ex-Assessore Cimino sull’ex Assessore Giovanni La Via. Meglio non apro la bocca, perchè ci sarebbe da ridere, come il terribile effetto dòmino causato dalla scellerata promozione dell’uva Italia di Canicattì a 70 centesimi al chilo, promozione che ha fatto crollare tutti i prezzi dell’ortofrutta.
Quello fu una di quelle iniziative per la quale le Associazioni di Categoria avrebbero dovuto chiedere i danni per conto degli agricoltori.
Meglio che l’on.le Michele Cimino su ciò che ha fatto lui o gli altri … non apra bocca, altrimenti si apre la mia e ridiamo …. con le favole che ci ha raccontato!

Commenti

  1. Gentile Dott. Vigo, scusi, va bene anche questo ma sarebbe pur sempre un provvedimento tampone. Mi sono permesso di svolgere anch'io una piccola indagine conoscitiva presso amici sparsi per l'Italia e, quale dato medio, (ripeto: dato MEDIO) risulta che tra produttore e consumatore finale c'è una forbice di prezzo pari a non meno di euro/kg. 1,70. Mi chiedo come si possa pensare veramente che un euro e settanta al kilo non possano rappresentare un valido fattore di coesione che convinga finalmente i produttori virtuosi ad associarsi (quale che sia la forma giuridica) e gestire direttamente la filiera. Esistono i gruppi d'acquisto? Bene, che si crei un gruppo di vendita fatto solo di produttori con un vertice gestionale a rotazione o collegiale. L'aiuto non può venire dall'esterno, è assurdo pensarlo dopo che una ondivaga legislazione ha scaricato per intero sui produttori la sperimentalità delle proprie direttive. Se il commerciante si traveste da produttore allo stesso modo il produttore si travesta da commerciante. Non penso che esistano alternative valide o scuse sufficienti a giustificare eternamente le pur sacrosante lamentele degli agricoltori. L'attività agricola è stata nei fatti oramai equiparata ad una normale attività d'impresa e penso sia venuto il momento che la base agricola si assuma direttamente anche il rischio derivante dall'intraprendere direttamente la commercializzazione della propria produzione senza un florilegio di intermediarii che ne portano il reddito minimo al di sotto della soglia di sopravvivenza o, per meglio dire, che ne portano la condizione lavorativa ad una sorta di prostituzione di necessità.
    Se non erro Ella, in un passato recente, si è fatto promotore di una importante iniziativa fondativa. Se errori o deviazioni ci sono state, è bene capire che nella ns. Isola ciò è quantomeno "fisiologico"; ma le cose buone, le cose positive, quelle sono incontrovetribili e nessuno le può contestare. Perchè non muovere da queste e dare uno scossone innovativo a questo ns. settore che pende da labbra che non riescono nemmanco a sillabare la parola AGRICOLTURA?

    Mi perdoni lo sfogo ma ne ho viste veramente troppe per non "sentire" la puzza di bruciato.

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  2. BUNDEG, ha scoperto l'acqua calda.

    Detto Signore dice : " L'attività agricola è stata nei fatti oramai equiparata ad una normale attività d'impresa e penso sia venuto il momento che la base agricola si assuma direttamente anche il rischio derivante dall'intraprendere direttamente la commercializzazione della propria produzione senza un florilegio di intermediari che ne portano il reddito minimo al di sotto della soglia di sopravvivenza o, per meglio dire, che ne portano la condizione lavorativa ad una sorta di prostituzione di necessità.


    La sopradetta intuizione - che sentiamo da sempre - ... inventa la filiera quasi zero!

    L'imprenditore agricolo (piccolo - medio),deve pertanto, diventare anche commerciante e montare la tenda beduina,per la vendita.

    Non basta quello che succede ogni giorno nella sua azienda (non tenendo conto del benevolo tempo meteorologico) con i furti , con la manodopera sempre più scadente, con gli acronomi inventati dalla burocrazia scellerata regionale (Durc - Metafert - Pai,Carta dei Nitrati,etc.),i costi dell'energia elettrica,dell'acqua di irrigazione,dei fertilizzanti,delle tasse e dei contributi comunitari ricevuti con i vari POR e PSR (da quest’anno soggetti all'IRPEF), etc.

    Allora,sai cosa dico : mettiamo tutto in un capannone e … produciamo arance !

    Evviva.

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  3. Gentile ma critico Anonimo, lei dice bene, anzi, benissimo: FILIERA QUASI ZERO e sarebbe un marchio di notevole impatto solo togliendovi incertezza: "FILIERA ZERO". Mi piace. Per quanto mi riguarda, poi, non ho la pretesa di avere scoperto l'acqua calda ma la mia modesta conoscenza del settore dell'associazionismo e della cooperazione alla "siciliana" mi induce a ribadirLe che questi non sono veri centri di aggregazione bensì di deleghe in bianco. Punto.
    Lei ha idee migliori? Le esponga liberamente su questo spazio di cui l'ostinato Dott. Vigo è il garante e se il Suo giudizio in merito al mio commento voleva sottolinearne in modo succinto la banalità, me ne farò una ragione. Però parliamone.

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