Siamo nella zona della Piana dei Gelsari, vicino ad Agnone.
Quello che si vede è uno dei “fossi maestri” di scarico delle acque della piana in questione.
Le idrovore, poste in prossimità del fiume S. Leonardo, sono state rubate da diversi anni; addirittura prima del 2003, anno dell’alluvione.
Questa è la situazione odierna: i fossi di sgrondo sono pieni, al livello del piano di campagna, e lasciano passare le acque in una vastissima area circostante provocando la morte di interi appezzamenti di agrumeti per asfissia radicale.
Colpevole di tutto ciò? Il Consorzio 10 – Siracusa (ex Consorzio di Bonifica del Lago di Lentini), che ha posto in servizio due mini-idrovore “volanti” della portata di circa 600 litri al secondo, che sono una goccia di acqua in un mare … Le vecchie idrovore smaltivano una portata ben superiore, tant’è che se vi spostate di qualche chilometro, le vecchie idrovore poste nella zona a nord del fiume S. Leonardo, in funzione, lasciano i fossi quasi del tutto asciutti, poichè assolvono alla funzione per la quale erano state a suo tempo dimensionate.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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