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Elezioni all’EPAP

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Ricevo dal collega dott. agr. Ernesto Guerrieri ex presidente Ordine Ragusa ed ex consigliere di Indirizzo Generale EPAP, e pubblico.
Siccome “il pezzo” è molto lungo lo pubblicherò in due o tre “puntate”.

Cari amici,
lontani e vicini, come direbbe qualcuno, finalmente, a 6 settimane dallo spoglio elettorale, l’EPAP ha fornito i dati provinciali di affluenza al voto (o meglio dei raggruppamenti territoriali) degli Ordini della categoria.
Di seguito un breve sunto commentato, fermo restando che, allegato a questa nostra, vi è trasmesso anche il file integrale pubblicato dall’Ente. Lo indirizziamo a voi convinti che, se non sollecitati, gli attuali consiglieri di Federazione, si guarderanno bene da mettervi al corrente dei fatti, visto l’acclarato metodo di strombazzare per le vittorie (pochissime) e tacere ostinatamente le sconfitte (tante, troppe!!).Senza titolo 1
Risultati dei siciliani candidati nei tre organiSenza titolo 2
N.B. l’ultimo componente del GIG eletto ha riportato 216 preferenze ma essendo più anziano ordinisticamente di tutti i candidati siciliani, gli stessi, per essere eletti avrebbero dovuto ottenere 217 preferenze, utilizzate come dato di riferimento nell’ultima colonna.
I due candidati al Cda si sono classificati agli ultimi due posti, 5° e 6°, l’ultimo eletto in Cda (il signor Milillo ha riportato 1360 preferenze. I due candidati al CdD (comitato dei delegati) si sono classificati al terzultimo e ultimo posto. Le preferenze riportate dall’ultimo eletto sono state 764.
Analisi del voto per Organo – CIG Consiglio di indirizzo generale
Il Primo dato evidente risulta che le province di Ragusa e Siracusa, con candidati uscenti e con esperienza di precedenti campagne elettorali (sia a Ragusa che a Siracusa si sono sempre raggiunte percentuali da primato) hanno confermato il rapporto dei loro candidati con il territorio. Per Ragusa, permetteteci l’orgogliosa rivendicazione, assistiamo ad un risultato molto più gratificante dello stesso freddo dato. Questa provincia, sesta assoluta in Italia per affluenza al voto, è seconda solo a Reggio Calabria nella top list degli Ordini medio grandi, visto che Aosta, Reggio Emilia, Vibo Valentia e Pesaro-Urbino sono Ordini di piccole dimensioni e con pochi iscritti. L’alta affluenza è anche stata frutto di esperienza del consiglio direttivo dell’Ordine che, a seguito dei noti ritardi sul recapito delle pass-word telematiche, ha deciso di mettere al sicuro il risultato puntando sul cartaceo e potendo contare, cosa di non secondaria importanza, sull’attivo impegno di tutti i consiglieri dell’Ordine. Quando i Presidenti sono troppo accentratori e troppo spesso tendono a confondere ruolo di servizio e potere, in casi di campagne elettorali come quelle dell’EPAP, finiscono sempre per rivelarsi “anatre zoppe”!
Altro fattore di grande influenza si è rivelata l’improvvisazione di molti candidati siciliani al CIG, che unita all’inesperienza, ha innescato la miscela esplosiva che “ci ha lasciato” senza alcun rappresentante siciliano in EPAP. Nei due casi di candidature “rivelate” tra il 12 e il 18 gennaio del 2010 (a 20 giorni dalla scadenza), per i signori Fiore e Calderone, si è assistito alle più cocenti sconfitte, nel caso di Calderone, addirittura ad una espressione di preferenze (52) inferiore a quelle del territorio stesso di appartenenza (Messina 73 votanti).
Sorprende in negativo il risultato di Palermo e Catania e dei rispettivi, improvvidi candidati al CIG che, all’ultimo momento, hanno contribuito a ingenerare confusione nell’elettorato senza, peraltro, riuscire a ottenerne la fiducia. Si pensi come i signori Fiore e Di Bella hanno mancato alla grande l’obiettivo visto che con percentuali provinciali pari a quelle di Ragusa avrebbero raggiunto, o sfiorato, nei territori di appartenenza, le 217 preferenze necessarie ad essere eletti al CIG. Fiore e Di Bella, fermi entrambi a 124 preferenze, sarebbero arrivati, rispettivamente, a 220 voti (Di Bella) e 200 (Fiore). Per quest’ultimo candidato poi, va considerata l’ulteriore aggravante di appartenenza ad un territorio pressoché privo di “competitors”, visto che nella ripartizione “pretesa” da qualcuno, tra Enna, Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Palermo, vi era un solo altro candidato con cui spartirsi un bacino potenziale di ben 675 votanti. Sarebbe bastata un’affluenza media del solo 65% per mantenere entrambi i seggi siciliani della precedente candidatura.
Sul “caso” Caltanissetta poi è necessario approfondire ulteriormente le riflessioni. Il Candidato di quel territorio, infatti, non è riuscito a superare, assieme a Palermo, nemmeno il 50 % di affluenza al voto, per di più operando in grande autonomia territoriale e in un provincia piccola e con meno iscritti di molte altre (84 in tutto). Ciò dovrebbe far riflettere sulla diversità delle campagne elettorali di EPAP e degli Ordini. Il sistema ordinistico permette di fare cappotto con il 50 % + 1 di preferenze raccolte (con qualunque affluenza), mentre l’elezione alla cassa resta una competizione elettorale individuale, dove il rapporto con il territorio diviene fondamentale, deludendo sempre chi presume di essere l’Ordine e non uno strumento dello stesso al servizio degli iscritti.
I programmi della rappresentanza ordinistica dovrebbero sempre essere tesi al riconoscimento meritocratico piuttosto che sottesi allo spoil sistem. Il candidato di Caltanissetta al CIG si è sempre autopromosso a tutte le cariche possibili (neanche due anni fa era candidato, peraltro come Di Bella, al Consiglio Nazionale). Se, ne siamo certi, a Caltanissetta egli rappresenta il top dei top in ogni dove, forse è il caso di riflettere anche su come sia percepito altrove, prima di investirlo a tutti i costi di tanto fasto!!!
Ernesto Guerrieri

Commenti

  1. dutturi vicu! ma picchi non ci ieva lei a stu epappi?

    RispondiElimina
  2. Cari colleghi agronomi iscritti all’EPAP,
    come Vi è noto in data 29 dicembre 2014 sono state indette le elezioni per il rinnovo degli Organi Statutari dell’EPAP.
    Dopo oltre 30 anni di attività ordinistica, avendo ricoperto per più mandati la carica di Presidente Provinciale dell’Ordine di Caserta, della Federazione Regionale della Campania e di consigliere Nazionale, mi sono trovato di fronte ad una scelta essendo stato sollecitato da più parti a partecipare alla competizione elettorale.
    Dalla lettura di articoli di stampa, di mail che mi pervengono, bilanci dell’ente e delle varie discussioni sui blog sono arrivato al convincimento che l’amministrazione dell’EPAP degli ultimi anni è stata catastrofica: sono stati bruciati 75,5 milioni di euro in 5 anni con il risultato che le pensioni degli iscritti saranno pensioni da fame. Persino la Corte dei Conti è intervenuta con la Determinazione n. 119/12 con la quale ha richiamato l’attenzione dell’Ente sui “negativi risultati della complessiva gestione finanziaria”, per non citare la Lehman & Brothers fallita nel settembre 2008 con una notevole perdita di capitali destinati alle pensioni degli iscritti.
    L’art. 6, comma 1, lett. a del Regolamento elettorale, dato che sono Dirigente di ente pubblico economico, mi precluderebbe il diritto di esercizio di elettorato passivo, clausola non contenuta in nessuna disposizione di legge ed in contrasto con l’art. 51 della Costituzione che consente solo a norme di legge, la limitazione del diritto soggettivo di candidarsi alle cariche elettive.
    Mi consulto con autorevoli giuristi e con il conforto di molti colleghi, decido di avviarmi in questo difficile percorso, presentando la richiesta di candidatura al CIG, ben consapevole che la domanda di mi sarebbe stata respinta, decisione prontamente comunicatami con nota dell’EPAP del 10 marzo. Non essendo mia intenzione bloccare la procedura elettorale, ma solo vedermi riconosciuto il diritto a candidarmi, ho presentato ricorso ex art. 700 c.p.c. al Tribunale di Roma chiedendo l’urgente annullamento del rigetto della mia richiesta di candidatura. Dato che l’EPAP dovrà predisporre i plichi da spedire, ho dato avviso al Presidente del ricorso in atto al fine di evitare spese di spedizione aggiuntive. Resto in attesa, a breve, dell’esito del ricorso.
    Ma vorrei invitarvi a riflettere su alcune circostanze. Appaiono quanto mai singolari le clausole di “autotutela e limitazione” che gli amministratori EPAP hanno voluto imporre: l’esclusione dal diritto di candidatura dei liberi professionisti con rapporto di lavoro dipendente (benchè questi siano la maggioranza degli iscritti all’EPAP) e limitando il requisito di professionalità (art. 14 dello Statuto) a chi ha ricoperto cariche per un triennio presso i Consigli o funzioni amministrative o dirigenziali presso istituzioni pubbliche e private. In sostanza chi ha titolo a candidarsi è meno del 2% degli aventi diritto al voto!
    Inoltre la modifica dello Statuto e del Regolamento Elettorale ha consentito ai componenti degli organismi dell’Ente di autoperpetuarsi con l’estensione alla terza candidatura e la possibilità di svolgere ulteriori mandati!
    Ultima riflessione sull’utilizzo del voto telematico (peraltro non riconosciuto dalle Istituzioni Pubbliche); questa modalità non tutela l’elettore in quanto non garantisce: l’identificazione certa dell’elettore, l’inammissibilità della delega del voto, la pubblicità e la trasparenza della procedura del voto, l’inalterazione del risultato elettorale, l’improprio uso delle password.
    L’invito è quindi di valutare accuratamente nelle mani di chi affidare il proprio voto delegandolo a gestire le nostre casse ed il nostro futuro previdenziale.
    Caserta, 18 marzo 2015 Dott. Agr. Ciro Costagliola

    81100 Caserta – via Camusso, 32 – P.co M. Cristina
    tel. e fax 0823.492679 – www. studiocostagliola.it - e-mail: costagliola.ciro@tin.it

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