Eccolo: è il SIAN, il sistema informatico che ci fa passare notti insonni, e in complotto con l’AGEA perpetra “tagli” a superfici aziendali.
Il SIAN è in ferie, dicono che il CED sta traslocando … un server in ferie? E dove se n’è andato a mare? In spiaggia? Con le ciabatte infradito … e il mini ombrellone che si vede in foto?
Un server in ferie??? Ma il trasloco di un server deve generare ferie al sistema elettronico?
Siamo nel 2010 … a spostare i dati, anche di grandi quantità si fa presto, anche durante il lavoro … si piazza il nuovo CED con i nuovi server, poi si trasferiscono i dati, anche via internet, ed infine si stacca la connessione al vecchio server, non appena settato e testato il nuovo … invece no! Il CED del SIAN va in ferie … andate su sito del SIAN … un pirata della strada l’ha investito … “per operazioni di manutenzione straordinaria che investono il CED del SIAN” …
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
gli ipettorati provinciali dell'agricoltura sono in ferie, l'assessorato regionale delle risorse (????????) agricole e alimentari è in ferie, il sian è in ferie, gli ordini e la federazione degli agronomi è in ferie, l'agricoltura (e non solo) siciliana è in coma irreversibile.
RispondiEliminafinito il periodo di ferie comincia quello dei permessi, delle malattie, dei congedi, dei nonsocchè, delle follie burocratiche.
Intanto siamo attaccati ad un respiratore artificiale in attesa che qualche "leggiferatore"ci conceda l'eutanasia.
Ma sperare almeno in una morte dolce dell'agricoltura siciliana è puro romanticismo.
Questi "signori" vogliono ucciderci nel modo più cruento possibile, tra mille tormenti.
nino