17 luglio, 2011

Il cotone

cotone 3

Qualche giorno fa ho scritto che il mio amico Pippo Pizzino, ex patron della camiceria Castello, si è buttato nella coltivazione del cotone, alla quale crede ciecamente, ed ha coinvolto la Facoltà di Agraria di Catania e di Reggio Calabria ed anche l’Assessorato Agricoltura della nostra Regione. Nel sito internet Cottonet spiega i motivi, spiega il programma e dà informazioni sull’andamento della coltura nei due campi sperimentali, quello di contrada Primosole a Catania, e quello di contrada Rinazzi e Zubia a Gela.
Domani mattina insieme a Pippo Pizzino farò “un salto” (si fa per dire) a gela a vedere il campo di cotone e in appresso scriverò su ciò che ho trovato … foto a parte …
cotone 2cotone

5 commenti:

  1. vorrà produrre magliette di ..cotone vero.Ma non importa. Si affermeranno gli OGM anche per il cotone.Muteranno anche gli autori delle scritte. Inneggeranno agli OGM.Sarà triste per il cultori dell'antico.

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  2. E i dati di PLV/Ha? Mi sono sfuggiti...

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  3. io non riesco a dare un senso a questa pubblicizzazione dell'affare da parte dell'imprenditore...di solito,l'imprenditore quando fiuta un affare nuovo non lo dice a nessuno,coprendo tutto dalla riservatezza....stiamo a vedere.

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  4. Nel nostro contesto Agronomico, il cotone è stato una delle colture molto importanti e redditizie del secolo scorso, e sicuramente è ancora, la più diffusa pianta industriale del mondo, utilizzata sia per la produzione di fibra che come pianta oleaginosa, come sappiamo, il seme può essere utilizzato sia per l'estrazione di olio che per la fabbricazione dei panelli.
    sinceramente penso che sia un idea interessante motivata dal forte apprezzamento sui mercati internazionali della fibra (antiallergica, neutra e compatibile con la nostra pelle), e sopratutto data la crisi energetica per il crescente costo produttivo delle fibre artificiali.
    Per i produttori potrebbe essere utile negli avvicendamenti come coltura sarchiata da rinnovo, per l'adattabilità che ha rispetto ad altre colture nelle aree argillose.
    Un punto di forza in più, investire in una coltura ormai abbandonata ed in deficit comunitario. Facci sapere più notizie tecniche o aggiornacci di volta in volta. Grazie

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