Ricevo da G.F. e pubblico.
L’agrburocrazia e le lobby, dai privilegi della casta ai ratti. Manca solo, evviva lu pilo, e sembra la trama di un film di antonio albanese, mentre purtroppo non lo è!
La corruzione, che affievolisce l’azione pubblica, indebolisce la tutela dei beni comuni e protegge interessi particolaristici, di natura certamente non lecita, costituisce uno dei principali flagelli dei giorni nostri,
Le Nazioni Unite hanno adottato in materia un’importante convenzione internazionale la quale, all’art. 5, par. 1, sottolinea la necessità fra gli altri dei principi di trasparenza e di partecipazione dei cittadini. La stessa Convenzione, all’art. 4, afferma anche il principio del rispetto della sovranità nazionale.
Nei Paesi, come il nostro, ancora purtroppo soggetti al verbo del neoliberismo, la casta, la corruzione, e le lobby assumono un potere dirompente, contribuendo ad aggravare la crisi economica in corso, a vanificare la residua fiducia degli agricoltori nelle istituzioni e a depotenziare ogni tipo speranza.
Vanno individuati e colpiti i meccanismi che ne determinano l’ascesa.
i) L’esistenza di caste dotati di privilegi di vario genere, super protetti.
ii) Le forti disuguaglianze fra i settori che stanno in cima alle gerarchie sociali,
iii) Il forte sviluppo di un micidiale connubio affari-agrburocrazia, che porta taluni a identificarsi con gli interessi dei poteri forti.
iiii) L’abolizione e l’omissione di ogni controllo sui burocrati infedeli
iiiii) La proclamazione del denaro e del profitto come massimo valore fondante della società e il conseguente naufragio dell’idea stessa di bene comune.
Le cronache giudiziarie di questi mesi dimostrano l’esigenza urgente di una nuova stagione di “mani pulite” che spazzi via ogni lobby, faccia finalmente pulizia a fondo non tanto della classe politica, ma anche dei burocrati infedeli e pasticcioni, completando l’opera intrapresa all’inizio degli anni Novanta.
Stavolta però non ci si potrà limitare a delegare a giudici e pubblici ministeri l’opera di risanamento e derattizzazione dell’amministrazione pubblica. Occorre che anche gli agricoltori, oggi duramente colpiti dalla crisi, prendano in mano il loro destino. Qualche secolo addietro, quando alla principessa Maria Antonietta, le venne detto che i contadini non avevano più pane S'ils n'ont plus de pain, qu'ils mangent de la brioche: “ fategli mangiare brioches” rispose , Sembra la storia che si ripete, anche oggi i contadini non riescono a sbarcare il lunario, mentre gli agrburocrati girano di festa in festa, the tour en tour. Tutto a spese dei poveri contadini ignari dei quotidiani misfatti di chi dovrebbe impegnarsi per risolvere i loro problemi.Non tutti chiaramente hanno il privilegio di rincorrere le feste, le promozioni, i tour agricoli, le fiere, ma quelli delle lobby, della casta.Una curiosa coincidenza, non trovate!!! La rivoluzione francese, abolì i privilegi dell’aristocrazia con il ricorso alla ghigliottina Per instaurare una vera democrazia, non servirà arrivare a tanto? Bene bisogna muoversi per tempo, anche per evitare quello che è successo nell’altra sponda del mediterraneo Ma fin quando la casta potrà tutelare gli occupanti abusivi, quelli che rimangono attaccati alla poltrona con il super attak, malgrado la loro risaputa poco competenza?
Il pachiderma della p.a ormai è al collasso, se non moribondo, costa otto volte in più rispetto alla lombardia, impegna il 78% delle risorse per spese correnti (stipendificio) e C’è qualcuno che fino a poco tempo fa ancora asseriva che non c’è nessuna piaga, ma soprattutto non c’è nessun dito da mettere sulla piaga!!
"evviva lu pilu"
Semplicemente ………abominevole!
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