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Frutta nelle scuole: chiarimenti

In risposta al post "Frutta nelle scuole" del 12 febbraio scorso ricevo dal collega Salvatore Rapisarda e pubblico con piacere.
Caro Corrado,
in allegato trovi nota che ho inviato a “La Sicilia” in risposta alla tua diligente segnalazione.
Nel ringraziarti per la tua attività in difesa del settore agrumicolo, Ti esprimo la mia stima e apprezzamento per l’encomiabile attività.
Con l’occasione Ti vorrei invitare alla prima manifestazione che faremo proprio su Catania denominata Frutta Day. Cordiali saluti. Salvatore Rapisarda

 ARANCE “ORGOGLIOSAMENTE “ SICILIANE NELLE SCUOLE
Il 14 febbraio nel giornale La Sicilia, il buon Corrado Vigo, sollevava la questione sulla provenienza delle arance nelle scuole Siciliane attraverso il Progetto Europeo di “Frutta nelle Scuole”.
Intanto è sempre un piacere constatare l’attenzione e la sensibilità dei siciliani sul tema dell’agrumicoltura e poi la doverosa attenzione quando la Frutta la diamo ai nostri bimbi realizzando un ambizioso progetto di educazione alimentare.
Il progetto Frutta nelle scuole ha visto la Sicilia e la Calabria insieme, perché il Ministero ha accorpato queste due Regioni nel Lotto n. 8 che è stato aggiudicato ad un raggruppamento di imprese il cui capofila è la società COF di Vibo Valencia.
In questo raggruppamento vi sono ben 3 Organizzazioni di produttori Siciliane e nell’insieme sono la preponderante parte del raggruppamento in questione, le tre organizzazioni sono :
* Agrinova 2000 di Acireale, specialista sulle produzioni Biologiche di agrumi e non solo;
* Euroagrumi O.P. di Biancavilla il cui prodotto principale è rappresentato dalle arance Siciliane ;
* Rossa di Sicilia O.P. di Catania, importante OP che ha evidenziato anche la sua denominazione sulle Arance Rosse di Sicilia ;
Le altre tre organizzazioni sono Calabresi e le loro produzioni di punta sono rappresentate dal Clementine che ha ottenuto l’IGP e dal Kiwi produzioni in crescita e discreti quantitativi prodotti.
Tutte le arance che sono state portate nelle scuole Siciliane e Calabresi, sono “ orgogliosamente siciliane “, fornite solo ed esclusivamente dalle tre organizzazioni citate, quindi quelle biologiche da Agrinova e quelle integrate o IGP “Arance Rosse di Sicilia” dalle due OP Euroagrumi e Rossa di Sicilia.

Il clementine sia in Calabria che in Sicilia è stato fornito dalle OP Calabresi con cui abbiamo condiviso questa straordinaria operazione in competizione con le grandi Organizzazioni del Nord che nel resto d’Italia la fanno da Padroni e dove non sappiamo che provenienza abbiano gli agrumi dati ai bimbi.

Il rammarico è legato ai modesti quantitativi che si consumano nelle scuole ed alla erogazione limitata che ha voluto dare l’Europa, ma è un buon inizio e l’Italia, come hanno sottolineato a Berlino nell’ambito della Fruit Logistica i funzionari di Bruxelles, è tra gli stati più virtuosi nella attuazione di questo straordinario progetto.

Tanto è positivo il riscontro che anche la Regione Sicilia ha voluto investire nel coinvolgere le scuole medie e medie superiori che l’Europa ha lasciato fuori, ed il ringraziamento è doveroso per questa sensibilità che oggi oltre ad assicurare una salutare fornitura di frutta ai nostri studenti, garantisce un sostegno, anche se simbolico, all’intero comparto arancicolo.

L’auspicio è che tutti gli studenti d’Italia possano degustare quelle straordinarie arance “Orgogliosamente Siciliane” che oggi vengono date in maniera esclusiva in Sicilia e Calabria, e che tutte le scuole Italiane possano degustare il clementine Calabrese, e creare quella sinergia tra Regioni del Sud che hanno bisogno di crescere e confrontarsi con pari dignità con le grandi organizzazioni del Nord, sperimentando che “Uniti si Vince”.

Quindi è augurando che il successo di queste iniziative possa dare un concreto aiuto ad uscire fuori da una crisi che sta martoriando l’intera agricoltura che l’Europa da un lato aiuta e dall’altro mette in profonda difficoltà attraverso accordi con paesi che hanno bisogno di sostegno come il Marocco, ma non interamente sulle spalle delle povere economie del SUD.

Salvatore Rapisarda

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