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Punti di vista?

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Ricevo dal dott. Sergio Pollina, ex Capo dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Siracusa (ma lo fu anche di Catania e di Ragusa) e pubblico, ma … pubblico anche (in fondo alla email del dott. Pollina), così non si possa dire che non ci sia alcun riscontro, l’articolo del giornalista Emanuele Lauria del quotidiano La Repubblica.
Per sorridere (amaramente) un po'
Caro Vigo, non ci sentiamo da tempo, ma io continuo a seguire con attenzione, e anche con divertimento il suo blog. Quarant'anni di professione lasciano un segno profondo e per questo continuo a tenermi al corrente, grazie a lei, anche se con un pò di distacco. Poiché so che lei è seguitissimo in Assessorato e in periferia, ritengo che possa interessarle quanto appresso le scrivo, anche se mi rendo conto che darvi diffusione potrebbe crearle qualche fastidio, quindi decida lei. La saluto con la cordialità e la stima di sempre, Sergio Pollina.

Credo che nessuno degli addetti ai lavori ignori che quando nel 2000 fu emanata la legge regionale n. 10, essa sanciva un principio che mai è stato più disatteso: quello della separazione della politica dalla burocrazia. Chiunque viva in Sicilia (e nel resto d'Italia) sa benissimo che esse sono strettamente intrecciate e che i burocrati, dai più alti giù giù a scendere, sono quotidianamente ricattati dalla politica se vogliono mantenere i loro incarichi; si tratta di una subordinazione così avvilente e umiliante che soltanto gente con lo stomaco rivestito di folto pelo come i dirigenti della pubblica amministrazione possono impunemente digerirla. A tal riguardo, una notizia contenuta in un articolo di Emanuele Lauria su Repubblica del 1° aprile mi ha fortemente incuriosito. (Ar)raffaele Lombardo, il nostro inimitabile presidente ha stabilito che, in vista delle prossime elezioni, tutti i dirigenti generali si impegnino attivamente in campagna elettorale; ha quindi chiesto loro  di indicare un nome da mettere in lista. Dice Lauria che questo è "un modo  per incoraggiare i burocrati nella caccia al voto, ma anche per "pesarli" sul piano elettorale. E così fra i candidati dell'MPA ecco la figura di Francesca Barbato, figlia del capo dipartimento dell'agricoltura Rosaria Barresi". Ignoriamo quali siano le doti fino ad ora ben nascoste di esperienza politica, amministrativa, di specchiata onestà, di integrità morale indubbiamente possedute da questa candidata, sì da indurre la sua illustre genitrice a proporre proprio il suo di nome; e di certo non è per sudditanza politica al Capo che proviene questa scelta, e se qualcuno la pensasse diversamente, credo che sarebbe appropriato per stigmatizzarlo il motto della casa regnante d'inghilterra "Omni soit qui mal y pense". Così come siamo anche certi che nessun titolare delle centinaia di aziende agricole, grandi e piccole che gravitano intorno all'Assessorato delle Risorse Agricole, penserà anche solo per un istante di sostenere questa candidatura, proponendola anche ad amici e conoscenti in vista di uno sguardo di favore per gli eventuali contributi, sussidi, agevolazioni e interventi vari che essi attendono, a volte anche da anni. Siamo anche sicurissimi che non ci sarà nessuna convocazione a Palermo dei nove Ispettori Provinciali dell'isola per renderli edotti dell'iniziativa e per chiedere loro di operare di conseguenza nel loro territorio di competenza. Di certo, sotto il regno di Lombardo non avverrà mai quello che avveniva con Cuffaro, il quale, a quel tempo assessore dell'agricoltura, mi fece pervenire, 108271458in vista dell'imminente campagna elettorale e tramite un suo uomo di fiducia una borsa piena di "santini" elettorali da distribuire  ponendoli in bella vista sulla mia scrivania e che io distrattamente feci cadere nel cestino della carta straccia. Così come sono sicuro che il nostro presidente non farà mai come quell'assessore all'agricoltura che anche lui in vista della campagna elettorale obbligò i suoi funzionari a fargli avere gli elenchi delle aziende agricole partecipanti al POR 2000 - 2007 per le quali era stato appena emanato il decreto di finanziamento, sì da poter far sapere a ciascuno dei titolari delle imprese che era grazie al suo personale interessamento che i loro diritti erano stati rispettati. Tutto questo è storia passata e sotto il regno illuminato di Lombardo nessuno si sognerebbe mai di agire così, tanto meno l'integerrima responsabile del Dipartimento Interventi Strutturali.

Per chiudere ci viene, chissà perché, facile un'analogia fra nord e sud del Paese. In Lombardia gli elettori si sono ritrovati fra le personalità più insigni della giunta lombarda il preclaro nome del Trota Bossi che tanto lustro da' alla politica meneghina; i loro compatrioti siciliani vuoi vedere che si ritroveranno con una bella sarda palermitana, magari da fare a beccafico!

Cordiali saluti, Sergio Pollina.

Ecco l’articolo tratto dal sito La Repubblica

Lombardo precetta i burocrati" voglio="" nomi="" da="" mettere="" in="

01 aprile 2012 —   pagina 3   sezione: PALERMO

LA CHIAMATA alle armi, nella Regione dei cosiddetti "tecnici", è avvenuta nei giorni scorsi. Raffaele Lombardo ha voluto sentire i dirigenti generali a lui più vicini, le figure di vertice dell'amministrazione, chiedendo di impegnarsi per le elezioni di Palermo. Di più: ha chiesto loro di indicare un nome da mettere in lista. Un modo per incoraggiare i burocrati nella caccia al voto, ma anche per "pesarli" sul piano elettorale.E così, frai candidati dell'Mpa, ecco la figura di Francesca Barbato, figlia del capo dipartimento dell'Agricoltura, Rosaria Barresi. E di Maria Lo Faso, moglie di Gioacchino Adornetto, dirigente del corpo forestale che è anche uno dei principali collaboratori del comandante Pietro Tolomeo. Ma uno sforzo elettorale, Lombardo, lo ha chiesto anche ad altri dirigenti di fiducia, quali l'ex capo di gabinetto Gianluca Galati (oggi all'Energia) e il sovrintendente ai Beni culturali di Palermo, Gaetano Gullo, quali il capo dell'agenzia per l'impiego Maria Letizia Di Liberti e la dirigente generale del Lavoro Anna Rita Corsello, le ultime due in area Fli. Tutti precettati,i grand commis della stagione lombardiana. Come plasticamente dimostrato dalla presenza di dodici (dodici!) dirigenti generali al teatro Politeama, il giorno della presentazione di Alessandro Aricò, candidato sindaco di Mpa e Futuro e libertà.

La Regione dei "tecnici" sì, ma trasformata in un comitato elettorale. Basta dare uno sguardo a quanto avviene negli uffici di gabinetto, in questi giorni. Si può partire da piazza Ottavio Ziino, sede dell'assessorato alla Salute, dove a capo della segreteria tecnica c'è Angelo Aliquò, ex sindaco di Gratteri che oggi è l'ideologo di «Palermo Avvenire», la lista di Massimo Russo e Gaetano Armao. Ci si può spostare in via Ugo La Malfa, dove lavora l'ultimo arrivato nella giunta Lombardo: Sebastiano Di Betta. Alla corte dell'assessore al Territorio due candidati di Fli (Luca Insalaco a Palermo e Antonino Tortorici ad Agrigento). Ma nello stesso staff c'è pure Maria Antonella Lo Presti, sorella del deputato di Fli Nino Lo Presti. E milita, è il caso di dirlo, anche Angelo Pizzuto: il vice capo di gabinetto del "tecnico" Di Betta, che è anche il responsabile della campagna elettorale di Aricò. Ma il record di candidati si registra nell'ufficio di gabinetto di un altro assessore in quota Fli, Daniele Tranchida. Sono addirittura quattro i membri dello staff del Turismo in corsa per un posto in consiglio comunale: Maria Rita Puleo, Eloisa Giambalvo, Salvatore Foresta e Antonino Siragusa. Tutti nella lista dei finiani.

Forse non vivrà il momento più alto della sua storia, il governo Lombardo che proprio ieri ha mestamente ottenuto dall'Ars un altro mese di esercizio provvisorio, ma di certo è quello di maggior impegno extra-amministrativo. Il presidente ha fatto un arruolamento a tutto campo, in vista delle elezioni amministrative.

Nell'ufficio di gabinetto di Gaetano Armao, all'Economia, c'è Maria Cristina Castiglia, figlia di Giuseppe, storico collaboratore di Lombardo sin dai tempi della sua esperienza da assessore agli Enti locali e leader dell'Mpa di Castelbuono. E trasferendosi nell'ufficio di gabinetto dell'assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, ecco Giuseppe Lucisano, in corsa per un posto di consigliere a Misterbianco: sempre per il movimento per l'autonomia.

In un appuntamento elettorale particolarmente delicato, Lombardo provaa schierare la potenza di fuoco della Regione e degli enti collegati.

Un uomo dell'Mpa, in lista alle amministrative di Palermo, c'è anche all'istituto zooprofilattico: è il dirigente veterinario Calogero Di Bella. E in corsa, nelle liste di Fli, c'è Sebastiano Tusa, il sovrintendente ai Beni culturali di Trapani protagonista nei giorni scorsi di un curioso braccio di ferro: Tusa, dopo avere annunciato la sua candidatura per Futuro e libertà a Palermo, ha ricevuto l'offerta di correre per la poltrona di sindaco a Trapani.

Ma dal Pd. Il sovrintendente ha declinato l'invito del partito democratico e ora è uno degli sponsor di Aricò, che peraltro lo ha anche designato assessore. Uno dei volti più noti dell'amministrazione regionale schierata nella partita delle urne.

- EMANUELE LAURIA

Commenti

  1. che schifo...
    ma quando lo capiranno che le persone sono proprio stanche di vedere sempre le loro facce...
    gira vota e firria ci sonop sempre gli stessi; quelli che non hanno mai fatto niente per far si che questa regione (e paese) funzioni meglio.
    quando ci sarà un vero cambiamento? sicuramente MAI i giochi sono sempre fatti a tavolino.
    Mi fermo, tanto è solo uno sfogo amaro che non troverà mai riscontri.
    Saluti a tutti i lettori.

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  2. Bella e coraggiosa la mail di Sergio Pollina, la posso ripubblicare sul mio blog?

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  3. Come non dare ragione a Sergio Pollina ? !
    Occorre anche proporre un cambiamento, non basta uno sfogo pur amaro che sia.
    Io so solo che chi fa impresa in agricoltura non riesce neanche a sopravvivere ...
    E tutto questo non interessa a chi vive di Politica !!
    Occorre un cambiamento ... non politico ma prima di tutto "ETICO".

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  4. Gent.mo Dott. Pollina,
    la Sua godibile (si, ho scritto godibile) nota inviata a Corrado ha riacceso il lume della mia memoria, di quando politicamente parlando si era ancora nella cd. “prima Repubblica”.
    Nel decennio ‘85-’95 ho vissuto in presa diretta, da antitetico responsabile di settore di una azienda che viveva nel ventre molle della balena bianca, la fervente attività politica (con rispetto parlando) che veniva avviata per la ricerca del consenso in prossimità di qualsiasi evento elettorale.
    Ebbene, la Sua nota, sembra ritagliata sui ricordi di quegli anni.
    Anche nelle “farse” dell’epoca, il comandante di turno, muoveva i suoi grandi ufficiali col fine di motivare un esercito di nocchieri e di mozzi da sguinzagliare nel grande mare elettorale armati di esche e conzo; era una facile mattanza e mai una volta che la pesca fosse al di sotto delle aspettative.
    Anche allora i grandi ufficiali e i sottufficiali, non tutti, presenziavano alla “cena col comandante” e si lasciavano coinvolgere in quelle orgiastiche rappresentazioni dell’arte del “culilinguem”.
    E allora … cosa mai sarà cambiato a vent’anni di distanza?
    Solo il regista e gli attori recitanti; il copione è sempre quello e i diritti d’autore li paga sempre il popolo bue.
    Purtroppo non ho altre conclusioni da proporre.
    Cordialità.

    RispondiElimina
  5. E quindi? E' tutto "normale".
    E'stato da sempre così. Se andiamo a vedere la storia di tutti quelli che hanno occupato posti pubblici di "prestigio" negli ultimi 60 anni, e anche prima, ci accorgeremo che nel 90% dei casi si trovano lì non per capacità professionale ma per meriti "politici". Propri o derivati.
    Perchè gridare oggi allo scandalo?
    Da sempre, e per qualsiasi cosa ci si è rivolti al "politico" di turno.
    Per superare un esame, per un ricovero in ospedale, per la pensione, per il "posto", che fosse anche quello al cimitero, per evitare il servio militare e per fare la carriera militare, per l'avvicinamento e per l'allontanamento,ecc. ecc.
    Molti anni fà se eri di un partito andavi alle Poste, se eri di un altro all'Ente acquedotti, se di un altro ancora alla Sanità, se del più forte di tutti dovunque volessi.
    Compatibilmente con il grado di istruzione e dal peso elettorale che uno avesse occupava una posizione.
    Bastava essere eletto anche consigliere comunale di un piccolo paesino che i giochi erano fatti.
    Oggi non è cambiato niente. Sono cambiati solo i nomi dei partiti ma non quelli dei politici.
    Che sono lì da anni. Qualcuno anche dal 1946.
    Escono di scena solo con i piedi in avanti.
    L'unica cosa che è cambiata è la disponibilità occupazionale.
    I posti sono sempre in diminuzione e la demografia in continuo aumento.
    Oggi, con la rotazione,se vuoi mantenere il tuo posto devi continuamente pesarti in termini elettorali.
    Almeno finchè il tuo riferimento è saldamente in sella.
    Se esso, lui, egli non è più al posto di comando stai sicuro che anche tu sarai presto sostituito.
    Quindi devi impegnarti, se vuoi mantenere il tuo posto, a sostenere chi te lo ha dato.
    Viceversa se stai dall'altra parte impegnati a far vincere il tuo cavallo in modo che poi possa portarti verso l'agognata meta.
    Un detto siciliano recita che "cumannari è megghiu di futtiri", se poi uno riesce a fare ambedue le cose è meglio ancora.
    Il mestiere del "politico" è il più redditizio di tutti.Puoi regolamentare la tua vita e quella degli altri.
    Vogliono più soldi? Si approvano un aumento di indennità.
    Servono soldi?Facciamoceli dare dal popolo.
    Come ha fatto il governo attuale.
    Loro non hanno rinunciato a niente,noi stiamo rinunciando anche al vizio di mangiare.
    Gli unici che guadagnano in tutto questo sono i "politici" e i loro protetti. E le banche.
    "Calati juncu ca passa la china" recita un altro detto popolare. Ma questa piena ci sta scalzando le radici, che fra poco rimarranno completamente scoperte. E allora lu juncu andrà incontro a morte certa.
    Vogliamo aspettare che questo succeda?
    Buona pasqua a tutti.

    Nino

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  6. dutturi vicu!
    Tunnai aieri dall'abbi ssinia e chi mattrovu alleggiri?
    ma si parra da sò amica paliemmitana?
    stu dutturi pollina u sapi ca jè troppu infummatu?
    u signuri mini scancelli!
    dutturi vicu! auoggi c'è branco e lattore,ma manca turi blogga!
    jera cummia ndall'abbi ssinia!
    je cu sapi si auoggi magari turi blogga si face sentiri!

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  7. Calati juncu ca passa la china.... rende proprio l'idea, Nino.
    Mi dispiace dirlo ma e' il remake di un film gia' visto e rivisto in passato: la Francesca Barbato in questione sara' votata e purtroppo proprio da quegli agricoltori o famiglie di agricoltori che oggi stentano ad andare avanti.
    FORZA DELLA POLITICA!

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  8. bella la lettera. w il blog

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  9. l'articolo è meritevole di grande attenzione e rispecchia la consuetudine degli assessori e dei presidenti pro tempore, nulla è cambiato è con il primo nè con il secondo, ma bisogna avere il coraggio di mandarli tutti a casa nella prossima opportunità del 2013

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  10. QUALCUNO HA SOPRANNOMINATO LA DIRETTORA DEL DIPARTIMENTO STRUTTURALE" MADAME DE POMPADUR" PER DIRE VA'.....CORSI E RICORSI STORICI!?!?

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