Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Il blog di Corrado Vigo - agronomo
Vicopensiero!
RispondiEliminaPio La Torre ci ha lasciato un'eredità fatta anche da tutta una serie di scritti che riguardano l'agricoltura siciliana (vista da ogni possibile angolatura) in un periodo lungo una trentina d'anni. La mia impressione è che li scrivesse non armato di dottrina politica ma da una lucida e consapevole passione per la Sua terra. Le Sue conclusioni conducono quasi sempre in una direzione e cioè che le politiche agricole di questo Paese e di questa Regione sono sempre state improntate alla possibilità di gestire un potere e non una vitale risorsa economica. Peccato, peccato che oggi, chi dovrebbe, non si prende la briga di studiare le Sue riflessioni. Così ... tanto per provare un po' di vergogna.
RispondiEliminaI caratteri erano minimi e zoomando sfocava. Tuttavia sono riuscito a leggerlo, con un po' di pazienza.
RispondiEliminaInteressante contributo, tuttavia sono contrario oggi, come lo sarei stato allora.
Io sono per meno programmazione Statale e più libertà di impresa, almeno in un contesto come il nostro, nel quale lo Stato non riesce neanche a gestire il proprio bilancio. Perché dovrebbe essere capace di programmare il futuro economico della mia azienda o quantomeno del mio settore?
Certo se poi le politiche agricole sono gestite in maniera clienterale (come in Sicilia, ma in misura minore e diversa anche nelle famose Regioni Rosse), va ancora peggio.
Ma se speriamo che i nostri burocrati si redimano, o provino vergogna per i risultati che ha prodotto la loro gestione:stiamo freschi.