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immaginate se ...

Ho letto un interessantissimo articolo sul sito www.agricultura.it (http://www.agricultura.it/articolo.php?ID=4969), nel quale si descrive che in agricoltura non c'è stata disoccupazione, anzi un aumento di occupati del +10,1%.
Prima di "copiare ed incollare" l'articolo, però, devo per forza aggiungere ciò che ho appena postato su Facebook e Twitter:
Immaginate cosa succederebbe se:
- agli agricoltori andasse un importo maggiore di quello che, invece, la GDO trattiene per sè
- non ci fosse concorrenza sleale dai paesi emergenti
- i contributi previdenziali fossero più bassi
- non ci fosse l'IMU
- la burocrazia non affossasse ogni minima voglia di "impresa"

Evidentemente questo +10,1% diverrebbe almeno il + 40%
E Monti cerca di capire come far ripartire l'economia?
Facile: Caro Monti, metti mano a questo punti che ti ho elencato e ... l'economia riparte "alla grande"!!!!


Ed ecco l'articolo per intero:
Con la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il piu’ elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento, in netta controtendenza con l’andamento generale che mostra livelli elevati di disoccupazione. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre del 2012. Ad aumentare in campagna - sottolinea la Coldiretti - sono sia il numero di lavoratori dipendenti (+10,1 per cento) che in misura piu’ contenuta quelli indipendenti (+2,9 per cento). Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante perché - continua la Coldiretti - è il risultato di una crescita record del 13,7 per cento al nord ma anche del 3,5 per cento al sud mentre si registra un leggero calo nel centro Italia (- 3,2 per cento). Si stima peraltro - precisa la Coldiretti - che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila. A preoccupare sono tuttavia gli effetti del caldo e della siccità che hanno tagliato i raccolti estivi ed autunnali e rischiano di lasciare senza lavoro molti dei duecentomila giovani impegnati nelle attività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia. Il crollo dei raccolti agricoli - precisa la Coldiretti - va dal 22 per cento per le pere al 13 per cento per le mele ma arriva al 50 per cento per il pomodoro in Puglia e al 10 per cento per la vendemmia a livello nazionale rispetto agli ultimi 5 anni. Si tratta - conclude la Coldiretti - degli effetti negativi dell’andamento climatico sfavorevole che ha provocato danni diretti per oltre un miliardo di euro all’agricoltura nazionale ma con effetti anche sull’indotto in termini economici ed occupazionali.

IL BOOM DEGLI OCCUPATI IN AGRICOLTURA NEL II TRIMESTRE 2012
                                           Variazioni percentuali sul II trimestre  2011
                                           Dipendenti              Indipendenti            Totale
Totale                                     10,1                            2,9                      6,2
Nord                                        23,4                         10,1                    13,7
Centro                                    11,9                         -12,3                    -3,2
Mezzogiorno                             5,7                          -0,3                      3,5

Commenti

  1. che abbia curato la Coldiretti la pubblicazione e la diffusione di queste cifre già mi puzza 'di strano'...nei Tg (già da alcuni anni,a partire dall'ultimo governo Berlusconi fino a quello attuale)ce sempre infilate la notizia che l'agricoltura costituisce opportunità di lavoro,sbocco per i giovani,e alternativa ai disoccupati,con relativa intervista di associati della Coldiretti(oramai sindacato istituzionale di 'governo')...ma solo noi agricoltori sappiamo realmente che aria di crisi che tira realmente in campagna;
    quanto ai dati Istat,si possono spiegare con l'emersione di lavoro nero,di lavoro già esistente per paura delle sanzioni.

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  2. E' da sempre risaputo che nei momenti di crisi economica l'agricoltura funziona come valvola di sfogo.Ed anche come ammortizzatore sociale.Ma i problemi restano e si acuiscono ancora di più per quelli che già c'erano.

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