L'art. 62 sui contratti ed i pagamenti certi rivoluziona le regole commerciali nella compravendita dei prodotti agricoli e norma il rapporto con la GDO.
E' strano osservare che esso non entra in vigore il 1° gennaio, ma in uno strano giorno del 24 ottobre.
E' strano, pure, che non vi sia stata grande informazione nei mass media, forse perchè nemmeno il Legislatore ne prevedeva l'attuazione.
Purtroppo ci accorgiamo che a fronte di una esigenza reale da parte dei produttori e degli operatori commerciali, ovvero della esigenza di pagamenti certi nei tempi e negli importi, il Legislatore norma il tutto con approssimazione e confusione.
E' giusto che vengano dettate tempistiche certe per i pagamenti, ma non è giusto che si debba far sì che gli agricoltori divengano degli 007 al fine di vigilare sui contratti ed al fine di evitare di pagare (assurdo) loro stessi pesanti sanzioni, come se gli eventuali comportamenti scorretti dipendano da loro o possano venir contrastati da loro che, e tutti lo sappiamo, hanno un potere contrattuale scarsissimo.
L'applicazione di questo articolo, ahimè, farà sì che la GDO vada sempre più ad acquistare in altri paesi (anche extra Europei) i prodotti che intende rivendere. Quindi l'art. 62 così come è stato concepito potrà solo far altro danno alla già martoriata agricoltura; come se l'IMU o le recenti maggiorazioni di tasse non avessero già depresso ancora una volta l'unico settore che , invece, dà occupazione potenzialmente senza limiti.
Ma che il Governo abbia poco a cuore l'agricoltura ce ne siamo già accorti da un bel pò.
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