C'è un fermento forse anomalo sul "chilometro zero", quello inteso come mercato del contadino che si svolge il sabato o la domenica nelle piazze principali delle città.
Il mercato del contadino è cosa ben diversa.
Il chilometro zero sta ad indicare che le produzioni vendute sono quelle della zona, e ciò può avvenire anche nei supermercati. Ad esempio: arance vendute a Catania o a Messina possono venir denominate chilometro zero se sono provenienti dalla zona della Piana di Catania; non lo sono quelle provenienti dalla Calabria o, ancor peggio, dalla Spagna e così via.
Il mercato del contadino è cosa ben diversa.
Il chilometro zero sta ad indicare che le produzioni vendute sono quelle della zona, e ciò può avvenire anche nei supermercati. Ad esempio: arance vendute a Catania o a Messina possono venir denominate chilometro zero se sono provenienti dalla zona della Piana di Catania; non lo sono quelle provenienti dalla Calabria o, ancor peggio, dalla Spagna e così via.
Il mercato del contadino, invece, è quel mercato autogestito, ed in genere regolamentato dal Comune, che si tiene nelle piazze delle città (in genere di domenica) dove gli agricoltori hanno degli spazi per vendere le proprie produzioni.
In questi mercatini i consumatori trovano prodotti freschi, raccolti al massimo il giorno prima, ed a prezzi convenienti poichè si saltano i vari passaggi della filiera.
I produttori, dal canto loro, innalzano gli incassi poichè a loro va parte di quel prezzo che, invece, viene distribuito nelle varie componenti della filiera.
In questi mercatini i consumatori trovano prodotti freschi, raccolti al massimo il giorno prima, ed a prezzi convenienti poichè si saltano i vari passaggi della filiera.
I produttori, dal canto loro, innalzano gli incassi poichè a loro va parte di quel prezzo che, invece, viene distribuito nelle varie componenti della filiera.
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