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storie di ordinaria burocrazia 1°

Ricevo da un giovane collega dott. agr. G.P. la copia di una lettera inoltrata al Presidente dell'Ordine degli Agronomi di Catania e di Caltanissetta. Ovviamente la pubblico avendone avuto l'assenso.
Leggete attentamente cosa succede col PSR Sicilia ... anche "l'omino" del punto interrogativo è diventato triste.

Salve,
sono il Dott. Agr. G.P. iscritto all'albo professionale di Catania e da poco giovane insediato in agricoltura.
Mi rivolgo ai due presidenti dell'ordine, Dott. Agr. Giovanni Toldonato, perchè è il presidente provinciale, e al Dott. Agr. Piero Lo Nigro, presidente dell'ordine di Caltanissetta e quindi per maggiore competenza territoriale, per chiedere e capire che fine sta facendo la nostra competenza professionale, se poi ci ritroviamo di fronte funzionari incompetenti e che decidono delle nostre aziende?


Premetto subito che io sono uno di quei pochi giovani e forse inesperti ragazzi, che pur di restare nella propria terra, ha preferito puntare e scommettersi invece di emigrare o di mettersi alla ricerca di un posto fisso. Però venendo da una precedente esperienza spagnola, devo dire che mi sto rendendo conto che siamo lontani anni luce da quello che ho sempre definito "normalità".

Si perchè qui tutto è anormale e le regole e gli studi ti servono a ben poco, visto gli accadimenti degli ultimo anno.
L'obiettivo che mi prefisso è il Pacchetto Giovani, così faccio due conti, mi organizzo un poco e riesco a raggruppare circa 4 Ha, superficie raggruppata dai tre miei nonni, che hanno coltivato questi piccoli appezzamenti con umiltà e senza mai chiedere niente, per avviare questa avventura con entusiasmo.
Tutto motivato, comincio. L'idea è quella di mettere in pratica l'esperienza e le nuove procedure agricole, che sto acquisendo come collaboratore al'interno di uno studio agronomico, sui miei terreni, spostandomi, io, dalla parte del contadino. C'è la voglia di rimboccarsi le maniche e faticare, anche perchè l'università, da questo punto di vista, ha le sue enormi falle.
Il progetto presenta alcuni punti di miglioria seria e novità tecnologica.
Fase istruttoria. E qui comincia il calvario con gli uffici pubblici della provincia di Caltanissetta, per la precisione Ispettorato di Caltanissetta e Condotta di Mazzarino.
Dopo mesi, arriva una raccomandata da Mazzarino e mi si chiede:
1. Dichiarazione integrativa in cui venga indicato il numero dei ceppi di ulivo "indicanto" (è proprio scritto così), eventualmente, la relativa superficie ragguagliata, considerando un sesto di mt 7x7.
Ma se ho una superficie di Ha 0.35.00 ad uliveto, su cui non ho chiesto un soldo, che cosa ci devo ragguagliare? e va bene ragguagliamo.
2. Chiarimenti sul PAI per eventuale rielaborazione dello stesso. Perché l'intelligenza dice, che dal ragguaglio cambieranno gli indici economici del PAI. e va bene. Ovviamente non cambiava nulla.
Passa qualche settimana mi arriva una telefonata da Mazzarino, era un mercoledì, che c'erano dei punti da chiarire, rispondo che avrei verificato. La cosa è urgente, devo sbrigarmi perchè il funzionario doveva consegnare la documentazione per la 114 entro il giorno successivo. 
Ma scusatemi hanno mesi di tempo e poi la fretta l'ultimo giorno?
Oggetto del chiarimento? Verificare parola Royalties. 
Secondo il funzionario significa: diritti di produzione. Non si può finanziare. Dopo accurata ricerca su Wikipedia (in mia presenza) della parola royalties, troviamo questo significato: diritti derivanti da brevetti che possono essere ceduti, dietro contratto, in licenza a terzi. 
Significato: non è un diritto di produzione. Voce tagliata, e va bene!
Recinzione, io tutto istruito dalle faq gli indico che è ammissibile. Secondo lui no. Motivazione? È possibile solo a confine delle strade ed con terreni seminativi. Ma anche in presenza di una dichiarazione attestante la presenza di seminativi... Tagliata! Cominciamo bene, sono saltati 20.000 € circa e se si pensa che parliamo di 140.000 € di progetto siamo intorno al 15%.

... continua domani ...


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