Segnalo una lettera inviata alla rubrica "lo dico a LA SICILIA" da parte del prof. Giuseppe Schillaci, che si lamenta della disorganizzazione della "festa del mandorlo in fiore" di Agrigento.
Qui sotto l'intera lettera e poi ancora più sotto l'immagine della lettera all'interno della rubrica del quotidiano.
«Disorganizzazione alla festa del Mandorlo in fiore di Agrigento»
Dopo anni di curiosità per la festa del Mandorlo in fiore di Agrigento, organizzo una gita alla quale aderiscono circa 50 persone.
Secondo il programma pubblicato su internet e dopo conferma richiesta al numero di telefono indicato, organizzo tutto attentamente per non avere sorprese dato che il gruppo è composto da famiglie con bambini ed anziani.
Prima sorpresa: l’accesso al Giardino della Kolymbetra, gestito dal Fai (costo per gruppi 2 euro) ci viene negato perché per l’ingresso al Giardino, trovandosi nella Valle dei Templi, occorre un altro biglietto di 10 euro; dopo varie proteste anche da parte della guida che ci ha accompagnati, ci viene finalmente concesso l’ingresso (ma la coordinazione fra i due enti Fai e Ufficio del Turismo della Regione dov’è?).
Pranziamo in un bel ristorante panoramico sulla Valle: una meraviglia! Alle 14,30, secondo le informazioni citate sopra, doveva svolgersi la sfilata dei gruppi folkloristici nella suggestiva Valle dei Templi (le persone erano venute principalmente per questo), ma alle 14,15 apprendiamo dai vigili che la sfilata, causa maltempo (poche gocce che non ci hanno fatto aprire neanche l’ombrello) era stata spostata nel teatro cittadino che può contenere massimo 500 persone; risultato: non siamo potuti entrare.
Vane sono state le mie protestenelle quali spiegavo che eravamo venuti apposta dalla provincia di Catania: l’addetto alla protezione civile per consolarmi mi dice che ho ragione, ma che anche un gruppo proveniente dal Piemonte è stato mandato indietro senza aver potuto veder nulla: magra consolazione.
Ecco come muore il turismo nella terra a maggior vocazione turistica.
E’ stata la 68ª Sagra del Mandorlo in Fiore, ma credo che con questo tipo di organizzazione i pochi eletti che hanno assistito potranno vantarsi di aver avuto il privilegio di vederne una delle ultime.
A me che da tanti anni accompagno gruppi all’estero mi viene spontaneo pensare: potessero gestire i nostri luoghi i francesi o i tedeschi cosa ne sarebbe della nostra terra?; così facendo i nostri giovani dovranno cercare lavoro sempre lontano dalla nostra splendida Sicilia.
PROF. GIUSEPPE SCHILLACI
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