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Correttezza sul "campo"

Il collega dott. agr. Francesco Ancona mi scrive sul Gruppo Facebook "Agronomi Siciliani" quanto segue:
Caro Presidente Vigo,
è da un pò di settimane che penso di rendere pubbliche alcune osservazioni che a tutti quelli che hanno occhi per vedere capita di osservare girando il nostro territorio agricolo catanese, come me per mestiere di tecnico di campo, quale penso di essere.
Pur occupandomi da più di 25 anni di agricoltura biologica non mi considero un talebano ma ritengo che le regole stabilite devono essere rispettate e chi contravviene ad esse dovrebbe essere chiamato a risponderne.
Non voglio apparire come 1 Savanarola ma non possiamo far finta di non vedere e non sentire come capita sempre in questa terra.
1) Giorni fa mi chiama un tecnico di un laboratorio di analisi che mi dice se ero al corrente che nel terreno fra Lentini e Scordia, gli sono arrivate numerose richieste da parte di agrumicoltori per ricerca sulle loro produzioni di presenza di residui di 2,4 D gli agrumi avendolo utilizzato come anticascola; come si sa bene questo p.a. è vietato sugli agrumi, è un diserbante registrato solo per cereali, pascolo, è persistente e tra l'altro fitotossico per gli agrumi stessi. Perchè viene utilizzato? perchè ci sono commercianti senza scrupoli e ancora peggio tecnici agronomi e rivenditori che lo consigliano: perchè costa niente rispetto ad altri anticascola autorizzati, dicendo agli agricoltori che ad eventuali controlli analitici non risulterà nulla; come il ritrovamento di tale p.a. sugli agrumi comporterebbe sanzione penale e distruzione della produzione.
2) chi percorre la strada provinciale tra Mineo e Lentini, si renderà conto che osservando molti agrumeti confinanti con la strada sono stati diserbati al 100%, evidenziata dalla caratteristica colorazione rossastra di un noto diserbante che veniva e viene spacciato come ecologico; bene rammento che il disciplinare dell'integrato in Sicilia consente l'utilizzo solo di 2 p.a. con azione diserbante, solo un trattamento e solo sul 50% della s.a.u., possibilmente sul filare.
Infine è possibile che le autorità preposte ai controlli su aziende che magari sono nella misura 214/1A non facciano i controlli ora e non tra 3 mesi così come è possibile che gli OdC per il bio non facciano i controlli nei momento giusti?
Infine può l'ORDINE segnalare questo agli Osservatori che prima erano preposti ai controlli e li facevano mentre ora che una sciagurata scelta di esternalizzare il servizio di controllo da parte del sistema politico, ha portato a controlli inefficaci?
Può l'ordine diffidare colleghi senza scrupoli dal consigliare pratiche sbagliate agronomicamente e/o scorrette legalmente?
Scusate ma poi quando sento parlare di qualità, mi girano i cabazzisi.

Caro Francesco, domani troverai le mie risposte.

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