Mentre con mia moglie e mia figlia eravamo a San Martino di Castrozza in settimana bianca è arrivata una nevicata imponente, che ci ha bloccato in albergo una intera giornata. Una nevicata che sulle piste ha superato il metro di neve.
Hanno, di conseguenza, bloccato gli impianti di risalita, ed il giorno dopo alcuni impianti erano chiusi per "rischio valanghe".
Del resto immaginate tonnellate e tonnellate di neve fresca, sparsa su centinaia e centinaia di ettari ... ancora non assestata ... instabile ...
Ed ecco che i "fuori pista" diventano più pericolosi del solito.
Non solo con la neve fresca, se caduta in quantità, non si vedono i crepacci, ma spesso rocce non sono visibili, e nemmeno è quantificabile lo "sprofondamento" da neve fresca.
E tutto ciò è già pericoloso.
Se, poi, aggiungiamo che facendo i "fuori pista" in zone con pendenze elevate spesso con il passaggio degli sci, o peggio degli snowboard, si "taglia" la neve e si "mina la stabilità" interessando "il piede" della zona sommitale di una massa enorme di neve fresca ed instabile, ecco che si formano le valanghe, dalle quali non si può scappare e non ci si salva. In pochi secondi, infatti, tonnellate e tonnellate di neve fresca, instabile viene giù e travolge tutto e tutti.
A mia figlia ho spiegato tutto ciò, mentre risalendo con le seggiovie vedevamo degli scriteriati andare in "fuori pista".
E mi dispiace per Michael Schumacher, in coma dopo aver sbattuto a forte velocità proprio in un "fuori pista", ma penso ancor di più ai genitori di quei ragazzi che in "fuori pista" hanno causato valanghe e nelle quali sono stati travolti e sono morti.
Mia figlia ha compreso, per fortuna, il pericolo e mi chiedo: ma se in 35 anni che scio non ho fatto mai un "fuori pista", perchè mai si deve insistere a farli??? Non lo capirò mai.
Oggi, ultimo giorno dell'anno, dedico questo post ai genitori dei "caduti nei fuori pista", ai genitori che pensavano che i propri figli fossero a divertirsi, ed invece non li hanno visti più tornare.
In montagna, come al mare, la prudenza non è mai troppa.
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