L'INPS ha creato, e continua a creare, non pochi problemi al mondo agricolo Siciliano, e non solo a quello.
Più volte mi sono occupato di questa scandalosa vicenda: ispettori che, spesso senza le opportune competenze, assillano gli agricoltori comminando sanzioni salatissime, sanzioni applicate in base alle "tabelle ettaro/coltura", inclusione FORZOSA (direi COATTA) nella qualifica IAP, solo ed esclusivamente per "fare cassa".
Insomma l'INPS da Istituto di Previdenza Sociale, come c'è scritto sull'immagine qui accanto ... è diventato "il terrore dei campi".
E ieri l'Assessore all'Agricoltura della nostra Regione, dott. agr. Dario Cartabellotta è stato sentito in Commssisone Agricoltura del Senato, proprio su questa vicenda.
Ecco il comunicato stampa.
Intervento Assessore Dario Cartabellotta
SENATO DELLA REPUBBLICA – Commissione Agricoltura e Produzione
Alimentare
PROBLEMI INPS E LAVORO IN AGRICOLTURA IN SICILIA
Innanzitutto desidero esprimere un ringraziamento alla Commissione ed
in particolare alla senatrice siciliana Venera Padua per
l’opportunità di affrontare in questa sede un argomento di
rilevanza strategica per la Sicilia.
Il Governo Regionale, presieduto da Rosario Crocetta, impegnato
lungo il sentiero della legalità, del risanamento finanziario e
dello sviluppo, considera le politiche dell’agricoltura fondate
sulla terra e sul cibo un asset fondamentale dell’economia
siciliana.
In questa direzione vanno i provvedimenti approvati in materia di
Tutela delle Risorse agricole ed alimentari BORN in SICILY, dello
sviluppo delle filiere corte, dell’equità e giustizia lungo la
filiera per aumentare il valore e la remunerazione deli agricoltori,
della lotta alla contraffazione e all’agropirateria alimentare,
del credito e garanzie in agricoltura e della programmazione dello
sviluppo rurale 2014-20.
Inoltre il governo ha approvato il ddl legge-voto in cui si prevede
l’impignorabilità della prima casa e degli strumenti necessari per
l’eserczio delle attività agricole, artigianali e professionali
(trattori, macchinari, etc).
La legalità in materia di lavoro non è una dichiarazione di
principio: saranno escluse dai finanziamenti del Piano di Sviluppo
Rurale 2014-20 tutte le aziende che non adottano comportamenti
concreti contro il lavoro nero, lo sfruttamento dei lavoratori e le
truffe previdenziali in agricoltura o per le quali siano stati
accertate responsabilità di tale genere.
Di natura diversa sono i problemi oggetto dell’audizione, che
vengono segnalati dalle organizzazioni agricole, dagli ordini degli
agronomi e dagli uffici dell’Assessorato impegnati dell’attuazione
del Programma di Sviluppo Rurale 2007-13.
Imprenditore Agricolo Professionale (IAP) e iscrizione
d’ufficio da parte dell’INPS
Il Decreto Legislativo 29 marzo 2004, n. 99
definisce IAP chi dedica
alle attività agricole di cui all’art. 2135 del Cod. Civ. almeno
il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi dalle
attività medesime almeno il 50% del proprio reddito globale di
lavoro.
Lo IAP gode di benefici fiscali (acquisto terreni agricoli,
riduzione imposta di registro, esonero dagli oneri di urbanizzazione,
etc) e a tal fine deve chiedere il riconoscimento di qualifica al
comune di residenza che ne accerta i requisiti di tempo e reddito
dedicato all’agricoltura.
IL DPR n° 476/2001 prevede che se lo IAP vuole le agevolazioni deve
iscriversi, ma non contempla l’iscrizione d’ufficio in assenza
della certificazione del comune.
Invece accade che l’INPS operi l’iscrizione d’ufficio come IAP
per tutte le aziende agricole che assumono manodopera senza acquisire
preventivamente la certificazione del comune di residenza, così come
prevede la normativa previdenziale in tema di iscrizione alla
gestione autonoma IAP.
Dall’iscrizione d’ufficio dell’INPS scaturiscono per le aziende
contributi, sanzioni e interessi che vanno a colpire soprattutto i
giovani insediati in agricoltura e chi dedicandosi all’agricoltura
decide di essere imprenditore agricolo ma non ha i requisiti
dell’imprenditore agricolo professionale.
I giovani, oggetto delle politiche UE in tema di ricambio
generazionale in agricoltura, già stretti tra problemi di
disoccupazione, lavoro atipico e reddito, vengono così colpiti sul
piano previdenziale.
Compensazione debiti INPS con i contributi PAC
è stata prevista per
legge la compensazione dei debiti INPS con i contributi UE che l’AGEA
versa agli agricoltori: AGEA trasferisce le somme all’INPS sulla
base delle verifiche che evidenziano un mancato pagamento di oneri
previdenziali a carico dell’azienda beneficiaria degli interventi
comunitari.
Non sempre tali compensazioni vengono cancellate dalle posizioni
debitorie delle aziende in tempo reale e le stesse, pur avendo
eliminato il debito, per mesi rimangono nella impossibilità che
venga rilasciato il Documento Unico di Regolarità Contributiva
(DURC) alla pubblica amministrazione che lo richiede impedendo così
la possibilità di pagare le aziende.
Multifunzionalità dell’azienda agricola
Le attività agricole di cui all’art. 2135 del
Codice Civile sono quelle che fanno riferimento all’attività
agricola principale e connessa, cioè attività che abbiano ad
oggetto prodotti “ottenuti
prevalentemente dalla coltivazione del fondo e del bosco o
dell’allevamento degli animali “ e, per connessione, “attività
esercitate dal medesimo imprenditore agricolo dirette alla
manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e
valorizzazione…” nonché le “attività dirette alla fornitura
di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di
attrezzature o risorse dell’azienda impiegate nell’attività
agricola esercitata”. Tra queste
rientrano le attività di agriturismo e fattoria didattica
Accade spesso che nelle verifiche svolte venga rilevato che, le
risorse umane impegnate in azienda in attività connesse non siano
agricole e quindi sottoposte all’imposizione previdenziale agricola
con tutte le previsioni agevolative per le zone montane e
svantaggiate.
Inoltre occorre chiarire se nella legge di stabilità appena votata
dal Parlamento , i ruoli emessi da INPS siano contemplati, perchè
nella stessa legge si fa riferimento solo ai ruoli emessi dallo
Stato, Agenzie fiscali, Regioni, Province e Comuni.
Al fine di risolvere i problemi chiedo alla Commissione di promuovere
con l’INPS e i Ministeri competenti (Agricoltura e Lavoro)
un’intesa con le Regioni che abbia l’obiettivo di realizzare
protocolli di intesa Stato-INPS-Regioni finalizzati a:
- condividere ed integrare le banche dati dei soggetti pubblici al fine di contrastare il lavoro nero, lo sfruttamento e le truffe in materia previdenziale;
- svolgere un intensa attività di formazione, informazione e consulenza alle aziende agricole sane cointeressate alla repressione dei fenomeni di lavoro nero, sfruttamento e truffe che diventano causa di una concorrenza sleale;
- valorizzare lo strumento della contrattazione collettiva provinciale, in grado di identificare soluzioni e strumenti, per una Sicilia che ha forti identità e differenze territoriali;
- evitare la mera applicazione aritmetica e ragionieristica delle tabelle ettaro-coltura senza tener conto delle condizioni operative aziendali, delle condizioni economiche della zona, delle condizioni di mercato e di eventuali danni atmosferici arrecati alle colture. I controlli documentali effettuati dopo alcuni anni conducono all’accertamento induttivo, automatico e presunto di giornate lavorative “a tavolino” determinando verbali, sanzioni e interessi ...... e la morte delle aziende oneste.
Palermo 4 dicembre 2013
Dario Cartabellotta
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