Prendo spunto dalla lettera che il sig. Mirabella ha inviato al quotidiano LA SICILIA per rimarcare come la globalizzazione selvaggia ed incontrollata ha portato non solo all'appiattimento dei "sapori", ma anche alla incontrollata assunzione di alimenti non sempre di certa salubrità. Tutto a vantaggio del reddito di pochi, e sempre schiacciando il produttore, di qualunque genere.
Ciò causa anche spostamenti incontrollabili di ricchezze e svuotamento di identità locali. Tornando alla lettera del sig. Mirabella: per le derrate alimentari, ed in particolar modo nell'ortofrutta, evidentemente è preferibile orientarsi nei prodotti stagionali e regionali. Essi sono certamente consigliabili sia per la freschezza che per la possibilità di controllarne la salubrità alimentare. Non sempre la traccibilità viene infatti garantita spesso con giri vari sì perde l'identità e proprio per questo sì consigliano prodotti stagionali e di produzione locale.
Ciò che non viene spesso controllato, invece, durante gli acquisti è la zona di produzione (troviamo mozzarelle fatte in Germania o in Polonia, olii di oliva egiziani o turchi o ciliegie del Cile); basterebbe già solo questo per far sì che i prodotti stagionali locali venissero riscoperti, tutto a vantaggio della salubrità degli alimenti e della economia locale.
Ciò causa anche spostamenti incontrollabili di ricchezze e svuotamento di identità locali. Tornando alla lettera del sig. Mirabella: per le derrate alimentari, ed in particolar modo nell'ortofrutta, evidentemente è preferibile orientarsi nei prodotti stagionali e regionali. Essi sono certamente consigliabili sia per la freschezza che per la possibilità di controllarne la salubrità alimentare. Non sempre la traccibilità viene infatti garantita spesso con giri vari sì perde l'identità e proprio per questo sì consigliano prodotti stagionali e di produzione locale.
Ciò che non viene spesso controllato, invece, durante gli acquisti è la zona di produzione (troviamo mozzarelle fatte in Germania o in Polonia, olii di oliva egiziani o turchi o ciliegie del Cile); basterebbe già solo questo per far sì che i prodotti stagionali locali venissero riscoperti, tutto a vantaggio della salubrità degli alimenti e della economia locale.
Commenti
Posta un commento