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L'eruzione dell'Etna, fra spettacolo e danni

Gli innumerevoli eventi parossistici dell'Etna hanno dato spettacolo, con grande gioia dei turisti, ma anche tantissimi danni alle colture, di qualunque genere, delle zone colpite dalla ricaduta della cenere, delle pietre e dei lapilli.
E sono stati interessati tutti i settori agricoli produttivi: agrumi limoni, arance, clementine e mandarini), vigneti, frutteti, ortaggi, vivai e serre.
Ne abbiamo parlato tanto, ne abbiamo parlato spesso.
Anche i Comuni, quali enti locali, hanno ricevuto danni ingenti.
Ieri su Facebook ho scritto questo post, allegando alcune immagini dell'Etna ripresa dalle webcam poste ai fianchi:

Etna a capodanno. Dedicato a Turi Caggegi, Rosario Faraci, Agostino Pennisi, Gianni Pennisi, Aurora Ursino, Patrick Vasta, Aganteo Volloca, Alessandro Rigamonti i e tutti coloro che abitano alle pendici del vulcano più bello del mondo!

Ecco la risposta dell'ing. Agostino Pennisi:

Caro Corrado,
vuoi farmi riallacciare oggi l'amore verso l'Etna? Sono stanco dei suoi capricci, stanco. Nel 2013 ci ha massacrati, senza che la comunità che conta abbia mosso un dito. Lei produce economia turistica, sì, ma distrugge economia agricola. Sono stanco di finanziare con la mia IRPEF le calamità degli altri. Dobbiamo smetterla di portare dentro il peccato originale costituito da quelli che furono gli aiuti al Mezzogiorno e rialzare la testa chiedendo con forza la tutela ed il rispetto dei nostri diritti. Non aiuti a pioggia dei quali si riempiono la bocca una miriade di prevenuti contro il mondo agricolo ma provvidenze rivolte a mitigare i danni veri ed a favorire lo sviluppo. Riamerò l'Etna se la comunità che conta si sveglierà dal torpore dell'inerzia e si accorgerà, oltre che dei danni in Puglia e in Veneto, di quanto è accaduto nella fascia orientale della Sicilia. L'orgoglio, la dignità, la tenacia, la speranza: aiutami tu a non perdere i valori che voglio che segnino la mia vita, tu, Corrado, che occupi oggi un posto di grande rilevanza nella comunità che conta. Tanti auguri, con affetto, stima e consapevolezza della forza che tu insieme a tutti noi possiamo rappresentare nell'ottica di uno sviluppo reale della fascia orientale della Sicilia, alle falde del vulcano più bello del mondo!


E pubblico pure, in "copia/incolla", il testo di un articolo apparso giorno 30 dicembre u.s. sulla testata on-line Livesicilia (http://catania.livesicilia.it/2013/12/30/comuni-colpiti-dalla-cenere-un-milione-per-i-danni_274754/), nel quale si parla dei danni che la cenere vulcanica ha provocato solo ai Comuni, quali Enti Locali:

COMMISSIONE BILANCIO ALL'ARS
Comuni colpiti dalla cenere - Un milione per i danni
Lunedì 30 Dicembre 2013 - 12:57
In Commissione bilancio all’Ars è stato approvato un emendamento di Lino Leanza, deputato di Articolo 4, che viene incontro alle esigenze dei comuni della fascia etnea fortemente danneggiati dalla cenere vulcanica. Intanto, Forzese si impegna a presentare un disegno di legge che impegni il parlamento nazionale a creare un fondo speciale per l’emergenza.
PALERMO - Un milione di euro per i danni derivanti dalla cenere vulcanica. In Commissione bilancio all’Ars è stato approvato un emendamento di Lino Leanza che viene incontro alle esigenze dei comuni della fascia etnea fortemente danneggiati proprio dalla cenere vulcanica. “Si tratta di un primo segnale di attenzione – dice Leanza, di Articolo 4 – nei confronti di un problema che si configura ormai come strutturale e come tale deve essere affrontato”.

La proposta di Marco Forzese, deputato regionale e presidente dei Democratici riformisti per la Sicilia. "L’Etna è un’emergenza nazionale. Occorre trovare le modalità per operare rapidamente durante le eruzioni. Mi impegno a presentare già la prossima settimana un disegno di legge voto che impegni il parlamento nazionale a creare un fondo speciale per l’emergenza Etna, da cui attingere risorse per eliminare disservizi e disagi durante le eruzioni. Il governo nazionale potrà così creare un sistema di pronto intervento finanziario che consenta ai sindaci della fascia etnea di poter operare celermente per liberare i centri dalla cenere vulcanica e per risarcire i cittadini dai danni subiti. Chiederò che i fondi vengano gestiti direttamente dal sindaco di Catania, Enzo Bianco, attraverso la protezione civile. Sin d’ora invito Enzo Bianco, come capo della città metropolitana, a voler organizzare un incontro con tutta la deputazione nazionale e regionale dell’area etnea perché tutti possano farsi responsabili della proposta legislativa”.

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