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Lettera dall'avv. Lina Arena

Ricevo una email dall'avv. Lina Arena; posso non pubblicarla?
Eccola:
Lettera a LA SICILIA
Egregio Direttore,
il giovanilismo in politica è diventato l'argomento principale su cui si confrontano movimenti, gruppi e fazioni impegnati nella  conquista della fatidica " poltrona". Il lavoro e i giovani è l'accoppiata vincente anche se  sono proprio i cinquantenni le vere vittime della crisi  che  affligge  l'economia capitalistica. Senonchè mi piace sottolineare l'argomento " giovani  ed il lavoro  per i giovani " perchè , a ben guardare, le soluzioni  a tanti gravi problemi che affannano la nostra società  ci provengono dai " vecchi " mentre " i giovani" stanno a blaterare.  Due recenti esempi credo possono essere  utili  per avere un quadro della situazione : la legge elettorale, chiamata con un termine maccheronico " porcellum" e adesso la legge n.40 sulla procreazione assistita , sono state cancellate  da una Corte formata da " vecchi parrucconi".E' stata la Corte Costituzionale, formata da 15  anziani , che ha ridato agli italiani  il diritto di scegliere il proprio rappresentante in parlamento ed è stata la stessa Corte che ,dopo tanto discutere nelle sacrestie e nelle segrete dei rifiuti dei vecchi partiti, ha cancellato una legge ignobile che soffocava il diritto di ogni soggetto ad avere figli nella maniera e nei modi che più gli aggrada. Mi chiedo : come mai  un piccolo parterre di vecchi parrucconi  abbia potuto  arzigogolare  al punto da ridare voce  al cittadino per rivendicare diritti assoluti ed irrinunciabili? Cosa hanno fatto le platee di giovani  facinorosi impegnati " sul fare" per ripristinare i diritti assoluti violati?Cosa fa un parlamento di inetti rinvigorito nella sua componente giovanile?  Nulla e per di più   si stanno adoperando per  ripristinare , con la nuova legge elettorale, il vecchio sistema  che vuole al posto della rappresentanza elettiva  la figura del delegato di secondo grado. In fondo è un modo per  non far morire il vecchio detto " dalla padella alla brace". Cotti e mangiati.
Lina Arena

Commenti

  1. La dott.sa Arena,ha centrato in pieno il problema-Non è una questione di età,anche se arrivati ad una certa età,bisognerebbe lasciar spazio ai giovani,in modo tale che possano formarsi una propria coscienza,alla quale poi rispondere,tuttavia,il vero problema ,sta nel fatto,che la classe dirigente odierna,è arrivista e superba,e pur di raggiungere i propri obbiettivi,si concede anima e corpo,come una qualunque meritrice di strada,al potere,il quale a sua volta usa questi mezzi uomini per imporre le proprie regole alle società,,le quali subiscono passivamente,tutto ciò,che accade oggi-
    Purtroppo,i giovani odierni,che poi tanti giovani non sono,poichè dopo i 18 anni,si diventa uomini ,a 30,bisognerebbe avere gli attributi per affrontare le difficoltà della vita,invece,il 40% di essi,pur essendo disoccupati,preferisce poltrire davanti ad un PC e scrivere di cosa vorrebbe fare,ma di andare in piazza a far sentire la propria voce,niente,e le lobby del potere continuano a fare indisturbatamente quello che vogliono,abbiamo ragazzi e ragazze che vendono il proprio corpo,pur di non affrontare una dura giornata di lavoro,si vive di scorciatoie,-
    Purtroppo,il potere è sempre un passo avanti,ed in questo momento ha fatto diventare di moda la parola rottamazione e svecchiamento,poi abbiamo ,mezzi uomini,come RENZI,che se ne approfittano e si prestano bene al volere del potere,quando lo sento parlare,con la sua superbia e la sua prosopopea,mi ricorda tanto i pannivendoli di piazza,solo che lui si è auto eletto regnante di una nazione,e tutti dietro a dire quando sia bravo -bravo a fare che cosa?a continuare a far valere il volere del potere costituito,fregandosene altamente della democrazia e del popolo-
    Si bisogna proprio dirlo,meno male che ci sono questi parrocconi,poichè se si aspetta che il popolo prenda a calci in culo gente come Giovanardi,che ispirò la legge 40,o questo imbonitore di piazza che presiede oggi il governo,siamo belli e chè spacciati-a dimostrazione che i padri fondatori della costituzione italiana,60 anni fà,nel dare questi contrappesi al potere legislativo italiano,erano anni luce avanti-
    In sostanza,non è una questione di età,ma bensi di mentalità-

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  2. Egregio avvocato, umilmente e a capo chino mi permetto di ricordale che i saggi "vecchi parrucconi" della Corte stanno lì perché delegati in virtù delle loro profonde conoscenze a vagliare la costituzionalità delle Leggi, e non a titolo di premio pensionistico.
    Ma si sa, gli anziani, non per colpa loro, non brillano certo per le spiccate prestazioni.
    Nove anni “PERSI” e più di una tornata elettorale per sentenziare l'incostituzionalità parziale del "PORCELLUM ". Dieci anni per decidere sulla Legge 40.
    Mi chiedo e Le chiedo:” Tali tempi per partorire un giudizio sono dovuti al naturale ritardo senile dei soggetti? Oppure sono maturati i tempi e le condizioni per affrontare le questioni senza fomentare malumori delle classe politica o corrente religiosa di cui occultamente o palesemente ne sono simpatizzanti?” Quando si chiede il parere sull’incostituzionalità di un provvedimento, sarebbe cosa buona e giusta dare tale giudizio repentinamente o comunque prima che la Legge crei cause ed effetti irreversibili. Quindi, bene che sia andata così, meglio tardi che mai, ma per favore senza lodi e onori.
    Per quanto riguarda i giovani, credo sappia bene quanta “gavetta” devono fare in seno ai partiti, (a meno ché non si tratti di ragazze procaci e con una buona padronanza della lingua), prima che possano avere voce in capitolo per esprimere le proprie capacità. Quanti cerberi nelle "segrete" devono affrontare prima di poter esprimere il proprio parere. Ma spesso, purtroppo, chi affronta queste fatiche prima di arrivare allo scopo subisce una metamorfosi inversa, ovvero da farfalla a bruco, o verme che dir si voglia, omogeneizzandosi all’ambiente, formattando definitivamente quanto di sano proposito aveva. Pertanto l'unico modo per esprimere il nostro LIBERO pensiero è "blaterare" in piazza o sui blog, sperando in una anomalia che cambi la “NOMENCLATURA” dei partiti o dei movimenti, in modo da poterci esprimere liberi e senza remore, assumendoci le nostre responsabilità.

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