Un articolo apparso l'altro ieri sul quotidiano LA SICILIA mi consente di parlare di questo argomento; volevo farlo da tempo.
La zona di Giarre da sempre è stata una di quelle zone dove le patate venivano coltivate con grande soddisfazione economica, e insieme al limone, spesso consociate, davano un discreto reddito agli agricoltori.
Anche nel Siracusano la patata è stata da sempre una di quelle coltivazioni che ha dato discreti redditi agli agricoltori.
Ma nella zona di Giarre la coltivazione della patata era particolare: si sfugge alle gelate, i terreni vulcanici consentono un rigoglio vegetativo eccellente, il clima ne favorisce la crescita, e la tessitura del terreno consente ai tuberi una crescita perfetta.
Insomma nella zona di Giarre la coltivazione della patata è stata da sempre un "fiore all'occhiello"; sono nati tanti magazzini di lavorazione; insomma un'economia che funzionava.
Adesso la globalizzazione selvaggia, non compensata dall'allineamento dei costi di produzione, fa sì che anche la patata di Giarre, ma comunque tutte le produzioni italiane, vengano affossate dalle produzioni coltivate "in concorrenza sleale".
Risultato: muore una coltivazione, muore una economia!
E la patata di Giarre ... non è più una di quelle coltivazioni che sta dando soddisfazione agli agricoltori, e ciò da diversi anni, basta andare un pò in giro, e vedere che le superfici un tempo ad essa destinate, si sono ridotte moltissimo.
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