In questi giorni c'è grande attenzione alla crisi della frutta estiva.
L'on.le Paolo De Castro ha incontrato Dacian Ciolos, Commissario Europeo all'Agricoltura, il Ministro on.le Maurizio Martina decide di intervenire ... ma debbo lamentarmi fortemente per il fatto che nessuno dei due onorevoli ha mosso un dito per la crisi degli agrumi e per la siccità in Sicilia orientale!
Così ... ho scritto a Dacian Ciolos; ecco la lettera:
Caro Dacian, e caro collega,
ti scrivo ancora una volta, ma debbo farlo per forza.
Sto seguendo le difficoltà della frutta estiva, non solo in Italia, ma anche in Spagna ed in Francia.
Ho seguito sulla stampa Paolo De Castro che è intervenuto in favore della frutta estiva, chiedendo interventi.
Però, forse non sai, che la stagione scorsa degli agrumi in Italia, ma è andata quasi nello stesso modo in Spagna, è andata malissimo.
Ebbene, nessuno è intervenuto: nessuno. La cosa non mi piace, perchè forse non sai che le arance in Sicilia sono state vendute sulla pianta d un prezzo che oscillava da 3 a 5 centesimi al chilo! Alcuni appezzamenti non sono stati nemmeno raccolti!
In più in Sicilia da due anni non piove, per come dovrebbe: infatti a fronte di una piovosità media di circa 600 mm./anno, ne sono piovuti 600 di millimetri in due anni.
Ti chiedo, allora, di intervenire per tutta l'ortofrutta in affanno, per tutti i produttori, ma anche considerando il fatto che in Sicilia la siccità è un elemento assai discriminante per le nostre produzioni, con costi energetici per l'emungimento delle acque dalle falde profonde, che non è più sopportabile.
Come sempre troverai il collega Giovanni La Via al tuo fianco, come è sempre stato al nostro fianco.
Infine, non ti nascondo che mi piacerebbe che ancora una volta venissi in Sicilia, ma che potessimo girare insieme per le campagne, per farti toccare con mano le difficoltà di tutti i gironi, e per poter porre rimedio!
Grazie
Corrado Vigo
GRAZIE!
RispondiEliminaUn sincero ringraziamento da parte mia e spero di molti altri produttori, per l"impegno professionale che quotidianamente mette a disposizione senza nulla a pretendere, piú di molti altri che guadagnano cospicuamente in quanto sono stati (sbagliando) dal Popolo Sovrano deputati a rappresentarlo.