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Lettera dell'avv. Lina Arena

Ricevo dall'Avv. Lina Arena una lettera che ha trasmesso anche al quotidiano LA SICILIA e pubblico.

Egregio direttore,
mi è dato leggere sul suo quotidiano di critiche e lamenti all'attuale gestione del potere  da parte di intellettuali che  hanno partecipato all'amministrazione di enti e centri di potere della passata gestione. Denunciano, in particolare, che la Sicilia è soffocata dalla burocrazia  e dal pericolo della messa in vendita dei suoi gioielli. Orbene, in questa critica  non mi è dato scorgere il rimedio avverso la denuncia del vizio.Se la burocrazia  la dice lunga sulla crisi dell'attività amministrativa, non vedo quale rimedio il buon Buttafuoco  sia in grado di suggerire dopo aver, peraltro,  gestito o partecipato per alcuni anni alla vita del Teatro Stabile di Catania.Se la domanda che si pongo in tanti e fra questi il suo giornalista Tempio, "cosa fare per cambiare"? non riceve una risposta da chi ha vissuto la vita degli enti pubblici non vedo quale soluzione acconcia si possa profilare che non sia l'appellativo spregevole di " buttanissima" suggerito da Buttafuoco. I lamentati percorsi burocratici sui progetti dei privati o delle opere pubbliche  non  debbono indurre in errore perchè la burocrazia si muove sull'onda di  leggi create da maggioranze parlamentari che hanno strumentalizzato il percorso burocratico per perseguire i loro obbiettivi.Ma credo che non basta dir ciò. Bisogna anche individuare i singoli percorsi e denunciare , ad esempio, che  i tempi degli uffici a ciò delegati per la gestione dell'ambiente  sono il frutto di piani regolatori che mancano artatamente e che non vengono redatti o completati per tema di colpire interessi di vere e proprie categorie di devastatori. Come vede, rispondere alla domanda sul " come cambiare" è difficile perchè bisogna  individuare la causa prima e non solo l'effetto cioè la burocratizzazione della  vita isolana. Le coste siciliane selvaggiamente lottizzate sono il frutto di leggi che hanno ignorato la tutela dei beni comuni demaniali  e che  hanno consentito appalti senza gare e senza contraddittori. I politici che rifiutano  le regole comunitarie  sono accorti e  riescono a dare soluzioni   che non esito a definire " buttanissime" grazie all'operosità di " buttanissimi" professionisti. Fare i nomi è troppo.
avv. Lina Arena

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