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L'Europa che non c'è

Oggi avrei voluto scrivere su "prezzi pazzi", ma devo per forza raccontare cosa è successo ieri sera.
Parto da ieri mattina: arrivo all'aeroporto di Roma Fiumicino, e con stupore mi accorgo che nella zona di transito passeggeri sono state poste queste belle stelle di natale.
Ieri sono stato al Conaf per la Conferenza dei Presidenti di Federazione dei dottori Agronomi e Forestali.
La Conferenza termina alle 18.00, e quindi con Franco Carpinato, che era anche lui venuto a Roma per la Convocazione della Commissione di Estimo, sempre al Conaf, ci dirigiamo in aeroporto. 
Avevamo il volo alle ore 21.30, quindi ci dirigiamo verso l'uscita n. C2.
Una fila lunghissima; quindi ci si mette in fila e si attende.
L'imbarco sarebbe dovuto iniziare alle 20.45, e concludersi alle 21.00.
Alle 21.00, invece, ci comunicano che l'imbarco avverrà all'uscita D6.
Tutti a correre ... una scia di Speedy Gonzales ... io e Franco Carpinato ce la siamo fatta comoda, tanto l'aereo parte quando è completato l'imbarco.
Arrivati al gate D6 ecco che succede di tutto, e ne riporto solo in parte.
L'imbarco inizia alle 21.15; arriva un "omino" dell'aeroporto e comincia a mettere i tagliandi ai bagagli a mano, visto che non si sarebbero potuti imbarcare tutti, visto che ognuno se ne porta due ...
Ci fanno entrare in un tunnel ... dove rimaniamo almeno venti interminabili minuti ... ma ecco che qui si scatenano i commenti e le fantasie. Sembrava di stare a Disneyland ... in attesa ...
Un signore con tipico accento di Paternò toglie il tagliando dal bagaglio e dice "si rompono le bomboniere".
La fidanzata lo rimprovera, ma lui lascia il bagaglio senza tagliando.
Una ragazza lamenta il fatto che era in piedi all'altro gate dalle ore 19.00.
Insomma comincia un sussurrare di lamentele, ma ecco che alle 21.35 la fila si muove. Finalmente ci si imbarca.
Il signore con accento di Paternò dice all'addetto che prendeva i bagagli "la mia valigia gliela raccomandooo". L'omino del servizio aeroportuale, in mano il cellulare, continua imperterrito a messaggiare ... prende le valigie, compresa quella del signore che gliel'aveva raccomandata, le trasporta, sempre messaggiando col cellulare, e la scaraventa in un nastro trasportatore. A questo punto si sente "e meno malee che gliel'avevo raccomandataaa".
E non finisce qui.
Il signore che aveva tolto il tagliando passa indisturbato ... ed imbarca il bagaglio ...
Entriamo finalmente in aereo. Il mio posto 9F, vicino al finestrino. Arrivo e trovo al mio posto seduta una ragazza; al posto "corridoio" un'altra ragazza. Al posto centrale un ammasso di ... borse, cappotti, sciarpe, cappelli, insomma pensavo ci fosse seduta un'altra persona di quanto era alta la "montagna".
Mi rivolgo alla ragazza e dico "sarei al posto del finestrino, ma mi va bene qualunque".
Lei "giusto questo?"
Io "no, uno dei tre"
L'altra "non può sedersi altrove?"
Io "in uno dei tre, senza problemi".
A questo punto, senza nemmeno chiedere "può mettere queste cose nella cappelliera" mi scaraventano in mano n. 2 cappotti, n. tre borse, n. 2 sciarpe e n. 2 cappellini, più un pacchetto regalo ...
Mi lasciano, indispettite, il mio posto e ... non l'avessi mai fatto ... non sono nemmeno riuscito a chiedere occhio, ma non solo perchè parlavano quasi gridando, ma perchè ho fatto un "aerosol" durato un'ora (il tempo del viaggio) ... di odore sgradevolissimo ... che proveniva dalla mia vicina di posto ...
Penso che ieri sera ... almeno una ventina di "punteruolo rosso" sono morti per lo sgradevole odore che per un'ora ha accompagnato il viaggio.
Mah!
Arriviamo a Catania con quasi un'ora di ritardo e si sente "abbiamo il piacere di comunicarvi che siamo atterrati con 15 minuti di anticipo" ... ma ero troppo stordito dal tanfo della "vicina di casa" ... e quindi attendevo con ansia la fine della "camera a gas".
Finalmente usciamo dall'aeromobile ... aria ... aria ... respiro a pieni polmoni e mi riprendo!

Entriamo dentro l'autobus navetta, visto che ci avevano portati quasi a San Giuseppe La Rena, ed ecco che ... scopro di essere un grappolo di uva ... ed ho assistito alla "vendemmia umana" ... tutti stretti a più non posso, per non chiamare un altro bus navetta, e siamo stati letteralmente "pigiati" ... e lo eravamo a tal punto che non c'era di bisogno nemmeno di tenersi ai "tubi" posti in alto.

Ma appena parte il conducente ... scopro di essere a "Le Mans" ... non dico che andasse a 110 km/orari, ma camminava almeno a 60/70 km/orari all'interno dell'aeroporto ... facendoci "sognare" di essere a Disneyland ... con sobbalzi in 4D.
Insomma alla fine del "viaggio in 4D" eccoci "vendemmiati" ... sono uscito dall'autobus ... dicendo europa dove sei che non ti vedo.

E posso assicurarvi che ieri sera ... l'europa non si vedeva nemmeno in carta geografica.

Prima di salire in macchina ... ho guardato il cellulare, ma solo per verificare se fossimo davvero alle soglie del 2015, ero tentato di impostare l'anno nel 1940 ...

Commenti

  1. È un déjà vu... Confermo e concordo, a mo ti empatia, con il il dottor Vigo!!!

    Saluti
    Marco

    RispondiElimina
  2. CONTRORACCONTO DI UN VOLO ROMA-CATANIA
    Esercizio intellettuale eseguito per mero diletto, allo scopo di dimostrare che lo stesso evento assume aspetti diversi in base a chi lo racconta, e che non esiste una verità assoluta, ma tante relative quanti sono i punti di vista.
    Racconto verosimile ovviamente inventato. I personaggi sono liberamente tratti dal post del Dott. Vigo.
    LE RAGAZZE (comprende l’esalatrice di vezzo)
    - “ Eih Alla fine siete riuscite ad arrivare” – esclama l’amico che viene a prenderle in aeroporto –
    - L’ascia stare! Una disavventura incredibile
    - Che successo? Risponde l’amico
    - Tutto è iniziato ieri sera. Dopo un giorno che andavamo su e giù per Roma finalmente siamo arrivate in quella specie di albergo che ci avevi indicato
    - E quindi?
    - Quindi! Siamo arrivate, dopo un giorno che camminavamo, speravamo di poter fare almeno una doccia, ma ci siamo rese conto che non c’era acqua calda, solo leggermente levata di freddo. Abbiamo chiesto al tizio della Reception, il quale ci ha detto, alzando le spalle, che si era improvvisamente guastato l’impianto e che a quell’ora non poteva chiamare nessuno. Quindi data l’ora tarda ci siamo pulite con delle salviettine imbevute e siamo andate a letto.
    Stamattina, visto che avevamo il volo alle 8:40, ci siamo alzate presto e siamo andate in aeroporto, senza non prima aver pagato l’albergo. Dopo aver fatto diversi km a piedi perché l’autobus non si degnava di passare e non potevamo assolutamente rischiare di perdere il volo. Stremate e sudate come non mai per la fatica di trasportare i bagagli, siamo arrivate in orario in aeroporto, facciamo il check-in e dato che mancavano solo 40 minuti all’imbarco siamo passati dal controllo per imbarcarci. Appena siamo passate ci annunciano che il nostro volo è stato sospeso e che non si sa quando si potrà partire. Quindi siamo rimaste “sequestrate” dentro in attesa di sapere qualcosa.
    Passano i minuti, passano le ore senza sapere nulla, e nessuno sapeva nulla. Ormai disperate e con i cellulari scarichi dalle tante telefonate ricevute da mia mamma, e senza possibilità di poterli ricaricare in quanto le prese per il pubblico sono cosa rara, ci annunciano verso le 19:00 che forse si partiva con il volo delle 21:30. Ormai decomposte attendiamo rassegnate le 21:30
    Ma non finisce qui! Eravamo ormai in fila nell’uscita C2 quando ci viene comunicato che l’uscita giusta del volo era la D6. Quindi di nuovo prendi tutto e di corsa andiamo verso l’altra uscita.

    - Di corsa noi! C’era gente che passeggiava, sembrava al corso durante la festa della santa.

    - Comunque finalmente siamo sull’aereo, dopo un’anticamera di mezzora nel tunnel . Appena sedute si presenta un tizio senza capelli che sembrava un personaggio di Star Trek e mi dice che il posto dove ero seduta era il suo. Senza volerlo forse un po’ sgarbatamente gli ho detto “senti a troviti na seggia e tassetti” ma lui ha insistito e lo abbiamo fatto sedere nella nostra fila.

    - Ah stai parlando di quello tignusu?

    - Si quello!

    - Stranu ssu christianu, secondo me era qualche agente segreto

    - A quali! Per me era qualche politicu.

    - No, no chiddi nun volunu che cristiani chiddi janu l’apparecchia so.

    - Però quello che era era secondo me di sicuro non era precisu

    - Si! devo darti ragione ha passato tutto il tempo del volo sbruffando e respirando in modo strano.

    - Si si doveva avere dei problemi! Quando siamo arrivate è sceso e continuava a parlare da solo a bassa voce, e se non ho capito male bisbigliava “europadovesei , europadovese….”

    - Secondo me era maniacu!

    - Noo Mischinazzu era saggiu!

    - Comunque mai più un viaggio con questa specie di compagnia, frequentata di sta genti strani.
    ---- segue ----

    RispondiElimina
  3. IL PATERNESE
    - Ciao Salvatore, finalmente siete arrivati?
    - eh si!
    - ma come mai avete deciso di viaggiare in aereo e non in treno come avevate detto?
    - ieri mi sono messo su internet e ho trovato Last minute questi due posti sul volo quasi a metà prezzo, quindi abbiamo deciso di prendere l'aereo e guadagnare un giorno.
    - meglio così! L'importante che siete arrivati sani e salvi.
    - noi si, non so se sono sane le cose che avevo nel bagaglio a mano.
    - perché?
    - a perché invece di portarli a mano ci hanno costretti ad imbarcarli nella stiva. Quell'animale addetto ai bagagli dell'aeroporto, non faceva altro che parlare al telefono con la zita, e pur ripetendoci che c'erano cose fragili, trattava i bagagli come sacchi di munnizza.
    --- segue ---

    RispondiElimina
  4. L’AUTISTA DEL BUS NAVETTA.
    - Ciao Gino (nome di fantasia) ti vedo sfatto che ti succede?
    - Non ce la faccio più! A lavoro ormai siamo quattro gatti e dobbiamo lavorare come schiavi, senza neanche la possibilità di lamentarci. Con questa nuova Legge e l’abolizione dell’art. 18 come ti lamenti ti mandano a casa senza preavviso, senza guardare in faccia a nessuno. L’altro ieri ho fatto la notte quindi ieri mattina dovevo smontare, ma il mio collega che doveva darmi il cambio ha telefonato che non poteva venire perché era malato. Il mio capo mi dice di coprire il servizio per un paio di ore fin quando non trovava qualcuno, dopodiché è scomparso. Tutto sommato io avevo impegni nel pomeriggio e quindi ho accettato, un paio di ore di straordinario sono sempre ben accette.
    Come è finita!? Che ho dovuto lavorare oltre le 22:30

    - Davvero!?

    - Ma la cosa bella è stata che stavo per andarmene verso le 22:00 quando si ripresenta di nuovo il capo e mi dice che necessariamente dovevo fare l’ultimo aereo, quello di Roma, perché non c’era nessuno per farlo. Immagina mia moglie inviperita che telefonava ad oltranza per dirmi dove ero finito, dovevamo uscire a cena con degli amici, io che ormai ero stanchissimo……non ti dico, e per giunta la gente che trasportavo aveva il barbaro coraggio di lamentarsi perché andavo veloce, e ti giuro non ho superato i 50, anche perché non puoi andare più veloce di cosi nel mezzo c’è il limitatore.

    - E come è finita?

    - E’ finita che con un dito in bocca e l’altro immagina dove, ho dovuto in fretta fare quanto mi era stato ordinato, muto e rassegnato.

    - E poi?

    - E poi, quando sono arrivato miracolosamente a casa, ho litigato con Marianna (la moglie) e sono andato a letto, perché stamattina alle 6:00 dovevo essere qui.
    Qualcuno adesso sosterrà storcendo il naso, "Ciccio oggi non ha niente da fare" - rispondo: punti di vista.

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  5. Grazie per la simpatica risposta ... ma ieri ... cose dell'altra europa!

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