E per un ventennio, come scrivevo ieri, durante questo flusso migratorio di entità ridotta, regìmato solo dal bel tempo, non aveva raggiunto le caratteristiche di "invasione", e interessava solo alcune regioni europee. Quindi tutti gli altri stati, non essendo interessati direttamente, se ne stavano (di fatto) zitti. Ma ciò accadeva anche per il nostro Governo centrale: il problema immigrazione era considerato un problema "siciliano" ...
Adesso, invece, che il problema è esploso, che la quantità di migranti è diventata imponente, quasi da invasione, ecco che gli Stati membri dell'Unione Europea, dove i migranti sono diretti senza una meta ben precisa, i migranti ... sono "scesi in campo" e si pongono interrogativi, quali: dove li mettiamo? che gli facciamo fare? come li controlliamo?
E nel frattempo assistiamo a decisioni governative assai difformi, come l'Inghilterra che decide di chiudere le frontiere, o la Germania che dice di "accoglierli", o la Francia che si trincera dietro il suo nazionalismo, o la Grecia che li fa passare silentemente, ecc.
E c'è chi dice di sospendere il trattato di Schengen, che prevede la possibilità di spostamento all'interno dell'Unione Europea dei cittadini senza controllo, ma non si applica ai controlli doganali sulle merci.
Insomma: il problema esiste, ed è anche molto serio, e va affrontato subito.
Commenti
Posta un commento