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Arance: il paradosso, 2° puntata

L'alternanza di produzione così accentuata, che ormai siamo abituati a subìre, discende da molteplici fattori, in parte di origine naturale", in parte di origine "colturale".
Nel 2008, tutti sappiamo, ci sono state gelate pesantissime, che hanno interessato buona parte delle chiome, ma soprattutto dei rametti che avrebbero dovuto emettere "gemme a fiore" e "gemme a foglia".
L'annata agraria successiva, quindi, pochissima produzione. Una annata di "stracarica" l'anno dopo, e così via.
Ma non può essere solo questa la motivazione; infatti l'alternanza instaurata con le gelate non è l'unico fattore scatenante dell'alternanza che ci "perseguita" fino ai giorni nostri, producendo una annata di "carica" con prezzi stracciati, o da elemosina, e una annata con poche arance e prezzi "alle stelle".

Altri fattori contribuiscono a far sì che questo stato di cose non sia mutato fino ai gironi nostri, e cerco di condensarle in qualche punto:
- la situazione economica: la situazione economica delle aziende agrumicole non consente la normale conduzione degli appezzamenti, con le cure colturali adeguate; e mi riferisco a potature e concimazioni mirate. In poche parole: senza soldi non si può coltivare. E se un anno ci sono pochissime arance, anche a prezzi elevati, non si "quadra il bilancio"; ma se l'altro anno ci sono tantissime arance, a prezzi da elemosina, e poi cadono per terra non si "quadra il bilancio".
Insomma nell'una o nell'altro caso ... "senza soldi non si coltiva".
E questo è quello che sta succedendo da diversi anni.

- la situazione climatica: negli ultimi anni, e dopo le gelate del 2008, abbiamo avuto inverni assai miti, con una conseguente riduzione dell'induzione delle gemme a fiore, quindi le piante "stressate" dalla carica eccessiva essendo già predisposte ad una naturale riduzione della produzione hanno amplificato la riduzione della produzione florigena anche per la mancanza del giusto freddo.

- la situazione colturale: con gli incassi che non consentono di livellare il bilancio, non dimentichiamo che con la vendita dei prodotti vanno pagate le spese colturali, ma anche un certo reddito ("per campare") degli agrumicoltori, è chiaro che tutte le operazioni di potatura, concimazione, come ho scritto sopra, non vengono eseguite con correttezza e puntualità. Anzi assistiamo a mancate potature, mancate concimazioni, e le piante certo non possono "inventarsi" da sole gli elementi colturali basilari ... così ... le piante vanno incontro ad un deperimento che contribuisce alla accentuazione dell'alternanza.

- la tristezza: altro elemento che contribuisce, non alla alternanza, ma al peggioramento qualitativo dei frutti è la larghissima diffusione del CTV (Citrus Tristeza Virus).
La patologia è ormai quasi ovunque, con una aumento esponenziale dei riscontri di piante infette e da eradicare.
E come si fa a reimpiantare, per risolvere quest'altra problematica serissima, se ... non c'è, per i motivi sopra esposti, nemmeno la chiusura in pareggio del bilancio?

Insomma: siamo al "cane che si morde al coda", perchè le aziende agrumicole non riescono ad incassare i giusti soldi per poter coltivare "normalmente"; poi gli agrumicoltori dovrebbero anche "vivere"; inoltre dovrebbero reimpiantare ... il tutto ... sempre senza soldi ...

E nel frattempo, mentre le arance cadono, mentre le arance vengono vendute, per i più fortunati, a 5 - 7 centesimi di euro al chilo, ecco che ... nei supermercati LIDL di Catania, come mostrano le foto che ieri ha ripreso il mio amico dott. agr. Gaetano Cancellieri, le arance vengono vendute a 1,11 €/kg.

E ciò è davvero insopportabile!

... domani continua ...


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