Un noto operatore commerciale di Scordia, che si definisce rampante, acquista a metà novembre a peso la produzione di tarocco nucellare a 0,28 €/kg. Il quantitativo previsto è di circa 17 vagoni (170.000 kg), incasso previsto del produttore 47.600,00.
Fa emettere una fattura di acconto di "miseri" 2.500,00 euro, della quale paga solo 500,00 euro con bonifico bancario.
A fine dicembre indica quale data di raccolta i primi giorni di gennaio; poi l'11 gennaio, poi il 18 gennaio, ma non si presenta mai a raccogliere.
Altra promessa mancata ... il 25 gennaio ...
Ecco che il 26 gennaio questo rampante, direi scorretto, operatore commerciale dice che non raccoglie più, e dopo insistenze fa stimare l'appezzamento da suoi impiegati, stranamente cognato e nipote, che riportano "le arance si sono conzate belle", ma l'offerta "a colpo" è di 15.000,00 euro, con perdita secca di "soli" 32.600,00 euro.
Dopo qualche giorno, però, ci ripensa ... e l'offerta è di 10.000,00 euro e ... udite udite ... diffida l'agrumicoltore a non vendere il frutto ... e richiede anche la restituzione del misero acconto di 500,00 euro versato ... riservandosi addirittura ... di chiedere i danni ...
Quindi: non paga, non raccoglie, fa danni immensi, e di più diffida a non raccogliere, ma non avendo nemmeno pagato per intero l'acconto di caparra ... richiede indietro quel misero acconto dato ...
A questo punto mi chiedo:
- si può fare l'operatore commerciale così? senza spendere un centesimo a fronte di produzioni di un certo valore?
- è giusto denunciare, ai sensi dell'art. 62, l'operatore commerciale all'Antitrust ed alla Guardia di Finanza?
Interrogativi retorici .... e ... chi volesse il nome dell'operatore commerciale non esiti a contattarmi ... almeno non incapperà in questi personaggi, profondamente colpevoli di quanto sta avvenendo ...
Per fortuna che non tutti sono così, ma questo è davvero da tenere lontano ... lontanissimo ...
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