Mentre "mezza Italia" richiede lo stato di calamità per la siccità, la nostra regione pensa solo alla viticoltura della Sicilia occidentale, sicuramente in grande difficoltà, ma con tutto il rispetto del caso, c'è una Sicilia intera, e tutte le colture senza distinzione alcuna, che grida alla siccità.
E mentre si compiono e si cominciano a vedere i danni, ecco che si improvvisano prove di portata di pozzi abbandonati da anni (come quello della foto), o vengono effettuate trivellazioni ovunque, alla ricerca dell'acqua ... alla ricerca di una soluzione ai problemi delle aziende agricole ... e nel frattempo i giorni passano, ed il denaro speso per approvvigionarsi o per tentare soluzioni alternative aumenta ...
E' stato preso poco seriamente il problema, da troppo tempo, ed adesso i nodi vengono al pettine.
Ci vuole una programmazione seria, sia per quanto riguarda la captazione delle acque, sia per la eventuale conservazione, ma soprattutto per quanto riguarda la distribuzione, che non può essere più effettuata da reti consortili obsolete, e soprattutto senza dotare gli stessi consorzi di risorse economiche adeguate.
Commenti
Posta un commento