Le "Navelina" le conosciamo bene, le coltiviamo da almeno un trentennio, e forse più.
Pianta di contenute dimensioni, e di generosa produzione.
La pezzatura dei frutti è nella media, e non si riesce a superare il "newhall".
La varietà è originaria della California, e fu introdotta in Spagna intorno al 1930, dove venne selezionato negli anni a seguire.
La maturazione avviene da novembre, ed il frutto, al pari del "newhall", ha una elevata persistenza sulla pianta, grazie ad un peduncolo molto robusto, ed ad una "rosetta" altrettanto robusta.
Come tutti i "navel", che hanno la particolarità di avere moltissimi frutti "a grappolo", può subire attacchi di "cotonello" (Planococcus citri) che si insediano dove i frutti hanno contatto, così come lo stesso "cotonello" si insedia all'interno degli interstizi "dell'ombelico" (appunto "navel" o frutto gemello).
Per fortuna il "cotonello" viene combattuto molto bene da due entonomoparassiti, il Leptomastix dactylopii ed il Cryptolaemus montrouzieri, che riescono a debellare la cocciniglia senza che ci sia, quindi, bisogno di altri interventi fitoiatrici.
E come dico sempre agli agricoltori "il Leptomastyx ed il Criptolaemus, lavorano anche di sabato, di domenica, nella pausa pranzo, e per ferragosto".
La pianta, grazie alla sua lenta crescita e sviluppo contenuto, ha bisogno di ridotti interventi di potatura, ma va posto a dimora a sesto stretto, in modo da sfruttare al massimo il terreno.
In ultimo: nonostante la pianta produce frutti di qualità un pò ovunque nella nostra regione, viene coltivata in modo maggiore nelle zone dove gli agrumi pigmentati non riescono a ottenere una sufficiente colorazione e maturazione, quindi alla piana di Catania troviamo pochi impianti, ma che aumentano nella zona del siracusano, nella zona a nord di Catania, ma anche nell'agrigentino.
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