Ci si scherza sù quando si vedono queste scritte nei mercatini rionali, nelle "lape", o nei negozi di ortofrutta, ma pensandoci bene, invece, non solo viene disattesa la norma relativa alla tracciabilità, che impone l'indicazione della zona di produzione, ma viene del tutto annullato il concetto stesso di tracciabilità, che andrebbe trasferito a tutti, in modo che ognuno di noi possa sapere da dove proviene quel determinato prodotto posto in vendita e, poi, decidere se acquistarlo o no, anche tenendo conto della zona di produzione.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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