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Siccità Sicilia: i dati

La situazione delle piogge in Sicilia diviene sempre più critica: continua a non piovere, e tutta questa settimana non pioverà.
Pubblico gli ultimi dati ed i grafici elaborati dall'Osservatorio delle Acque, ma anche il testo "di accompagnamento.

ANDAMENTO METEOROLOGICO DEL MESE DI DICEMBRE 2017

Con l'arrivo di un fronte freddo nord-atlantico, il mese di dicembre è iniziato con un brusco calo termico e con piogge diffuse, che il giorno 1 hanno interessato in modo più persistente e significativo il settore tirrenico, dove sono stati registrati quantitativi tra i 10 e i 30 mm, mentre il giorno 2 hanno interessato il settore occidentale con quantità analoghe, con i massimi valori registrati nelle aree interne del Trapanese. Sono state registrate nevicate su Madonie e Monti Sicani a quote superiori ai 1200 m. La circolazione associata alla saccatura attiva sulla penisola italiana, dopo una breve pausa, di nuovo il giorno 4 ha fatto affluire sulle coste tirreniche sistemi perturbati che hanno prodotto nuove piogge sparse sul settore settentrionale, molto scarse tuttavia nel Palermitano. La quota neve è gradualmente scesa sotto i 900 m, producendo tuttavia accumuli nevosi significativi solo sui Nebrodi, limitati invece sui Monti Sicani, sulle Madonie e sul versante settentrionale etneo. 


Dopo residui fenomeni sul Messinese il giorno 6, strascichi del flusso perturbato, l'espansione di un'area di alta pressione ha prodotto una fase senza piogge, fino al giorno 8, caratterizzata dall'aumento delle massime ma da inversioni termiche notturne pronunciate, con gelate di moderata intensità nei fondovalle. L'indebolimento dell'alta pressione ha permesso l'arrivo di un debole fronte perturbato il giorno 9 con piogge di limitata intensità sui settori occidentale e tirrenico. La formazione di una saccatura sulla Penisola Iberica ha prodotto a partire dal giorno 11 sulla Sicilia forti correnti di Libeccio, con contestuale aumento delle temperature, specie sulla fascia costiera tirrenica, dove le massime hanno sfiorato i 20 °C a causa dei venti di caduta. 
La saccatura in avvicinamento ha perso vigore e non ha prodotto precipitazioni significative, determinando fino al 15 un'altalena termica intorno alle medie del periodo. A partire dal 16 un potente flusso artico ha iniziato ad interessare l'isola, con progressivo calo termico e precipitazioni che di nuovo hanno coinvolto principalmente il Messinese. La quota neve è scesa progressivamente a poco sopra i 700 m, sconfinando dai rilievi settentrionali anche verso l'Etna e le aree centrali dell'Isola, producendo tuttavia accumuli significativi solo su Nebrodi e Madonie. Di rilievo gli abbassamenti termici notturni nelle aree di fondovalle centro-meridionali, con diffuse gelate miste avvettive e radiative; il 19 la stazione di Piazza Armerina ha registrato una minima di -6,7 °C. Fino al 21 il flusso di aria fredda dai Balcani non si è allentato, con forti venti di Grecale che hanno sferzato le coste ioniche e portato anche qualche precipitazione, anche se di scarso rilievo, su Ragusano e Siracusano. Col ritorno dell'alta pressione, attiva fino al giorno 26, le massime sono gradualmente aumentate fino oltre i valori medi stagionali, mentre le minime si sono mantenute al di sotto a causa delle pronunciate escursioni termiche. Una nuova perturbazione atlantica ha interessato la Sicilia a partire dal 27, portando un forte calo delle massime, associato a forti venti di Ponente, e precipitazioni abbastanza diffuse, questa volta significative anche in diverse aree centrali, con accumuli anche oltre 30 mm in diverse aree del Ragusano, del Nisseno e dell'Agrigentino. La fase instabile si è infine esaurita con i fenomeni del giorno 30 concentrati soprattutto sul Messinese, incluse nevicate che hanno interessato le quote superiori ai 1000 m, lasciando spazio all'alta pressione l'ultimo giorno dell'anno. In sintesi, le precipitazioni del mese di nuovo hanno visto una distribuzione estremamente disomogenea, che ha visto penalizzate alcune aree che già nei mesi scorsi hanno accumulato deficit estremi di pioggia. Solo il Messinese ha visto accumuli vicini o superiori alle medie climatiche, mentre quasi ovunque è stato registrato di nuovo un pesante deficit, arrivato in alcune zone, come la Piana di Lentini e le aree interne tra la provincia di Catania e quella di Enna, a oltre l'80% in meno rispetto alla norma climatica. In particolare, di nuovo le aree di sottobacino a monte dei principali invasi sono state particolarmente penalizzate, impedendo quasi ovunque significativi recuperi rispetto ai volumi invasati.











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