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Agrumi di stagione - il moro

L'arancio cv. "moro" è, come tutti sappiamo, una delle cultivar di agrume più pigmentata, ovvero nella quale la concentrazione di antocianine è elevatissima, antocianine che hanno proprietà antiossidanti e antiradicaliche.
La coltivazione del "moro" era molto diffusa fino agli anni '80, e veniva prevalentemente commercializzata nei paesi esteri, anche perchè (molti si ricorderanno) gli esportatori beneficiavano del "premio esportazione".
Il moro era apprezzatissimo, ma il suo declino cominciò alla fine degli anni '80 allorquando i prezzi andarono ai minimi storici, cioè intorno a 75/80 lire al chilo. Un prezzo che non reggeva alla prezzo ben maggiore dell'arancia tarocco o del valencia; quest'ultima in quegli anni veniva venduta sulla pianta alla stratosferica cifra (per allora) di 1.200/1.500 lire al chilo.
In quegli anni, quindi, moltissimi impianti vennero riconvertiti, e fino a qualche anno fa la produzione di arancia moro era molto ridotta.
Da qualche anno, grazie alla rivalutazione della antocianine, l'arancia moro sta tornando nei nuovi impianti, e viene coltivata con successo.
La pianta raggiunge una dimensione della chioma ben maggiore a quella dell'arancia tarocco, con minore produzione di "succhioni", una alternanza di produzione inferiore, ma con una produzione ben più elevata: su agrumeti in piena produzione si possono raggiungere comodamente produzioni di 4 - 6 vagoni (10.000 kg/vagone) per ettaro.
I frutti vengono prodotti per lo più a grappolo e, come per le navelina, uno dei problemi sta nelle infestazioni di insetti fitofagi fra i frutti.
Negli anni '90, poi, venne anche introdotto il moro da clone nucellare, che aveva un portamento imponente, una produzione elevatissima, ma di pezzatura assai ridotta e, pertanto venne abbandonato.
Piccolo "neo" del moro: dopo il periodo di maturazione il frutto diviene via via poco appetibile, poichè il decadimento delle antocianine fa assumere uno strano sapore, che in gergo si dice "cimiciato", e superato il mese di febbraio praticamente non viene più raccolto.
L'industria di trasformazione è interessatissima a questo frutto, poichè grazie alla intensa colorazione rossa, riesce ad aumentare la colorazione dei succhi da essa prodotti.

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