Il titolo del post racchiude la richiesta della produzione: "com'è andata la stagione agrumaria?"
Prima di arrivare a conclusioni vi sono diversi aspetti da considerare:
1 - la produzione era tanta, a causa della alternanza di produzione
2 - molta produzione ha risentito dello stato fitosanitario delle piantagioni, ovvero delle difficoltà scaturenti dalla diffusissima presenza del virus della tristezza
3 - la lunga estate calda ha influito nella pezzatura, a causa delle elevata richiesta evapotrasporativa, non seguita da opportune irrigazioni
4 - il lunghissimo periodo di siccità ha influito sulla pezzatura
5 - la mancanza di forniture irrigue ha influito sulla pezzatura
6 - la mancanza di una concentrazione dell'offerta
Potrei stare qui ad elencare anche le molteplici "distorsioni" del mercato della compravendita, ma osservo le oscillazioni di prezzo che si sono registrate durante la stagione della raccolta.
Prezzi variabili, molto: si passa da 7 centesimi di euro al chilo, a 50 centesimi di euro al chilo; questi ultimi per merce di elevata pezzatura e di qualità eccellente.
Ma ciò che manca, a parte i "furbetti" che non mancano mai, è una seria programmazione della produzione, una seria indicazione delle varietà da utilizzare, ma soprattutto agli agrumicoltori manca un "prezzo di riferimento" sul quale fare i propri conti, sul quale fare affidamento, e sul quale decidere di investire per innovare, o decidere di chiudere.
Com'è andata la stagione agrumaria? Generalmente male, malissimo, con agrumicoltori sempre "al lumicino", e che galleggiano un'altra annata ...
Avevo in sogno...
RispondiEliminaOggi non più.