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Lo strano caso della moltiplicazione incontrollata del prezzo del frumento "bio"

Più volte ho scritto sull'aumento incontrollato, ed esponenziale, dei prezzi dei prodotti dal produttore al consumatore.
Le arance un esempio per tutti: da 5/10 centesimi di euro al chilo a 1,5/3,0 euro al chilo!
Oggi pubblico un'altra vergogna, tutta italiana, segnalatami da un lettore del blog, di cui più sotto riporto il testo del post che ha fatto ieri sul mio profilo Facebook.
Pasta con frumento "bio" venduta ad "appena" 7,80 euro al chilo ... 
Scrive Giuseppe Grassi: "Quando vai a Torino e entri in un nuovissimo e bellissimo centro commerciale dedicato ai prodotti agricoli di eccellenza con il motto :sei quello che mangi. E trovi la pasta bio e più di 7 € al kg. Quando io vendo il mio grano bio a 30 centesimi!"

Certo, qualcuno dovrà spiegare all'agricoltore Giuseppe Grassi come il suo frumento da 30 centesimi di euro al chilo diviene, con lavorazione, imballaggi e trasporti, "solo" 7,80 euro al chilo ... il 2.600%
(duemilaseicento per cento).


Comments

  1. Onestamente tutti i prezzi dei prodotti che trovi in quel negozio sono elevatissimi e fuori dal senso comune. Ci ho pure mangiato (mediocremente a dire il vero) ed ho capito perché il format funziona bene all'estero. La qualità dell'ortofrutta era, in considerazione dei prezzi, inferiore alle aspettative già visivamente. Tutto marketing di alto livello, ma ad eccezione dei formaggi veramente di alta qualità (la location è le origini del fondatore hanno di certo aiutato) pochissimo "arrosto"...

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  2. Ecco la solita "ignoranza" che emerge!. Quella pasta,.... quella, quella là, si ottiene con frumento Bio di alta montagna (oltre ai 2000 mt.), prodotto da Agricoltori insulari con una spiccata propensione alla cooperazione. I chicchi di grano vengono lavorati singolarmente da monaci shaolin, i quali con certosino lavoro manuale separano la crusca dall'endosperma. Il tutto viene macinato e impastato con fresca acqua piovana proveniente dal deserto di Atacama in Cile.Da ciò scaturisce l'alto prezzo di vendita. Poi, risulta anche: con il 30 % di grassi in meno, sugar free, senza glutine, e fa fare tanta plin-plin ovviamente mantenendo la pancia piatta anche in quei giorni.

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  3. scusate ma come si fa a vendere la farina bio a 30 centesimi? Quando i terreni devono essere lasciati a riposo a rotazione o concimati e sovesciati con costi maggiori che con il chimico? Quando devono pagare la certificazione bio che è salata? Io consumatrice mi aspetto di dover pagare il prodotto bio di piu e per quello però mi aspetto una qualità superiore. Facciamo parte di gruppi di acquisto e di biodistretti e conosciamo i produttori, poi la farina da loro la compro anche a 1.80 al kg ma so perché. Se si pensa che il Bio della Coop possa essere buono come quello di piccola produzione ecco dove sta l errore...

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