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Cable Park Acireale, "ammazzata" prima di nascere - 2° puntata

Valerio Longo mi racconta nei dettagli l'assurda vicenda che ha "colpito" il costruendo Cable Park di Acireale:
"Nell’autunno 2016 concepimmo un progetto per lo sviluppo del Turismo Sportivo nel territorio di Acireale, immaginammo di realizzare un Cable Park, una struttura per la pratica di uno sport denominato wakeboard che conta centinaia di simili insediamenti in Europa e candidato a diventare disciplina olimpica. Il progetto, garantito interamente dai privati e finanziato dal Credito Sportivo dopo oculata istruttoria, prevedeva la realizzazione di un invaso simile per dimensione a tanti piccoli bacini visibili nella piana di Catania, di una casetta di legno prefabbricata e di natura precaria oltre all'installazione di alcuni cavi e tralicci azionati da un motorino elettrico pulito. Un progetto all'insegna dello sport, dell’ecologia della sana socialità aperto ai giovani ai meno giovani ed anche ai diversamente abili, per il quale abbiamo avuto l’onore di ricevere perfino una lettera d’encomio da parte del CONI."
E continua
"Il progetto oggetto di questa vicenda nasce nel 2016 per iniziativa di 4 soci, onesti privati cittadini, non investitori professionali o speculatori, sportivi, amanti della vita all'aria aperta e della natura che decidono di rischiare in proprio, senza ricorrere a nessun finanziamento pubblico o a fondo perduto".

Andando a ritroso nel tempo su Google Earth si può ben vedere come l'area individuata per la realizzazione del progetto era del tutto abbandonata, e addirittura in una zona si intravede anche un accumulo di "pastazzo" di agrumi.
Qui sotto le immagini scaricate da Google Earth.
Il progetto del Cable Park, quindi, prevedeva la realizzazione di un laghetto artificiale, ed il recupero di tutta la zona, dando anche la possibilità di creare decine e di posti di lavoro, ed attrarre ad Acireale gli amanti di questo sport.
Ometto le vicende legali, civili e penali che sono in atto, quella penale "decaduta" per insussistenza del reato, ma questa è una delle tante storie assurde di una Sicilia che ammazza ancor prima del nascere ogni iniziativa, con la complicità di una burocrazia che non vede al di là del proprio naso.

... domani continua ...






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