Passa ai contenuti principali

Sui limoni turchi distrutti a Siracusa, 3° puntata

Nonostante io sia sostenitore delle produzioni locali, infatti mi arrabbio tantissimo quando vedo nei banchi della GDO pere del Cile, arance e/o limoni della Spagna, fagiolini dall'Egitto/Senegal ecc, mi chiedo come mai la "politica regionale" non si è posta una domanda relativa alla importazione di questo limone cv. "Meyer" dalla Turchia: perchè importarli in una regione produttrice di limoni e soprattutto in una provincia a vocazione limonicola?
E non sto a colpevolizzare il commerciante che ha fatto questa operazione, perchè se l'ha fatta evidentemente le norme ed i trattati internazionali gliel'hanno consentito di fare.

Ma la domanda è: perchè?
E qui, però, le risposte sono molteplici, ma la "politica regionale" nemmeno (forse) le immagina.

Primo fra tutti i motivi: il costo del prodotto locale.
Evidentemente il commerciante ha fatto "quattro calcoli" ed ha visto che per ogni Kg acquistato e rivenduto guadagnava di più che se avesse acquistato il prodotto qui.
Evidentemente la "politica regionale" non si è posta il problema dei costi di produzione, dai costi dell'energia, senza che vi sia una perequazione dei maggiori cosi per l'emungimento delle acque dalle falde acquifere profonde, dai costi esorbitanti ed ingiustificati dei Consorzi di Bonifica, dei costi insostenibili degli oneri previdenziali ed assistenziali, e potrei continuare ...

Secondo: ma la "politica regionale" si immagina cosa deve fare un commerciante per portare all'interno del proprio magazzino il prodotto raccolto in campagna? Secondo me no.
Per poter raccogliere il prodotto vanno assunti gli operai (non entro nella problematica del reddito di cittadinanza che ha spopolato la manodopera), vanno fatti controllare dal medico, poi vanno a raccogliere e ... spese su spese ... poi il prodotto arriva nel magazzino, va calibrato, selezionato, stoccato quello di scarto, e poi confezionato ... insomma è molto più economico (e più facile) avere il prodotto già bello e buono, calibrato e confezionato (spesso) da mandare alla GDO.

Poi ... se, invece, il commerciante prende il prodotto e lo "ritarga" come fosse locale ... allora quel commerciante è da "bandire" perchè fa frode in commercio.

Ma su queste importazioni ... la "politica regionale" dovrebbe discutere del perchè ci sono ancora, ma soprattutto dovrebbe interrogarsi su che cosa essa stessa abbia fatto per evitare che i costi di produzione qui siano lievitati a livelli insostenibili, a partire dalla nefandezza dei ruoli Consortili, lievitati all'inverosimile, e soprattutto in modo del tutto ingiustificato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Agea, se ci sei batti un colpo!

Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!  

Che fine ha fatto il saldo PAC 2022

Continuo a ricevere messaggi di agricoltori che ad oggi non hanno ricevuto il saldo del premio PAC dall'Agea, eppure settimane fa l'Agea sul sito internet istituzionale vantava di aver eseguito tutti i pagamenti. Un ente irraggiungibile. E che fine hanno fatto i due aerei che l'Agea possedeva, messi all'asta e di cui non si è saputo più nulla? Misteri ... 

Premio PAC in pagamento

Controllate i vostri conti correnti: il premio PAC è in pagamento dalla data del 16 ottobre scorso. E .. poi ci saranno quelli che si lamenteranno per i ritardi, o perchè non sono stati pagati perchè pratiche a controllo ...