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Lettera aperta al Sindaco di Catania

 

Caro signor Sindaco,
leggo in ogni dove, e non ultimo sul quotidiano LA SICILIA di oggi, che in seguito dell'evento che ha colpito Catania giorno 5 ottobre vorrà richiedere la "dichiarazione di emergenza" o lo "stato di calamità", e nel frattempo si contano i danni.
Caro Signor Sindaco, capisco che fra un anno esatto ci saranno le elezioni regionali e, quindi, ogni voto conquistato è "messo in cassaforte", ma vorrei segnalarle che tutta questa attività che vorrebbe fare (per carità, giustissima), finirà nel nulla.
Le ricordo, infatti, che per le piogge alluvionali del 18 e 19 ottobre 2018, quelle terribili di tre anni or sono, dove si accumularono danni per oltre 800/850 milioni di euro di danni, si è fatto di tutto e di più per "azzerare" i risarcimenti, che a tutt'oggi non sono stati evasi, se non in qualche raro caso in seguito a procedimenti giudiziari.
I fondi della protezione civile, millantati in cinque miliardi di euro dal ministro Di Maio, ridotti ad un miliardo dopo qualche giorno dal ministro Salvini, si ridussero a 480 milioni di euro, ma di questi dopo tre anni, dopo le arzigogolazioni negative della protezione civile forse saranno distribuiti uno o due milioni di euro. Ma ... ancora dopo tre anni ... tutto tace, in un limbo insopportabile.

Caro signor Sindaco, apprezzabile il suo gesto, peraltro dovuto, ma per evitare brutte figure ("mala cumpasse") riduca lo strombazzamento di queste richieste che vorrà fare, glielo consiglio vivamente.

Commenti

  1. Beh! Se vuole fare sei con la nota lotteria nazionale, il signor Sindaco la schedina la deve pur giocare.
    Bisogna ricordargli però che le probabilità di azzeccare la sestina sono di 1 su 622. 614. 630, ovvero le stesse di ricevere giusti indennizzi dalla Protezione Civile.

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