A leggere il Piano Territoriale per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all'attuazione dei PNRR ho notato come ci sia una forte differenza fra la ricerca di figure professionali.
1.000 professionisti per la Sicilia, così come si legge nella premessa del documento:
L’Investimento 2.2 (“Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance”) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Next Generation Italia” (PNRR) prevede uno strumento di assistenza tecnica, con la creazione di un pool di 1.000 esperti, finalizzato a supportare le amministrazioni territoriali regionali nella gestione delle procedure.
In particolare si tratta di quelle procedure che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti (c.d. “procedure complesse”), al fine di favorire l’implementazione delle attività di semplificazione e il superamento dei cosiddetti "colli di bottiglia".
Il PNRR prevede che i pool operino «con il coordinamento delle amministrazioni regionali, che provvederanno, anche sentita l’ANCI, ad allocarne le attività presso le amministrazioni del territorio (Uffici Regionali, amministrazioni comunali e provinciali) in cui si concentrano i colli di bottiglia nello specificocontesto».
L’azione dell'assistenza tecnica è volta allo svolgimento dei seguenti compiti:
• supporto alle amministrazioni nella gestione delle procedure complesse;
• supporto al recupero dell’arretrato;
• assistenza tecnica ai soggetti proponenti per la presentazione dei progetti;
• supporto alle attività di misurazione dei tempi effettivi di conclusione delle procedure.
Per il fabbisogno nel documento si legge:
L’assistenza tecnica è finalizzata a supportare le amministrazioni territoriali con l’obiettivo di velocizzare le procedure complesse, con particolare riferimento quelle propedeutiche all’implementazione dei progetti previsti PNRR.
Ai fini della definizione del perimetro di operatività dell’assistenza tecnica, ciascun territorio regionale ha stabilito sulla base delle criticità e dei colli di bottiglia rilevati, le procedure sulle quali intervenire.
L’Appendice 1 del predetto DPCM riporta una lista di procedure collegate all’attuazione del PNRR e rilevanti ai fini della riduzione dei tempi o dell’arretrato che di seguito si riportano:
Valutazioni e autorizzazioni ambientali
- Valutazione d’impatto ambientale (VIA) regionale
- Valutazione ambientale strategica (VAS)
- Autorizzazione integrata ambientale: rilascio, rinnovo e modifiche sostanziali
- Autorizzazione unica ambientale (AUA): rilascio, rinnovo e modifiche sostanziali
Bonifiche
- Approvazione e autorizzazione progetti di bonifica di siti contaminati o di messa in sicurezza
Rinnovabili
- Autorizzazione unica alla costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti, nonché le modifiche sostanziali degli impianti stessi
Rifiuti
- Autorizzazione unica per la realizzazione ed esercizio degli impianti di smaltimento e di recupero (art. 208, d.lgs. 152/2006) e sue varianti sostanziali (comma 19)
Edilizia e Urbanistica
- Permesso di costruire
- Procedura di variante urbanistica
Appalti
- Progettazione, affidamento ed esecuzione di lavori
Acquisti di forniture e servizi
Infrastrutture digitali
- Autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica su proprietà pubbliche e private (art. 86 d.lgs. 259/2003).
Con nota prot. 112814 del 21/10/2021 è stata attivata una procedura di ricognizione presso gli uffici regionali compenti dei predetti ambiti ed è stata consultata l'ANCI Sicilia per un incontro preliminare.
In data 25 ottobre 2021 si è svolto un incontro formale tra gli uffici dell’amministrazione regionale e
l’ANCI Sicilia.
Con quest’ultima sono state individuate alcune procedure che presentano delle criticità e dei colli di
bottiglia derivanti soprattutto dalla necessaria compartecipazione di più amministrazioni ai predetti processi anche di livello regionale.
Pertanto, considerato l’esiguo numero degli esperti assegnati alla Regione, si ritiene di pianificare un sistema di canali di comunicazione tramite l’istituzione di task force multidisciplinari che rendano la loro attività a vantaggio di più enti territoriali.
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