Non volevo più prendere la discussione sui CAA, ma pubblico l'email che mi è arrivata ieri.
Egregio Vigo,
ho letto nel suo sito la vicenda dei CAA, e le posso confermare che è proprio come lei riportava con quella mail di un altro agricoltore-lettera che non riesco più a trovare sul sito.a me non solo hanno chiesto 220 euro non appena hanno finito di inserire i dati nel sian,ma hanno detto che gni anno debbo pagare il 3 per cento sul premio.il mio tecnico inoltre mi ha chiesto la sua parcella,per aver fatto il lavoro,e alla fine scopro che pago più il CAA che il tecnico.
La domanda che le pongo è la seguente: noi agricoltori siamo da spennare? ci danno questi soldi per dividerli agli altri? facciamo noi i passa-soldi?
Grazie per la risposta. Francesco S.
Non posso darle una risposta: posso ribadire il fatto che la cosa, così com'è stata combinata non va bene; fa danno a tutti.
I ruoli si invertono, si intrecciano, ma le responsabilità diventano peregrine.
Tutto discende, caro Francesco, da normative scritte senza pensare alle conseguenze, ma artatamente utilizzate da altri.
La cosa non mi piace affatto, e con questo chiudo la discussione: non ne voglio parlare più. Non porta a niente, porta solo a dissapori. La cosa, ahimè, non si cambia!
D'ora in poi su questa cosa pubblicherò solo le email di protesta e lamentela, senza aggiungere alcun commento. L'ho già espresso il mio Vigopensiero, che resta il mio pensiero!
Ognuno, poi, ha il diritto di pensarla come vuole, a torto o a ragione.
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