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Prezzi pazzi

All'inizio di questa settimana, sconfortato dai prezzi ridicoli di vendita delle arance in campagna, secondo me del tutto ingiustificati, ho chiesto a Gianna Ferretti (trashfood.com) di fare un giro per i mercatini delle Marche. Mi ha inviato tante foto. Guardate questa a destra. Arance "navel" a 1,99 €/Kg.
Appena 11 volte in più di quanto vengono acquistate in campagna. Faccio quattro conti in €/Kg:
- costo arance sulla pianta 0,18; - costo raccolta, lavorazione, imballaggi e facchinaggio 0,55; - margine utile operatore commerciale 0,15? Totale ... 0,88 .... come si arriva a 1,99 €/Kg??? Chi sta barando?? Chi si fa i soldi alla faccia dei produttori?????
Avvocato!!!! Che fa??? Interviene???? O aspetta anche lei il 1° Gennaio per essere rimosso da Babbo Natale dalla sua scomoda poltrona? Nel frattempo gli agricoltori ... soccombono ... e l'Assessorato, in aiuto, proroga in continuazione le scadenze dei Bandi PSR! Ma siamo seri! Occupatevi davvero dei problemi dell'Agricoltura, e non occupatevi solo di inseguire le premialità di contratto, fini a se stesse! Speriamo che la Guardia di Finanza faccia indagini; solo loro ci possono aiutare!

Commenti

  1. Caro Corrado, inutile che ti arrabbi.
    Noi siamo l'anello più debole, e nessuno farà qualcosa per noi.
    non sono nemmeno grati che ancora resistiamo a produrre e a dare lavoro a decine di migliaia di operai.

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  2. Condivido pienamente il pensiero di Sergio. Continuiamo a coltivare perchè stare in campagna per noi è una "droga"; non possiamo fare niente, siamo completamente dipendenti dall'amore verso la terra. Solo questo è il motivo per cui siamo così stupidi a subire queste umiliazioni.

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  3. Tutto questo disfattismo è penoso, anche se comprensibile e in parte condivisibile.
    Cosa significa "noi siamo l' anello più debole"??
    Quando un giorno deciderete, con un atto di grande coraggio e di dignità, di chiudere i cancelli delle Vostre aziende, mandate una foto della Vs azienda e una foto dei Vs operai (dopo aver acquisito il loro consenso)all' Assessorato e a tutti i (???) pseudo sindacati e patronati agricoli..
    Non pensiate che non sortirà il suo effetto...sopratutto se sarete in gran numero a sancire la morte della propria attività..

    In quanto alla grande passione che sostiene tutti noi..ho imparato a mie spese che di pura passione non si campa..
    un alpinista vive per tutta la vita della sua passione, fin quando un giorno, per causa sua o per cause oggettive ( una valanga, ad esempio)si dovrà confrontare con la morte.

    O vogliamo tutti morire di fame per inseguire la passione per una attività di cui il l'uomo comune non ha ormai la minima idea di cosa significhi?

    L' idea di cosa sia dobbiamo dargliela noi, con il pensiero e l' azione..e i "Mercati contadini" sono un' ottima cosa ma, purtroppo, non bastano!!

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  4. Il califfato di Ben Lombardo ibn kalb,resiste o forse sarà l'ultimo califfo.Lo sapremo fra giorni.

    L'agricoltura langue,perchè gli agricoltori sostengono i braccianti agricoli, facendoli lavorare in nero.

    Cacciateli dall'azienda e vedrete che la " vera " disoccupazione farà scendere le masse in piazza (vedi i moti di Avola)!

    Agricoltori godetevi il sole novembrino e aspettate la vostra fine ...

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  5. L'agricoltura è l'anello forte dell'economia. E' dimostrato che seppure nelle economie avanzate abbia un'importanza percentuale bassa sul PIL il suo indotto e le sue ripercursioni lo rendono portante. Quando gli agricoltori capiranno questo e si incazzeranno (vedi agricoltori francesi il cui passatempo preferito ultimamente sembra essere "sfascia il supermercato")allora i furbetti dovranno finirla.

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  6. i mercati contadini sono la piu grande min...ata del secolo!
    Sono condannati per natura a spostare piccoli quantitativi,un solo punto vendita non riuscirebbe a dare reddito sufficiente nemmeno a una famiglia,e fanno concorrenza agli agricoltori che portano frutta e verdura al mercato all'ingrosso...farei fare i venditori di questi specie di bancarelle ai figli dei sindacalisti che li promuovono!
    Esistono miglia di punti di vendita(i fruttivendoli) ,esistono decine di mercati all'ingrosso....bisogna rimettere mano alla legge sui mercati all'ingrosso,quello è il nerbo dell'economia agricola.

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  7. Paolo Giovanni Alberto12 dicembre 2009 alle ore 18:30

    Per Aiace: Raramente sono stato tanto in disaccordo con un fruitore del blogger ... prima o poi, se vuole, ne parliamo de visu magari ad una pizzablog cui mi piacerebbe in futuro partecipare.
    Cordialmente
    Paolo

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  8. Io trovo il ragionamento di Aiace molto corretto. Non trovo nulla da ridire, ha ragione. Cos'è che non convince Paolo?

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  9. Ovvio e comprensibile che ognuno dica la sua opinione, convincente o meno, condivisibile o meno, una opinione è da tenere sempre in considerazione. Poco convincente, almeno per quanto mi riguarda, è invece l’uso di parole che rappresenterebbero una ferrea volontà (meglio voglia) di ribellione verso un sistema politico-imprenditoriale che stritola l’economia agricola regionale attraverso un uso impositivo degli strumenti decisionali ed esecutivi di cui è dotato e di cui può dotarsi alla bisogna (leggi, ad es., PSR e norme collegate).
    Qualcuno si dichiara sorpreso, qualche altro arrabbiato, in molti si dichiarano sconfitti.
    Leggendo con attenzione il testo del P.S.R. si colgono gli aspetti fondanti di questo sistema e gli indirizzi che intende dare all’economia agricola siciliana risolvendo il tutto con una semplice equivalenza: AZIENDE GRANDI = BENEFICI GRANDI.
    La polverizzazione dell’offerta, lo scarso livello di informatizzazione, lo scarso livello tecnologico, la vetustà dirigenziale, eccetera, sono tutti temi analiticamente trattati nel PSR al fine di poter giustificare l’articolazione delle varie misure. E’ una fotografia impietosa.
    Chiedo quindi a quanti leggono il Blog: di cosa ci si può sorprendere e a cosa ci si vuole ribellare se la nascita dello strumento maximo per risollevare il comparto agricolo avviene per partenogenesi e, quindi, nasce senza il contributo di uno dei due genitori: LE AZIENDE AGRICOLE.
    Non servono le serrate, non serve licenziare gli operai: sarebbe, forse, più opportuno affrancarsi in qualche modo (parliamone) da organi di rappresentanza che, alla luce dei fatti – dei fatti ribadisco, oramai rappresentano solo loro stessi ed il loro superprotetto diritto di sopravvivenza.
    Cordialità.

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  10. per Paolo:noi abbiamo il vantaggio,questa volta per fortuna per il ritardo,di vedere ciò che è successo da altre parti(Stati Uniti,in primis);in America i mercati del contadino(poi che termine che hanno trovato,'contadino',maah)sono una realtà da oltre 10 anni,e li a stento spostano l'8% della produzione agricola totale...al piu noi potremmo fare un pò peggio di loro(4%-6%,forse)...questa forma di vendita è buona in un solo caso:negli agriturismi,perche gia ce una struttura,ce una persona che ci abita cmq,e una clientela ricca(che c'ha i soldi per passare un weekend in agriturismo) che compra un tot di chili di frutta che non avrebbe comprato altrimenti...in sostanza nell'agriturismo si creano nuove occasioni di vendita,senza danneggiare nessuno,senza ledere ai fruttivendoli,che sono una risorsa che va protetta...;
    Per concludere,uscendo dal ragionamento,a me la pizza non piace!!

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  11. 2€ al kg è troppo esagerato...massimo in base al calibro si può arrivare 1,20€ ...calibro 1-2-3

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