Passa ai contenuti principali

Nuovi scenari

IMG644 creazione panorama

Ammirate il panorama … quello che vedete è uno dei tanti appezzamenti di terreno di Francofonte (SR) un tempo agrumetati, e adesso incolti …
Questi saranno, caro Assessore Bufardeci, caro Presidente Lombardo i nuovi scenari che ci dovremo aspettare a causa del totale disinteresse verso l’agricoltura meridionale (o del finto interesse).
E come “chicca” pubblico una breve email di un agrumicoltore rimasto “a secco” a causa del bando-farsa arance … di cui l’Amministrazione Regionale può andare davvero fiera!

Caro dottore Vigo,
Le scrivo perchè non so più dove sbattere la testa. Sono rimasto fregato da quel maledetto bando fatto,come dice lei, con i piedi.Anzichè svendere le arance al primo venuto,che però pagava subito,ho preferito conferire il più possibile,e svendere il resto.Ho pagato la raccolta,il trasporto,il commerciante non mi ha ancora pagato,e dei soldi della regione non ho traccia.Ho chiamato AGEA ma non sanno nulla.Siamo ad agosto e il direttore di banca mi ha chiuso i conti e l’enel farà lo stesso perchè sono moroso.
Scusi lo sfogo ma ha notizie di questi soldi?

Beh … giro la domanda a chi di dovere dell’Assessorato, perchè a suo tempo … contestai il bando e mi si disse che scrivevo corbellerie.
Ecco la prova provata del disastro causato da un bando scritto malamente, da chi non ha nemmeno la più pallida idea delle realtà di campagna.

Il blog è ancora a lutto a causa del disinteresse del Governo per la fiscalizzazione (e non defiscalizzazione, caro Assessore Bufardeci) degli oneri sociali e delle agevolazione del gasolio agricolo!

Commenti

  1. leggere queste cose dispiace tanto,ma veramente...mi viene pure da piangere...col pensiero ti sono vicino.

    RispondiElimina
  2. Piena e assoluta solidarietà al "collega" agricoltore, che, come me e altri milioni di lavoratori sta attraversando un momento critico.

    RispondiElimina
  3. massima solidarietà!!! ...i signori di Palermo devono ringraziare Dio che in Italia la rottura delle corna altrui è considerata ancora reato anche se causata per una giustissima causa. Occorre quindi che prima ci facciamo fare un "lodo" qualunque e poi, legalmente, tutti si va a Palermo a rompere corna... con la quantità di corna presenti all'assessorato dell'agricoltura fallitissima siciliana, conviene prenotare per un pacchetto settimanale... "si farà a turni caso mai!!!"

    RispondiElimina
  4. Ma voi o in genere quelli che si lamentano che le cose non vanno per chi avete votato la prossima volta dentro le cabine elettorali pensateci bene, perché queste persone se sono lì qualcuno gli ha dato il voto.
    Ma come sempre tutti risponderanno che non le ha votato, poi chi sa come mai dopo qualche anno dal voto si viene a sapere che qualcuno ha avuto un favore personale. Non conta che un amico politico ti risolva il problemuccio personale conta la collettività e i grossi problemi che ogni giorno affrontiamo e che sembrano irrisolvibili. Quindi la prossima volta ricordatevi di questo prima di votare.......

    RispondiElimina
  5. Carissimo anonimo, chi ti scrive sicuramente non è una filo-berlusconiana, tanto meno filo-lombardiana. Posso solo dirti, che alla luce della disperazione che ci pervade, ho maturato un fortissimo sentimento di invidia nei confronti degli "sporchi leghisti", che, con a capo MR. BOSSI,quale genio della lampada, ogni loro desiderio esaudisce. Non mi pento di non aver votato l'attuale governo, mi consolo pensando che probabilmente,con un governo diverso non ci saremmo ritrovati in queste condizioni disastrose.

    RispondiElimina
  6. colpa del governo, nostra mai

    RispondiElimina
  7. quale colpa avremmo Alfredo? quella di aver svenduto le nostre arance a 0,21 €, credendo nel tanto atteso bando-truffa, anticipando tutte le spese (piuttosto esose)?

    RispondiElimina
  8. Cara,giusy,la colpa èveramente nostra,e sai perche':perchè abbiamo sempre da fare,sempre a lamentarci di questo, di quello ma non troviamo mai il tempo di andare a Palermo o a Roma a spaccare o come dice l'anonimo sopra a rompere le corna a tutti tanto con questi chiari di luna non cambia molto.

    RispondiElimina
  9. Avere le corna non sempre è sinonimo di qualcosa di negativo.
    Ci sono le corna del disonore ma ci sono anche quelle dell' onore.
    Dire a qualcuno "sei un curnutu" assume diversi significati a seconda del tono e dal contesto in cui la frase viene detta. Questa, ad esempio, è una tipica frase siciliana: "avi i corna duri". Ha le corna dure. Corna dure come segno di elogio per i bambini, corna dure come simbolo di onore dei capi.
    Tutti, quindi, abbiamo le corna. Sta a noi, con il nostro comportamento, dimostrare che tipo di corna portiamo.
    Inoltre rompere le corna a qualcuno, oltre a darci magari un attimo di soddisfazione, può essere inutile. Molti tipi di corna ricrescono.
    Per quanto riguarda, come li ha chiamati qualcuno, i "signori di Palermo" forse hanno confuso i loro ruoli. Dall' Assessore all'agricoltura ai vari funzionari e dirigenti dei vari dipartimenti ecc ecc si sono tutti trasformati in Assessore, funzionari e dirigenti dei dipartimenti delle complicazioni burocratiche.
    A mio avviso non ci resta che pregare San Mauro Abate,
    Maria Santissima della Cava,
    San Sebastiano, San Biagio,
    la Madonna del Soccorso, Sant'Agata San Corrado, San Gerlando,
    San Leoluca, San Basilio Vitale,San Giuseppe,San Giorgio ,la Madonna della Pace, Santa Rosalia, Santa Venera, San Calogero, San Giovanni Battista, Santa Lucia e tutti gli altri Santi patroni di ogni città e paese siciliano di intercedere per noi presso l'Altissimo al fine di concederci un miracolo e salvarci dalla pestilenza che ci affligge.

    Nino

    RispondiElimina
  10. beh, direi che siamo proprio scoppiati.
    Secondo me occorre fare un "governo ombra" nel senso che occorre pianificare una strategia, scrivere dei punti comuni a tutti i settori agricoli.
    Mi spiego: marciare e manifestare a Roma e Palermo, rompere le corna a chi di dovere è un punto certo e condivisibile da tutti noi agricoltori, ma poi? Se dobbiamo mettere su un piatto le nostre richieste da dove partiamo? Cosa chiediamo? Il grano, l'olio, vino, uva, arance etc. hanno in comune solo i prezzi ridicoli riconosciuti dai commercianti ma poi, forse, presentano problemi diversi...e cosa chiediamo, come risolvere il problema? Un piano piccolo, CHIARO, PRECISO. Se vogliamo ottenere qualcosa credo sia importante essere chiari. Caro Corrado, anche se non ci conosciamo, credo che tu abbia il carisma per indirizzarci e mettere un pò tutti d'accordo per fare ciò che i CAA non riescono a fare, organizzarci, coordinarci in modo tale da essere una "massa critica" pericolosa per l'ordine sociale ed ottenere qualcosa. Se agiamo in ordine sparso non faremo paura a nessuno come finora è accaduto.
    Questa idea nasce dal fatto che sul blog di Raffaele Lombardo (www.raffaelelombardo.it) un caro signore di nome "Cico" mi ha girato una domanda che vi rigiro:
    "Se ne hai voglia, cerca di spiegare, anche ai profani come me, di cosa avrebbe oggi bisogno il settore agricolo siciliano e le aziende come la tua per non subire il definitivo tracollo finanziario.
    Certe volte, chi non è perfettamente a conoscenza di certi “meccanismi”, è portato a pensare che tutto si riduca ad una semplice richiesta di denaro che, in fondo, serve solo a distogliere l’attenzione dai veri problemi strutturali."
    In realtà io stesso che conduco un'azienda, faccio il consulente sui bandi, ed altro, non so da dove iniziare e quando finire con il rischio di divenire vago ed incomprensibile. Occorre CHIAREZZA E BREVITA' PER COINVOLGERE L'OPINIONE PUBBLICA SUI NOSTRI PROBLEMI! CORRADO, PROVIAMOCI, LA NOSTRA FORZA E' L'ESASPERAZIONE.

    RispondiElimina
  11. beh, direi che siamo proprio scoppiati.
    Secondo me occorre fare un "governo ombra" nel senso che occorre pianificare una strategia, scrivere dei punti comuni a tutti i settori agricoli.
    Mi spiego: marciare e manifestare a Roma e Palermo, rompere le corna a chi di dovere è un punto certo e condivisibile da tutti noi agricoltori, ma poi? Se dobbiamo mettere su un piatto le nostre richieste da dove partiamo? Cosa chiediamo? Il grano, l'olio, vino, uva, arance etc. hanno in comune solo i prezzi ridicoli riconosciuti dai commercianti ma poi, forse, presentano problemi diversi...e cosa chiediamo, come risolvere il problema? Un piano piccolo, CHIARO, PRECISO. Se vogliamo ottenere qualcosa credo sia importante essere chiari. Caro Corrado, anche se non ci conosciamo, credo che tu abbia il carisma per indirizzarci e mettere un pò tutti d'accordo per fare ciò che i CAA non riescono a fare, organizzarci, coordinarci in modo tale da essere una "massa critica" pericolosa per l'ordine sociale ed ottenere qualcosa. Se agiamo in ordine sparso non faremo paura a nessuno come finora è accaduto.
    Questa idea nasce dal fatto che sul blog di Raffaele Lombardo (www.raffaelelombardo.it) un caro signore di nome "Cico" mi ha girato una domanda che vi rigiro:
    "Se ne hai voglia, cerca di spiegare, anche ai profani come me, di cosa avrebbe oggi bisogno il settore agricolo siciliano e le aziende come la tua per non subire il definitivo tracollo finanziario.
    Certe volte, chi non è perfettamente a conoscenza di certi “meccanismi”, è portato a pensare che tutto si riduca ad una semplice richiesta di denaro che, in fondo, serve solo a distogliere l’attenzione dai veri problemi strutturali."


    In realtà io stesso che conduco un'azienda, faccio il consulente sui bandi, ed altro, non so da dove iniziare e quando finire con il rischio di divenire vago ed incomprensibile. Occorre CHIAREZZA E BREVITA' PER COINVOLGERE L'OPINIONE PUBBLICA SUI NOSTRI PROBLEMI! CORRADO, PROVIAMOCI, LA NOSTRA FORZA E' L'ESASPERAZIONE.

    RispondiElimina
  12. Etnagricoltura hai perfettamente ragione, basta subire passivamente, dobbiamo raggire. ho letto i tuoi tanti post sul sito del presidente, mai una risposta.........ti lascia sbattere come ci lasciano sbattere tutti dai politici ai dirigenti dell'assesorato........Basta subire, reaggiamo mostriamo a tutti quello di cui ci lamentiamo ma allo stesso tempo coalizziamoci e facciamo quello che i nostri rappresentati non sanno e meglio non vogliono fare.............sono anche io convinto che il blog di Vigo possa essere un volano importante per creare questo ........movimento. Dott. Vigo ci dia un segnale una risposta.

    RispondiElimina
  13. dott. Antonino Aliberti30 luglio 2010 alle ore 16:07

    assuefatto come tanti dal solito "bla-bla-bla" o "chiacchierio di piazza", spesso ho lanciato, anche da questo blog, l'esigenza di trovarci, contarci e concretamente mettere in atto una strategia di lotta tangibile che non si riduca a mere manifestazioni di piazza con cortei e trattori. Mi spiego meglio: tempo fa, proposi, per es., ad un gruppo di agrumicoltori della mia zona (jonica del messinese) di intraprensere un'azione di lotta per tentare di arginare una crisi agrumicola irreversibile (limoni nel ns caso),iniziando con il consegnare le schede elettorali degli agrumicoltori e di ogni membro della sua famiglia direttamente nella mani del Prefetto di ogni provincia siciliana agrumetata, visto che con questo andazzo ci hanno anche privato, oltre che della dignità, dei più basilari diritti civili. Che ne dite?
    Si potrebbe inziare creando un movimento e da subito iniziare questa pacifica ma assai efficace lotta; così avremmo la possibilità di contarci, visto che i numeri contano, e nel contempo intraprensere in maniera incolume una appropriata lotta a questo immondo stato di cose che ci sta fagocitando.
    Prego tutti i frequentatori di questo blog di superare la fase del lamentio e di esporre idee e possibili soluzioni. Facciamo quel salto di qualità che ci divide dal popolo padano. Smettiamola di fare le vittime!

    RispondiElimina
  14. accordo in pieno la sua proposta, ribadisco..........chiedo al Dott. Vigo di essere volano di questa iniziativa. Il blog puo essere un punto di incontro

    RispondiElimina
  15. L' idea del Dr. Aliberto è concreta, concettualmente semplice e di facile applicazione e quindi mi trova pienamente d' accordo. Perchè abbia l' efficacia che merita deve però essere attuata simultaneamente da tutti, tecnici agricoli, agricoltori, operatori commerciali del settore e relativi familiari. Ad una data ora di un giorno ben preciso. E dandone preventiva e ampia diffusione su tutti gli organi di informazione, e non solo quelli del settore.

    Potrebbe essere una buona idea, un primo passo verso la visibilità di una gravissima crisi affrontata finora con mezzi inadeguati e fallimentari.

    La consegna delle schede elettorali potrebbe però essere preceduta, ed eventualmente scongiurata da una trattativa, avente come scopo primario (ad esempio) le dimissioni e/o l'esonero dagli attuali incarichi di coloro che si sono resi responsabili in primis della gestione fallimentare dei bandi comunitari del P.S.R, magari cominciando da una certa...Saretta.

    Sarebbe anche l'ora che qualche superdirigente regionale ultraforaggiato da un assegno mensile di entità spropositata si faccia finalmente carico delle proprie responsabilità!

    D'altronde, chi è dedito alla politica per interessi esclusivamente personali e non per quelli della collettività è già abituato a questo tipo di ricatti..

    RispondiElimina
  16. OK x la mobilitazione. Io ci sto. Incontriamoci,parliamone insieme. Come dice etnagricoltura, la nostra forza è l' esasperazione. e gli esasperati siamo tanti.

    RispondiElimina
  17. Occorre creare qualcosa di costruttivo da tutta questa rabbia e sdegno, bisogna sfruttare questo blog per confrontarsi e scambiarsi idee su come uscire da questa palude.

    Concretezza e idee lungimiranti possono rappresentare un primo passo interessante.

    Delfo Fusillo

    RispondiElimina
  18. Spesso penso al danno enorme che continua a subire il nostro settore agricolo a causa di come sono gestiti quei finanziamenti che dovrebbero servire a rilanciarlo. La scadenza del 2013 si avvicina ed i soldi non spesi torneranno indietro o verranno stornati per altre finalità.
    Mi chiedo se è ipotizzabile avviare una class action nei confronti di coloro che gestiscono questo psr. Cosa si può fare per costringerli a far prevalere la necessità di migliorare l'operatività, eliminando tutto quel sistema di lacci e trappole varie costruito proprio con l'intento di bocciare le pratiche?
    Io non voglio consegnare la mia tessera elettorale, preferirei una guerra legale.

    RispondiElimina
  19. marcello rao ha ragione,consegnare le schede elettorali ci renderebbe trasparenti,dato che non avremo piu nessun peso politico, non si avrebbe nulla di che offrire in cambio,...il significato profondo del voto eè quello di poter incidere sulla vita politica scegliendo i soggetti che li si ritiene piu adatti a fare i nostrri interessi...consegnare le schede è come 'DARSI UN CALCIO SUI MARRONI'...io invece proporrei di fare cortei o manifestazioni non sotto le prefetture,al duomo,o sotto i PALAZZI DEL POTERE,ma sotto le case dove abitano i nostri governanti,dove stanno con figli e moglie,perche i n ostri problemi sono problemi che stanno dentro le nostre case....questi finita la manifestazione politici e prefetti,ritornano a casa tranquilli del loro stipendio,e di quelli che hanno manifestato SE NE FOTTONO.

    RispondiElimina
  20. dott. Antonino Aliberti31 luglio 2010 alle ore 15:07

    In merito a quanto ha sritto Aiace, voglio fare alcune doverose osservazioni:
    1) il voto non è uno scambio di partite, come finora una classe dirigente marcia e deviata ci ha fatto credere;
    2) non mi risulta che con il voto e questo sisterma elettorale ciascuno di noi abbia espresso qualcosa o qualcuno in particolare (vedasi ultime politiche).
    Invece, le affermazioni del Sig. Aiace, mi fanno, ancora una volta, ricordare che purtroppo viviamo una condizione di paradosso culturale e sociale (Pirandello fu grande maestro nel descriverlo) unitamente ad un forte isolazionismo che non ci consente nel terzo millennio di avere una visione lucida e chiara della relatà, vivendo tutti i giorni una finzione appunto pirandelliana. Io non so se consegnare le schede elettorali possa essere o meno una buona strategia di lotta; ho detto che è un'idea su cui lavorare! una cosa so per certo ed è che i politici di ogni parte del globo lavorano affinche le economie dei loro stati possano crescere e garantire i bisogni primari ed essenziali per una civile e prospera coesistenza. Ebbene tutto questo in Sicilia prima e nel resto del paese dopo non succese, perchè i politici, che come dice Aiace abbiamo scelto con il voto da sempre a questo punto, pensano solo di organizzare il tutto in funzione delle loro esigenze e furbizie mantendo il resto della popolazione attaccata al tubo della bombola dell'ossigeno. Ora se siamo coscenti che la classe dirigente deve avere come basilare ed essenziale dovere quello di creare benessere, garantire legalità e diritti equi per tutti, indipendentemente dal colore politico e dal voto espresso dal popolo, allora credo che nessuno abbia paura di consegnare le proprie schede elettorali al Prefetto, mentre se crediamo (così come ci hanno insegnato) che il voto sia arma di ricatto o di scambio per garantirci il filo di ossigeno che viene dalla bombola a cui siamo collegati, allora continuiamo così che andremo lontano.
    Concludo, col dire che il movimento che bisogna creare è sul modello di quello di Beppe Grillo. Andate a visitare il sito web, liberiamoci la mente da arcaici schemi e soprattutto liberiamo da ataviche paure, che ci rendono anche con il voto, assoggettati al potente di turno.
    Scusate i toni.
    Dott. Antonino Aliberti

    RispondiElimina
  21. Sono d'accordo, il modello sui cui fare riferimento è il movimento di Beppe Grillo, ma non è direttamente al "suo" metodo di lotta che bisogna rivolgersi. Si deve creare qualcosa di nuovo, capace di sfondare il muro di indifferenza e i falsi miti finora creati attorno al settore Primario (o meglio, a ciò che ne resta).
    In particolare, bisogna sfatare il mito dell' Agricoltore stile " Mulino Bianco" rilassato e dedito a un lavoro appagante, pieno di albe, tramonti, sfalcio a mano del grano e scene come quella dell' Agricoltore seduto sul suo trattore ultimo modello con il figlioletto al fianco e frasi del tipo "un giorno tutto questo sarà tuo"...ma che stiamo scherzando?? Cosa vogliamo fargli ereditare, una montagna di cartacce inutili e fegati ingrossati dalla bile nell' attesa delle "Provvidenze" promesse e che mai arrivano, di aiuti comunitari facili da enunciare ma precursori di una "Via Crucis" per ottenerli?

    L' idea di Marcello Rao (la Class Action), già avanzata in altre occasioni in questo Blog, può essere efficace almeno quanto se non più della prima (la consegna delle schede elettorali). Entrambe le iniziative si integrano tra loro, e potrebbero essere attuate entrambi.

    RispondiElimina
  22. il diritto di voto,è un diritto politico per il riconoscimento del quale la gente nell'ottocento si è fatta pure ammazzare...prima delle riforme giolittiane il diritto di voto era esercitato da appena il 10% della popolazione perche era riconosciuto solo ai ricchi(criterio del censo)e gli altri venivano governati dai politici scelti dai pochi ricchi...che noi tutti possiamo decidere del nostro futuro col voto è un segno di progresso civile,diversamente si ha una involuzione,si regredisce...il voto,e preciso il senso del mio pensiero,va usato 'MEGLIO',bisogna darlo a qualcuno che si interessi di noi e che entri in parlamento,e non va buttato alle ortiche perche è una cosa preziosa(beppe grillo mica si è ritirato come l'asceta in montagna emarginato,ma ha presentato propie liste,che sono state appoggiate dalle tante persone che non gli è venuta in mente l'idea bacata di bruciare la scheda elettorale!!!!!!!)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Agea, se ci sei batti un colpo!

Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!  

Premio PAC in pagamento

Controllate i vostri conti correnti: il premio PAC è in pagamento dalla data del 16 ottobre scorso. E .. poi ci saranno quelli che si lamenteranno per i ritardi, o perchè non sono stati pagati perchè pratiche a controllo ...  

Che fine ha fatto il saldo PAC 2022

Continuo a ricevere messaggi di agricoltori che ad oggi non hanno ricevuto il saldo del premio PAC dall'Agea, eppure settimane fa l'Agea sul sito internet istituzionale vantava di aver eseguito tutti i pagamenti. Un ente irraggiungibile. E che fine hanno fatto i due aerei che l'Agea possedeva, messi all'asta e di cui non si è saputo più nulla? Misteri ...