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Nuovi scenari 2°

Grazie ad una politica dissennata e cieca, grazie ad una “visione lungimirante”, e soprattutto grazie alle “alternative occupazionali” (che però noi non conosciamo) create da chi ci governa da oltre trent’anni, sia nei Palazzi Romani, che in quelli Palermitani, la riviera d’oro, ovverossia la costa Acese disseminata di limoneti un tempo fonte di ricchezza, adesso è desolante.
Provate ad andare da Acireale fino a Giarre, e vedrete che la maggior parte dei limoneti sopravvivono con “il minimo sindacale”, altri sono stati abbandonati, altri ancora fungono da sostegno per le “nuove colture”, ovvero per le more … i rovi, infatti, hanno preso il sopravvento sulle piante di limone, altri ancora sono andato a fuoco, fra le maledizioni dei villeggianti e dei Vigili del Fuoco, intervenuti per sedare le fiamme.
Insomma l’intero panorama è del tutto modificato, in peggio, e la Classe Dirigente, se così può essere chiamata, continua imperterrita a non far nulla.
Unica alternativa, dove si è potuto, è stato “l’innesto a cemento” …, e come mi ha detto qualche giorno fa un vecchietto all’Ufficio Postale di Fleri … “a Fiumefreddo ad ogni piede di limone c’è una casa” …

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Per fortuna nella zona di Cassibile, nel Siracusano, esistono ancora splendidi limoneti, che il mondo ci invidia, fino a che anche in questa zona … la Classe Dirigente non deciderà di far dismettere la limonicoltura …

Commenti

  1. di questo scempio della Timpa di Acireale siamo responsabili tutti e soprattutto lo è quel quotidiano che non accetta contributi se non da chi può aiutare il padrone ed i suoi amici a devastare il territorio siciliano.Ho già riferito della vicenda di quel famoso ingegnere catanese di nome Erbicella che è stato incaricato per un piano paesaggistico di revisione per le isole Eolie e nel contempo è stato nominato tecnico di fiducia in un processo penale per gravi reati ambientali dai signori della Tortuga spa. Il nome della società richiama la figura del pirata. Ebbene, il nostro esimio architetto difende i pirati delle nostre coste nei processi per reati ambientali e dovrebbe offrire al mondo intero una visione conservatrice della natura e dell'ambiente per le isole Eolie. Una vera e propria follia o meglio una tragedia sicula.

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  2. il nuovo indirizzo colturale consiste ormai nell'irrigare tre volte l'anno e recarsi in campagna al momento della raccolta,per raccogliere quello che si trova...un pò come gli uliveti mantenuti dagli impiegati spratici...l'anno scorso dalle mie zone i commercianti giravano pure gli agrumeti a navel semiabbandonati....non ce piu dove arrivare.

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