Passa ai contenuti principali

Il pensiero del Sindacato dei Geologi

enti3 Ricevo dal Presidente del Sindacato dei Geologi di Sicilia, Dott. Geol. Giovanni Ventura Bordenca, e pubblico, confidando in una pronta risposta del Presidente dell’EPAP, dott. geol. Arcangelo Pirrello.
Le querule lamentazioni del presidente dell’EPAP
Querule lamentazioni, solo querule lamentazioni, quelle che il Presidente della nostra Cassa Previdenza, Arcangelo Pirrello, ha rilasciato nei comunicati del Presidente n. 10/10 e 11/10 apparsi, all’inizio di questo caldo mese di agosto, sul sito dell’ente. Il Presidente lamenta e attacca a testa bassa, come un toro di Pamplona nel giorno di S. Firmino, alcuni non meglio identificati “sciacalli”, “maramaldi” e “incoscienti”, rei di avere criticato aspramente nel corso dell’ultima campagna elettorale, con la complicità di certi “giornalisti scorretti”, i bilanci e la gestione dell’EPAP, approfittando di quello che Pirrello definisce il “grave momento di crisi mondiale”.
Su entrambi i comunicati, e in particolare sulle parti che riguardano la difesa degli “oculati investimenti”, il Sindacato dei geologi liberi professionisti, almeno per il momento, non intende intervenire, poiché preferisce che siano altri a farlo; nello specifico, il sen. Giorgio Jannone, il sen. Elio Lannutti e l’on. Lorenzo Nedo Poli, rispettivamente Presidente e Componenti della Commissione Parlamentare bicamerale di controllo sulle casse di previdenza, oltre che il dott. Francesco Verbaro, nella qualità di Segretario Generale di Ministero del Lavoro, uno dei ministeri con compiti di vigilanza sulle Casse di Previdenza.
 image001 Le loro opinioni e i loro giudizi, alcuni dei quali molto severi, riguardanti gli investimenti delle Casse Previdenza si possono leggere su un importante organo di stampa nazionale, Italia Oggi, che, il 2 agosto 2010, riportava in prima pagina il titolo: “I buchi neri delle casse. Nei bilanci degli enti di previdenza 125 milioni di euro di titoli Lehman e oltre 3 miliardi di euro di strutturati. Cartellino rosso dalla bicamerale di controllo”. Articolo a firma di Marino Longoni e Ignazio Marino e che è accompagnato da una quanto mai efficace immagine: uno dei quadri più famosi dell’espressionismo nordico, L’Urlo di Munch, ovvero l’urlo della disperazione (vedi articolo allegato o digitare www.italiaoggi.it).
Vogliamo solo segnalare all’attenzione del lettore che, sempre nello stesso articolo, viene riportata una pregevole e quanto mai interessante tabella (proposta dal solito “giornalista scorretto”), dalla quale si può facilmente apprendere che l’Epap, in quanto a investimenti Lehman Brothers, risulta, su 22 Casse di Previdenza investitrici, essere la seconda con “appena” 15,7 milioni di euro; mentre risulta essere “solo” al quinto posto per quanto riguarda gli investimenti in c.d. titoli strutturati. In questo caso, gli investimenti ammontano ad “appena” 122,13 milioni di euro, che rappresentano oltre il 30% dell’intero patrimonio dell’ente. Riteniamo di non fare alcun commento.
Facciamo solo ed esclusivamente osservare per verità di giustizia che, quando il Presidente Pirrello parla di “oculati investimenti”, mente, sapendo di mentire, perché risulta dai documenti che l’EPAP abbia investito in settori a maggior rischio (es. Paesi emergenti) e bancari. Il Sindacato dei Geologi ritiene che questo sia uno dei motivi principali del disastro economico del 2008. Tanto per capirci: è come se un geologo avesse scelto di costruire la propria casa su una frana in movimento perché in quel punto i terreni costano poco. Ciò è sufficiente, a parere del Sindacato e non solo, a dimostrare che i vertici dell’EPAP avessero piena consapevolezza dei gravi rischi a cui sottoponevano i nostri risparmi.
A guardare meglio la tabella poi, non possiamo fare a meno di chiedere e chiederci: come mai ben 22 Casse di previdenza hanno tutte investito, nello stesso periodo, una così ingente somma, pari a 125 milioni di euro, sulla stessa banca d’affari Lehman Brothers, banca successivamente fallita quasi all’improvviso? Chi sono i consulenti finanziari ed economici delle Casse? Sono tra di loro collegati? Sono collegabili alla stessa Lehman Brothers? Quali sono stati i criteri di scelta, se ce ne sono stati, dei consulenti? Ovviamente a queste domande il Sindacato non sa rispondere; le risposte dovrebbero essere fornite innanzitutto sia dai responsabili delle Casse che da quei soggetti istituzionali e non ai quali sono affidati compiti di ispezione e controllo sull’operato delle Casse di previdenza, EPAP compresa.
Dovere di questo Sindacato è invece quello di operare a difesa dei risparmi degli iscritti alla Cassa, smascherando i sempre più disperati tentativi a cui è costretto il Presidente dell’EPAP nel tentativo di occultare e nascondere, dietro una montagna di chiacchiere e rassicuranti dichiarazioni sulla solidità e sull’efficienza dell’Ente, la disastrosa situazione economico-finanziaria che ha costretto il “solido e tetragono ente” ad accusare, nei bilanci consuntivi 2008 e 2009, un buco nero pari a circa 60 milioni di euro e più. Pertanto, voglia il Presidente dell’EPAP, invece di richiamare una ormai non più sostenibile “crisi finanziaria planetaria”, a cui credono veramente in pochi, invece di nascondersi dietro pseudocomplotti (oggi tanto di moda) messi in opera da non meglio identificati “sciacalli”, “maramaldi” e “giornalisti scorretti”, invece di propinarci richiami marinareschi (“la nave è stata portata in secca, riparata, e siamo pronti a ripartire”) (SIC!!!), invece di dare numeri fra leggi, percentuali e P.I.L. vari, oppure ricordarci (qualora l’avessimo dimenticato) che la vita è dura e che le nostre abitudini d’ora in poi dovranno essere più austere, voglia il Presidente FARE la persona seria. Pensiamo ancora che Ella lo possa essere. Faccia sapere a tutti gli iscritti qual è la vera e reale situazione dell’EPAP e com’è stato possibile, nel giro di un paio d’anni o poco più, accusare perdite per oltre 60 milioni di euro, ovvero 120 miliardi delle vecchie lire. In questo caso Ella dovrà essere però molto convincente, signor Presidente, perché, in caso contrario, dovrà immediatamente dimettersi poiché incapace, in maniera manifesta, di gestire i risparmi di oltre 25 mila iscritti, augurandoci che non emergano fatti e comportamenti poco ortodossi.
A tutto ciò aggiungiamo, e concludiamo:
1. Il Presidente dell’EPAP non può usare il sito istituzionale dell’ente facendo finta di difendere la credibilità di quest’ultimo, quando tutti sanno che intende difendere solo se stesso e i suoi più stretti collaboratori. Il Presidente dell’EPAP non può lanciare accuse vaghe e generiche dai toni minacciosi preannunciando, persino, con toni intimidatori, “provvedimenti contro gli sciacalli doverosi quanto pesanti” non degni dell’istituzione che Egli rappresenta. Piuttosto, deve avere il dovere morale e
l’obbligo istituzionale di far conoscere a tutti gli iscritti, ed eventualmente denunciare alle autorità competenti, chi sono gli “sciacalli”, i “maramaldi” e i “giornalisti scorretti” che hanno complottato con lo scopo di minare la credibilità dell’ente e l’onorabilità dei suoi rappresentanti. Quando, invece, risulta chiaro ormai ai più che a ledere l’immagine dell’Ente e a insidiare la fiducia degli iscritti siano proprio gli stessi vertici dell’EPAP, in ragione dei disastrosi risultati economici raggiunti che stanno portando l’Ente sull’orlo del collasso finanziario, il tutto accompagnato da un’altrettanto disastrosa gestione burocratico-amministrativa.
2. Il Sindacato ha il dovere di difendere la buona fede degli iscritti e la loro fiducia nei confronti della Cassa di Previdenza e dei suoi rappresentanti, i quali non possono più continuare a obnubilare una situazione economica, finanziaria e gestionale sotto una montagna di chiacchiere e di bugie, tentando di far credere il vero ciò che è falso; come il poeta barocco Giovanbattista Marino amava scrivere: “del ver più bella è la menzogna”, .
3. Il Sindacato, pertanto, in virtù delle prerogative a esso assegnate, oltre che del ruolo istituzionale e sociale che gli compete, ha l’obbligo di evitare che la Cassa di Previdenza, che appartiene solo ed esclusivamente agli iscritti e alla quale questi versano i propri contributi, frutto del sacrificio del proprio lavoro per garantirsi alla fine dell’attività professionale una dignitosa vecchiaia, intraprenda una deriva che possa portare verso un sottosviluppo morale, etico e antidemocratico.
Non osiamo pensare, infine, che questa nota possa essere pubblicata sul sito dell’Ente, possiamo tuttavia sperare, invece, che il Presidente dell’EPAP possa accogliere la richiesta di un confronto diretto, sereno e costruttivo, laddove si possano finalmente ristabilire quelle verità che Egli tenta di nascondere dietro una montagna di bugie e false parole, rischiando però come il greco Sinone, rimasto a Troia, di essere collocato dal Sommo Poeta nella decima bolgia dell’inferno fra i “falsari di parole”.
Palermo, AGOSTO 2010
SINGEOLP SiciliaSindacato Regionale Geologi Liberi Professionisti di Sicilia
IL PRESIDENTE
Dott. Geol. Giovanni Ventura Bordenca

Commenti

Post popolari in questo blog

Agea, se ci sei batti un colpo!

Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!  

Premio PAC in pagamento

Controllate i vostri conti correnti: il premio PAC è in pagamento dalla data del 16 ottobre scorso. E .. poi ci saranno quelli che si lamenteranno per i ritardi, o perchè non sono stati pagati perchè pratiche a controllo ...  

Che fine ha fatto il saldo PAC 2022

Continuo a ricevere messaggi di agricoltori che ad oggi non hanno ricevuto il saldo del premio PAC dall'Agea, eppure settimane fa l'Agea sul sito internet istituzionale vantava di aver eseguito tutti i pagamenti. Un ente irraggiungibile. E che fine hanno fatto i due aerei che l'Agea possedeva, messi all'asta e di cui non si è saputo più nulla? Misteri ...