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Interrogativi

Spiga

Ricevo da un agricoltore del palermitano e pubblico.
Dm 18354 sulla rotazione in agricoltura biologica
Salve! mi presento:  sono XXXXXX YYYYYY imprenditore agricolo con azienda sottoposta al regime biologico; oggi in occasione del controllo dell’OdC mi è stato detto che in seguito a un Dm sull'agricoltura biologica non sarà più possibile adottare la rotazione cereali- leguminose - cereali- leguminose ma sarà obbligatorio cambiare nell'arco di tre anni le specie: la medesima specie è coltivata sulla stessa superficie solo dopo l'avvicendarsi di almeno due cicli colturali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio".
cose da .....
che ne pensa?
grazie XXXXXX YYYYYY
Caro XXXXXX YYYYYY,
spesso assistiamo a queste incongruenze per nulla dettate da scelte o dettami agronomici, anche perchè spesso queste scelte vengono fatte a tavolino da persone che in campagna ci vanno forse solo col servizio “Google Earth”.
Le ineffabili sciocchezze che ci vengono propinate hanno, secondo me, alcuni scopi prioritari:
1) imporre un regime di sovranità burocratica, al quale sottostare supinamente per poter avere i ristori ed i rimborsi spettanti;
PB081516_400_3002) creare malcontento e disorientare l’utenza agricola;
3) allontanare l’utenza agricola dalla burocrazia, così il lavoro viene ridotto, e non si deve ricorrere alle varie ARCHIVIAZIONI COATTE;
4) allontanare, di conseguenza, i veri tecnici dalle campagne, oggi per lo più chiamati a “sbrigare carte”;
5) aumentare l’abusivismo burocratico;
6) dirottare i fondi non spesi “per non capacità degli imprenditori” verso altre direttrici di spesa, spesso davvero risibili;
7) … forse a farsi rendere ridicoli … su questo blog???

Ahhhh se il prof. Salvatore Foti (mio docente di Agronomia, ed insigne cattedratico di fama mondiale) sapesse tutto ciò … gli ricrescerebbero i capelli … quanto resisterà ancora l’agricoltura, gli agricoltori, a tutto ciò??? Finirà come l’Agricoltore Ryan che era scappato per … non farsi archiviare????

Commenti

  1. Agricoltura bio: rotazioni.


    L’approvazione del decreto del MIPAAF 18354 del 27 novembre 2009, recante l’applicazione della nuova normativa comunitaria sull’agricoltura biologica, ha creato non pochi problemi applicativi soprattutto in ambito della rotazione.

    In particolare il decreto prescrive:

    Nel rispetto dei principi agronomici riferiti all'art 12, paragrafo 1, lettera b) e g) del Reg. CE n. 834/2007 la fertilità del suolo e la prevenzione delle malattie è mantenuta mediante il succedersi nel tempo della coltivazione di specie vegetali differenti sullo stesso appezzamento.
    In caso di colture seminative, orticole non specializzate e specializzate, sia in pieno campo che in ambiente protetto, la medesima specie è coltivata sulla stessa superficie solo dopo l'avvicendarsi di almeno due cicli colturali di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio.

    In deroga a quanto sopra riportato:

    i cereali autunno-vernini (ad esempio: frumento tenero e duro, orzo, avena, segale, triticale, farro, ecc.) e il pomodoro in ambiente protetto possono succedere a loro stessi per un massimo di due cicli colturali, che devono essere seguiti da almeno due cicli di colture di specie differenti, uno dei quali destinato a leguminosa o a coltura da sovescio.

    Il Prof. Amedeo Jannaccone, Ordinario di Agronomia generale e Coltivazioni erbacee dell'Università di Catania (mio Professore),mi ha fatto ricordare una sua dotta lezione :

    " la produzione agraria in una moderna agricoltura rimane affidata innanzitutto al raggiungimento ed
    alla conservazione della fertilità agronomica, alla quale in misura non lieve concorrono le colture, direttamente
    con l’azione delle radici ed indirettamente con i propri residui, risulta evidente che la scelta e
    l’avvicendamento delle colture, oggi più che mai, debbono essere fatti in funzione della edificazione e
    della conservazione della fertilità del suolo "

    Adesso,non rimane che rivoltarsi nella tomba !

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  2. Non vedo nulla di scandaloso nel decreto del MIPAAF dal punto di vista tecnico-agronomico. Semmai sono evidenti i risvolti negativi per quanto riguarda la convenienza economica a breve termine nel coltivare una leguminosa da granella o da sovescio...
    Ciò che è veramente scandaloso è il perpetrarsi, da quasi 20 anni,di un regime di aiuti comunitari per lo sviluppo dell' agricoltura biologica fondato su una...truffa colossale legalizzata.
    E tutto questo perchè nessuno ha il coraggio di chiamare questi fondi con il loro vero nome, ovvero..aiuti a pioggia. Affinchè il settore agricoltura non soccombi e sopravviva.
    Amen.

    RispondiElimina
  3. Già il solo di termine di "assoggettato" al controllo sul regime di produzione biologico" è tutto un programma. Il nostro agricoltore, in funzione della elemosina costituita dal "premio a ettaro" ha perso tutta la sua autonomia nella gestione tecnico-economica della sua azienda. Ha venduto la sua dignità, è costretto alla produzione di una montagna di carte inutili - richieste principalmente dagli organismi privati di controllo, a sua volta pressati e vessati dal MIPAAF - e se ritarda nella presentazione di un adempimento cartaceo, gli viene inviata una "attestazione di non conformità per grave violazione etc. etc"!!!
    Una farsa fondata sul nulla. Su un "aiuto disaccoppiato" che nessuno ha il coraggio di chiamarlo tale.
    Un sistema fondato sulla menzogna. Tutti sanno che in fase di semina dei cereali autunno -vernini viene miscelato al seme, scelte dell' agricoltore, fosfato biammonico, urea o solfato ammonico. Concimi non consentiti in agricoltura biologica ma di cui tutti fanno uso, tanto il tecnico controllore non sarà mai presente al momento della semina del grano.
    Per non parlare della certificazione delle produzioni biologiche ottenute in serra!
    Ne parleremo alla prossima puntata.

    RispondiElimina
  4. leggo le terrificanti risposte o meglio i commenti al vetriolo e credo fermamente che gli italiani soffriamo di un terribile male: non esser mai stati intruppati in un partito e non aver mai espresso a gran voce il proprio pensiero. Solitamente l'intellettuale colto ed appartenente alla classe borghese ha subito e abbassato la testa. Ecco perchè anche di fronte ad errori ed a suggerimenti terrificanti si limita a mormorare ed a protestare nei limiti.....della civiltà. Per il resto, rimane in seconda fila e prevede solo che i maestri dell'economia e dell'agricoltura liberalborghese si rivoltino nella tomba. E dopo? Ho l'impressione che l'Albania è vicina per cui la previsione possibile è quella di cercare le bucce delle patate nella discarica cittadina.Frattanto il compagno dirigente si rimpinza di banconote.

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