Precisazioni agrumarie

Non sto a sindacare sul prezzo al chilogrammo delle arante tarocco da clone nucellare vendute al supermercato Despar de “Le Zagare” (la foto l’ho fatta domenica 8 gennaio scorso).
Non sto a discutere nemmeno dei due prezzi scaturenti dal calibro: uno era di € 1,20 al chilo, l’altro di € 1,99 al chilo. Mi sembrano esagerati, ma giusti se raffrontati ai calibri.
Vorrei solo che il sig. Fabio Spina, che l’anno scorso ebbe a “riprendermi” sulla foto, e sul fatto che i tarocchi non erano da loro MAI stati posti ad un prezzo superiore ad € 1,00/Kg (leggi qui) … facesse correggere quell’odioso (sì per noi tecnici, per noi agricoltori è odioso) termine errato “NOCELAIO”.
Si tratta di arance cv. “tarocco” da clone nucellare. Se vuole faccia mettere pure Tarocco Nucellare, ma non NOCELAIO.
E visto che sono “in vena” spiego pure (in modo molto sintetico) perchè si chiamano “nucellari”: il miglioramento genetico effettuato dai vari Istituti di ricerca prevede, fra le altre attività, l’ottenimento di cloni esenti da virus e/o cloni più vigorosi partendo dalla “nucella” del seme di agrume. I cloni delle piante che si originano dalla “nucella” prendono, appunto, il nome della cultivar seguito dalla dizione “da clone nucellare” proprio ad evidenziare che la provenienza di quel clone si origina dalla “nucella” del seme.
Nella diffusione in campo, poi, le linee nucellari hanno avuto successo solo per i tarocchi e per qualche mandarino. Le linee nucellari di arancio moro e di arancio sanguinello sono state deludenti.
Il tarocco da clone nucellare, invece, ha avuto un discreto successo perchè ha una elevata vigoria, una elevata produzione per pianta, ma soprattutto produce frutti di pezzatura eccellente. Una peculiarità del tarocco da clone nucellare, inoltre, è la precocità di maturazione, rispetto alla maggior parte di altre cultivar di arancio tarocco. Pigmenta con ritardo, è molto succoso, ma non ha grandi doti di serbevolezza. E questo è uno dei motivi per i quali la GDO sta tentando di abbandonarne la vendita, ma questa è un’altra faccenda …