Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
Il blog di Corrado Vigo - agronomo
Corrado,
RispondiEliminai contenuti della lettera sono assolutamente condivisibili, anche se amari (un po' come certe arance commercializzate "alla meglio": un mio amico ha comprato da un camioncino tarocchi nucellari il 15 novembre, mi ha detto che erano cosi' acidi che ha dovuto prendere subito dopo un Maalox...).
Solo una riflessione: siamo sicuri che la mentalita' sicula sia cosi' avanzata/lungimirante come quella trentina? Siamo disposti ciascuno a rinunciare a vantaggi (ridotti) di breve termine per un interesse comune(sicuramente maggiore) di medio-lungo termine?
Delfo Fusillo
La risposta è...no.Diversamente, esisterebbe già il consorzio "Arancialinda" e un ettaro coltivato ad arance avrebbe un valore di mercato non inferiore a Euro 120.000. Ovvero, quanto un ettaro investito a Meleto in trentino.
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