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Anche i prezzi di vendita sono importanti

108444039Ricevo da C.G. e pubblico una interessante email, i cui contenuti sono stati espressi e ripresi nel tempo più volte in questo blog.
Gentile Dott. Vigo, come le dicevo nella mia precedente, il suo blog mi è piaciuto tantissimo, finalmente si parla in modo costruttivo al fine di poter risolvere, e non per far politica, i problemi dell'agricoltura siciliana  e in special modo di quelli legati all'agrumicoltura.
Mi permetto però di fare un appunto, che non vuole essere una critica, non mi permetterei mai,per i motivi sopra descritti e perchè  non conosco gli argomenti storici trattati in precedenza, quindi la mia è una sorta di chiarimento in merito. Si parla tanto di problemi legati alla burocrazia, di problemi legati alla mancanza di aiuti, oppure di aiuti che stentano ad arrivare, o addirittura non arrivano, ....volgiamo parlare invece dell'importanza dei prezzi di  vendita in campagna?
La mia azienda agricola è nel territorio tra la prov. di Catania e quella di Enna, naturalmente  la produzione viene venduta a commercianti della zona, che da circa un paio di anni(tutti) non vanno oltre i 0,20 centesimi al Kg ( solo adesso si sta parla di aumento di prezzi in campagna) mentre l'anno scorso( vedi famoso bando della regione Sicilia per il ritiro delle arance per il succo da dare in 104793752beneficenza) si è  iniziato con un prezzo è visto che, come dicono questi luminari del commercio del marketing e dell'economia ...."le cose vanno male" ...si è finiti ancor peggio, con persone che per non vedere le arance cadere a terra, si  organizzavano con camion, carrelli, macchine, per consegnare a questi signori le arance già raccolte tutto compreso al favoloso prezzo di €. 0.10 Kg, e come se non bastasse, mentre in un anno "normale" la "campagna" della commercializzazione già a fine aprile era quasi agli sgoccioli, l'anno scorso si è andato avanti fino a giugno.  Ora io dico, se le "cose vanno male" vuol dire che si sta perdendo capitale nell'attività d'impresa, e quindi quale teoria economica dice che quando si perdono soldi si deve continuare  e non smettere di lavorare? E poi quello che ancora non capisco, perchè queste stesse persone ....a cui le cose vanno male, ogni anno comprano macchinoni da migliaia di euro, ed   ettari ed ettari di terreni? So benissimo che questo non vuol dire niente, in quanto ci sono i mutui ad agevolare gli acquisti, ma  si deve avere la forza economica per poter pagare...che naturalmente se...le cose vanno male...non si ha!!!. ...Quindi mi chiedo che cos'è che  non va in tutto questo giro di parole e di arance e di prezzi che si 83767543fanno!!!!???Un altra cosa che mi chiedo è quale associazione di categoria ci tutela? Forse lei ne conosce una?Quale associazione  ad inizio del periodo di commercializzazione e quindi di vendita in campagna  stabilisce quale dovrebbe essere il prezzo equo di vendita???!!! Perchè noi agricoltori non ci rendiamo conto di certe cose, e dire ad esempio, " quest'anno sotto i €. 0,25 non si deve scendere" perchè l'acqua ( dove c'è) per irrigare costa, concimare il terreno costa, la potatura costa, l'aratura costa(tutte spese fisse quantificabili) e allora la vendita non deve essere inferiore a questo prezzo"!!?? . Le posso sembrare un pazzo se gli dico, perchè non fare delle associazioni per ogni zona agrumetata, affinchè si stabilisca un prezzo di vendita ad ogni inizio anno a seconda delle spese medie sostenute da ogni singolo agricoltore in modo che non si venda ad un prezzo  al di sotto di queste!!? Spero che lei legga la mia solita mail che Naturalmente è scritta da una persona che vede tante cose ed ha bisogno di sfogarsi e la ringrazia per questa opportunità che mi sta dando.

Commenti

  1. te lo dico io perche le cose non cambiano:le cose cambiano quando a deciderlo è la classe sociale ed economica piu forte...siccome la classe egemone è quella dei commercianti a tutti i livelli della filiera agrumicola e per loro le cose vannp benissimo,nel senso che ci guadagnano piu che bene,le cose restano per come sono.
    comunque nel blog le cose da te dette le abbiamo rimacinate già un sacco di volte,io personalmente ne ho già la nausea.
    Quqnto alla tua proposta di fissare il prizze,e per giunta per zona agrumicola è fantascienza;occorre trovare soluzioni partendo dall'esistente,e avendo i piedi per terra.
    CMQ ti stimo tanto lo stesso.

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  2. Avevo sottolineato che non conosco le discussioni storiche del Blog, e cmq immaginavo che si era già parlato del problema. Lo so che la mia è pura fantascienza, era solo per dire che solo con qualche idea fantascientifica si potrà risolvere il problema. Io personalmente non venderei al di sotto di un prezzo minimo,anche a costo di perdere tutta la produzione, ma quanti farebbero come me!!!??? Fantascienza!!!La mia opinione è che purtroppo siamo solo, in un mercato che non ha regole, dove chi si arricchisce sono tutti tranne gli agricoltori( come hai detto tu) Tu a tal proposito come risolveresti il problema!!??

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  3. la voglio prendere un pò a ridere....ti racconto un'episodio:qualche anno fa ho fatto il corso per il patentino fitosanitario a belpasso,e per l'occasione il dott.Caponetto,che è un dirigente della soat di Paternò aveva invitato un agronomo che aveva girato i Paesi agrumicoli del meditterraneo,raccontandoci quanto erano avanti rispetto a noi marocchini e turchi; un vecchieto estroverso si alza,e fa la tua stessa domanda a questo esperto del cavolo,e lui gli rispose davanti a una sal piena di 60 persone:;e questo era un tecnico profondo conoscitore della materia.

    è tutto perso,se puoi non fare l'agrumicoltore;rovinerai te ,tua moglie,se riuscirai a sposarti,e il tuo destino.

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  4. e lui gli rispose:ca ci voli a bumma atomica,accussi s'appariggia tutto,e si rifà daccapo.

    aiace

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  5. Paolo Giovanni Alberto9 marzo 2011 alle ore 21:33

    Io faccio parte di un gruppo che commercializza diversi vagoni di arance bio(io ho altri prodotti)con vendita diretta ai gruppi di acquisto. Mediamente un agrumicoltore riceve 70/80 eurocent, questa mi pare l'unica strada, iniziare pian piano ad inserirsi in questo settore, non lasciando i commercianti, per poi avere la forza di dargli ... il benservito

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  6. Risp. per Aiace, chi fa l'agrumicoltore oggi lo fa principalmente perchèè legato alla terra, e magari alla tradizione di famiglia, poi vi è l'aspetto economico.
    Risp. per anonimo....mi sa che aveva ragione il vecchietto :-)
    Risp. per Paolo Giovanni Alberto, quello che stai facendo tu è la cosa migliore, perchè in mano ai commercianti non si va da nessuna parte, anche io vorrei attrezzare per fare una vendita diretta, ma sto incontrando tante difficoltà. Da quello che ho capito siete una Coop?

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  7. Dimenticate tutti un piccolo particolare. la vendita diretta è un palliativo, al massimo una integrazione al reddito..Provate a offrire 30 vagoni di arance in pochi giorni ai G.A.S., e vedete cosa vi rispondono.
    Purtroppo questa è la realtà..

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  8. Fabbri scusa la mia ignoranza, cosa sono i G.a.s!!??Cmq hai detto bene, un integrazione al reddito...certo se consideri una vendita di €0,10 in campagna al netto di spese, con una vendita diretta anche se ricavi altri € 0,15 ...altro che integrazione sono più del doppio!!!

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  9. Fabbri intendeva che se vendi 1 vagone e mezzo di arance ai gruppi d'acquisto, e 28,5 vagoni al commerciante quei 15 centesimi in più, diventassero anche 25, rimarrebbero solo una integrazione. Nel caso in ipotesi non sarebbe neanche il 10% di guadagno extra

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  10. Paolo Giovanni Alberto10 marzo 2011 alle ore 19:03

    No non faccio parte di una coop, è un gruppo che si è messo insieme e fa tante belle cose fra cui anche la vendita diretta, generalmente tramite G.A.S. (gruppi di acquisto solidale) cercando su internet trovi tutte le informazioni che vuoi. Del gruppo fa parte un consorzio di produttori, non solo agrumicoli, che vende diversi vagoni di arance (non so esattamente quanti) direttamente. A questi vanno aggiunti singoli produttori che vendono, ognuno per proprio conto ma con parecchie azioni comuni, una decina di vagoni di arance (anche in questo caso la cifra è deduttiva).
    2 semplici calcoli:
    10 vagoni a 0,90 = 90.000 euro (ovviamente diluiti in una campagna, ma pagati entro 30 gg dalla consegna)
    60 vagoni a 0,15 = 90.000 euro con la rabbia di avere svenduto il prodotto …
    10 vagoni a 0,90 + 50 vagoni a 0,15 = 165.000 euro
    Allo stato attuale ci sono gruppi di acquisto composti anche da 500 famiglie, il che vuol dire 1.500 persone in media ad 1 kg di arance a settimana ti fanno fuori più di mezzo vagone al mese.
    In alcune aree, tipo la lombardia, i gruppi di acquisto sono collegati ed acquistano collegialmente scaricando i tir in alcune aree intermedie e così abbattono i costi di trasporto.
    Fate un po’ voi, sicuro che è una strada che non è il caso di cominciare a percorrere anche in via non esclusiva?
    Ah dimenticavo, la stragrande maggioranza dei Gas cercano prodotti bio, non per forza certificati ma garantiti da conoscenza diretta o da altri fornitori

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  11. Ho visto qualcosa sui grupppi di acquisto solidale, ho anche visto che le liste dei fornitori sono bloccati, se tu sei inserito buon per te!! Facendo 2 calcoli la cosa può essere conveniente, 1500 persone che consumano la media 2 arance al giorno, alla media di 150 Gr. ogni una, sono circa 13.500 kg al mese...se ti contattano più gruppi, per un piccolo agricoltore sono grandi numeri!!! Io coltivo Arance Tarocco Nocellaro, Fichi d'india, Mandorle e produco olio d'oliva, se ti serve qualcosa fammi sapere!!

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  12. Paolo Giovanni Alberto11 marzo 2011 alle ore 15:40

    Anonimo, se poi mi dai un nome (anche di fantasia) è meglio.
    In effetti alcuni GAS sono bloccati per alcune tipologie di prodotti, non hai idea di quante offerte ricevano. Detto questo, il movimento è in costante aumento e nuovi gruppi nascono ogni giorno ma, come ti dicevo, la preferenza va ad aziende biologiche e che abbiano caratteristiche di eticità, come ad esempio il non sfruttamento della manodopera o l'attenzione verso l'ambiente. Per quanto concerne i tuoi prodotti, se sono bio se ne può parlare altrimenti mi spiace ma non posso aiutarti. Se ti va di scambiare 2 chiacchere domenica mi trovi alla fera bio all'istituto agrario eredia dalle 9.30 alle 14 (banchetto siqillyàh)
    ciao ed in bocca al lupo

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  13. per il nome, pensavo non fosse un problema, cmq non è di fantasia, visto che mi chiamo così. Per quando riguarda i prodotti, fichi d'india olive e mandorle sono rigorosamente biologiche, le arance in parte.Domenica non penso di esserci, dispiace anche a me , magari in un altra occasione.

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  14. Paolo Giovanni Alberto12 marzo 2011 alle ore 01:09

    Antonio, il nome ovviamente non è un problema, ma visto che molti postano come anonimi, volendo scrivere a qualcuno in particolare è un pò più complesso. Per il resto, capiterà di incontrarsi.

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